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Covid: sintomi prolungati anche sulla pelle

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Il Covid-19 si può manifestare anche a livello cutaneo con sintomi prolungati fino a 150 giorni secondo uno studio del General Hospital di Boston

L’infezione da SARS-CoV-2 può dare sintomi anche a livello della pelle e le manifestazioni cutanee della malattia possono protrarsi anche per più di 150 giorni. A dimostrarlo è uno studio condotto da un team di ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston i cui risultati sono stati presentati al 29° Congresso dell’Accademia Europea di Dermatologia e Venereologia (EADV).

L’analisi del più ampio registro di pazienti Covid-19 con sintomi dermatologici ha identificato un sottogruppo di soggetti, chiamati “long hauler”, ovvero pazienti che, dopo aver superato la fase acuta della malattia, cominciano a stare meglio ma non si sono ripresi completamente dall’infezione, sperimentando sintomi persistenti per almeno 60 giorni a livello cutaneo.

Il registro è stato realizzato in collaborazione tra l’International League of Dermatological Societies e l’American Academy of Dermatology.

Nel loro studio, i ricercatori hanno valutato 990 pazienti con manifestazioni cutanee legate all’infezione da coronavirus provenienti da 39 Paesi, individuando i sintomi più comuni nei “long hauler”. Gli esperti hanno osservato una durata media di 12 giorni per tutti i sintomi dermatologici, con alcuni casi che avevano una durata >150 giorni.

L’analisi ha evidenziato diverse tipologie di sintomi cutanei, tra cui eruzioni morbilliformi e orticarioidi della durata mediana di sette e quattro giorni rispettivamente e una persistenza massima di 28 giorni.

Sono state riscontrate, inoltre, eruzioni papulosquamose, ovvero papule e placche squamose, della durata media di 20 giorni e massima di 70 giorni. Sintomi come geloni o arrossamento e gonfiore dei piedi e delle mani (noti come dita dei piedi Covid) hanno invece avuto una durata media di 10 giorni.

Inoltre, i sintomi cutanei variavano in base alla gravità della malattia Covid-19. Alcuni sintomi, come la porpora retiforme, erano associati a malattia grave, poiché il 100% di questi pazienti era stato ricoverato in ospedale, mentre le dita dei piedi Covid erano associate a una malattia relativamente lieve, con solo il 16% di pazienti ricoverati. Inoltre, anche se le dita dei piedi Covid apparivano spesso 1-4 settimane dopo l’infezione iniziale, il 15% dei soggetti con questa manifestazione è risultato ancora Covid-positivo alla PCR.

Questi risultati, nel complesso, hanno rivelato la presenza di “un sottogruppo precedentemente non segnalato di pazienti con sintomi cutanei di lunga durata dovuti a Covid-19, in particolare quelli con dita dei piedi Covid – ha dichiarato Esther Freeman, autrice senior dello studio nonché direttrice del Global Health Dermatology del Massachusetts General Hospital. Questi dati si aggiungono alla nostra conoscenza sugli effetti a lungo termine dell’infezione da coronavirus a carico di diversi apparati”.

La pelle, indicano i ricercatori, è potenzialmente “una finestra visibile sull’infiammazione in corso”. Pertanto, ha aggiunto Freeman rivolgendosi ai medici e agli specialisti che si prendono cura dei pazienti con Covid-19, “consigliamo loro di valutare con attenzione eventuali sintomi della pelle e inserire le informazioni in loro possesso nel nostro registro, in modo da approfondire la comprensione delle conseguenze dermatologiche del Covid-19”.

Un’altra indagine presentata all’EADV condotta su 490 dermatologi ha rivelato che il 35% di questi specialisti ha visto pazienti che presentavano segni cutanei di Covid-19 e che il 4% dei dermatologi stessi è risultato positivo. Questi risultati evidenziano la necessità di ulteriori ricerche sui sintomi dermatologici del Covid-19 e sull’associazione tra coronavirus e condizioni cutanee sottostanti.

Riferimenti

E. Freeman et al., COVID-19 “long-haulers” in Dermatology? Duration of dermatologic symptoms in an international registry from 39 countries, 29 EADV Congress

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