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A Ileana Chinnici il premio Osterbrock

A Ileana Chinnici il premio Osterbrock

A Ileana Chinnici dell’Inaf di Palermo il premio Osterbrock per il suo libro sulla biografia di Angelo Secchi, scienziato gesuita

Intitolato Decoding the Stars: A Biography of Angelo Secchi, Jesuit and Scientist, il libro della scienziata italiana Ileana Chinnici, edito da Brill nel 2019, è il primo manoscritto italiano premiato dalla Divisione di astronomia storica (Had) della Società astronomica americana (Aas).

Come suggerisce il nome, di storia dell’astronomia si tratta, ma in senso lato. Il libro di Chinnici è infatti la prima biografia completa in lingua inglese dell’astronomo italiano Angelo Secchi, vissuto fra il 1818 e il 1878, ed è già considerato l’opera definitiva su questa importante figura della storia dell’astrofisica. Secchi ha avuto un ruolo cruciale nell’ambito del passaggio dall’astronomia classica – l’astronomia di posizione, oggi chiamata astrometria, basata sullo studio dei moti degli astri nel cielo – all’astrofisica vera e propria – lo studio dei processi fisici che regolano la vita e l’interazione dei corpi celesti nel cosmo. Secchi fu infatti un pioniere della spettroscopia e della sua applicazione alla classificazione stellare e alla fisica solare. Il libro di Chinnici copre non solo la ricerca per cui Secchi è ricordato, ma anche l’ambiente più ampio in cui ha lavorato. Basato inoltre su ampie ricerche negli archivi italiani e vaticani, è arricchito da molte fotografie a colori e in bianco e nero.

Ileana Chinnici si è laureata in fisica all’università di Palermo, e già durante gli studi accademici ha dimostrato un acceso interesse verso la vita di personaggi importanti nella storia dell’astrofisica. Nella sua tesi di laurea – la prima del genere nell’ateneo palermitano – tracciò il profilo di un altro astronomo italiano che – come Secchi prima di lui – fu direttore dell’Osservatorio del Collegio RomanoPietro Tacchini (1838-1905): Una prima biografia scientifica. Dal 2004 è ricercatrice astronoma presso la sede di Palermo dell’Istituto nazionale di astrofisica, nel ruolo di responsabile delle attività museali ed esperta di storia dell’astrofisica.

«Tacchini fu il primo presidente della Società degli spettroscopisti italiani (da cui deriva l’attuale Sait), ispirata da padre Angelo Secchi. Sono quindi arrivata a Secchi tramite il suo amico Tacchini». Così Chinnici racconta a Media Inaf il suo primo “incontro” con l’astronomo reggiano e la nascita dell’interesse verso questo personaggio. «Man mano che scrivevo la tesi, emergeva il calibro scientifico di questo scienziato gesuita. Faticavo però a trovare della bibliografia aggiornata su di lui, e il poco che trovavo erano notizie errate o contraddittorie. Sembrava un personaggio dimenticato. Come è possibile – mi dicevo – che lo studio di una personalità così brillante nel panorama scientifico nazionale e internazionale sia stato così trascurato? Avvertivo l’esigenza di rimediare a questa grave lacuna storiografica».

L’operazione, racconta la ricercatrice, non era semplice. Proprio la complessità della figura di Secchi poteva essere la causa di allontanamento di potenziali biografi. La sua produzione scientifica era sterminata – copriva diverse discipline scientifiche – e il periodo storico in cui visse – tra Risorgimento e Unità d’Italia, passando per la questione romana – influì molto sulla sua vicenda umana e professionale. Infine, la raccolta delle sue carte personali, conservate presso l’Archivio dell’Università Gregoriana, era un mondo vastissimo e inesplorato.

«Mi resi conto che scrivere una biografia avrebbe richiesto anni di studio – e per una giovane ricercatrice, che ha urgenza di pubblicare, non era pensabile imbarcarsi in una simile impresa. Decisi quindi di cambiare approccio, focalizzandomi su alcuni aspetti», continua Chinnici. «Non nascondo che, come in tutte le imprese, non sono mancati momenti di scoraggiamento, in cui la tentazione di mollare è stata fortissima… ma poi il desiderio di onorare gli impegni e di non sprecare le risorse investite in questo lavoro hanno ragionevolmente prevalso. Oggi penso che il libro sia stato un buon lavoro che, lungi dall’essere esaustivo, possa fornire elementi utili per altri studiosi che desiderino approfondire alcuni specifici aspetti».

La proposta per il premio della Aas è opera di studiosi d’oltreoceano. «A termine di un convegno tenutosi in occasione del bicentenario dalla morte di Secchi, nel 2018, due colleghi americani presenti, John Hearnshaw e Jay Pasachoff, mi scrissero che – senza particolari aspettative, ma per farlo conoscere – intendevano presentare il mio libro per una nomination all’Aas per il Premio Osterbrock. Mi sembrava un’enormità, ma accettai – almeno avrebbe fatto pubblicità al libro. Avevo poi notato che, contrariamente a ciò che era avvenuto in Italia, Padre Secchi è tuttora popolarissimo negli Stati Uniti – si pensi allo strumento su Stereo della Nasa, che porta il suo nome – e quindi il libro avrebbe suscitato interesse e curiosità negli Usa più che altrove. Devo dire che i fatti hanno dato ragione a Jay e John, e sono loro molto riconoscente per questa iniziativa!».

Il Donald E. Osterbrock Book Prize è stato istituito nel 2009, viene assegnato negli anni dispari ed è dedicato all’autore o agli autori di libri considerati innovativi e in grado di far progredire il campo della storia dell’astronomia, portandone alla luce, ad esempio, aspetti inediti. Sono ammessi alla selezione libri protetti da copyright e pubblicati nei due-cinque anni precedenti l’anno di assegnazione. Osterbrock stesso è stato a lungo membro della Had e ne è stato anche il presidente dal 1987 al 1989, ricevendo infine il più alto riconoscimento dell’istituzione, il LeRoy E. Doggett Prize for Historical Astronomy, nel 2002. La cerimonia di consegna dell’edizione 2021 del premio avrà luogo l’11 gennaio 2021 presso il municipio virtuale della Had, a partire dalle 13:40 (ora della costa orientale), e prevederà una presentazione del manoscritto da parte della vincitrice. L’evento si terrà in concomitanza con la 237esima riunione virtuale dell’Aas, programmata dall’11 al 15 gennaio 2021.

«Il Premio è giunto del tutto inaspettato. Dopo quasi due anni, avevo praticamente dimenticato la nomina, e quando ho ricevuto la mail, non potevo crederci!», conclude l’autrice palermitana. «Ho studiato e consultato tante volte i libri di Donald Osterbrock, ed essere insigniti con un premio che porta il suo nome mi ha emozionato. Sto ancora lavorando su Secchi, e questo premio è stato un grande incoraggiamento a portare a termine tutto ciò che ho iniziato. Voglio dedicarlo a tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi anni, ai diversi “maestri” (italiani e stranieri) che mi hanno insegnato come si fa la ricerca storica, a quanti in Inaf si impegnano negli studi di storia dell’astronomia. Il libro contiene, tra l’altro, una breve presentazione che porta la firma di Nichi D’Amico, anch’egli – come Secchi – prematuramente scomparso: credo che questo riconoscimento, in qualche modo, appartenga anche a chi, come lui, ha sostenuto e creduto nell’importanza di valorizzare il patrimonio storico astronomico italiano, materiale e immateriale».

Guarda il video “Sulle tracce di Angelo Secchi”, realizzato con la consulenza scientifica di Ileana Chinnici:

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