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Altamedica: ristoranti, palestre e teatri non sono luoghi di infezione

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Studio condotto da Altamedica sui luoghi di contagio da Covid: l’indagine esclude palestre, teatri, cinema, ristoranti come i luoghi in cui ci si infetta

Quali sono i luoghi più pericolosi per contrarre il Covid-19? Non lo sappiamo, non esistono mezzi scientifici per conoscerli, ma al contrario possiamo sapere quali siano i luoghi dove ci si contagia meno o non ci si contagia affatto: palestre, bar, ristoranti, cinema e teatri non rappresentano l’ambiente dove ciò avviene. E’ quanto emerge da uno studio condotto dal centro Altamedica di Roma, e sottoposto al prestigioso Journal of Medical Virology.

Lo studio però, come ci segnala Massimiliano Noseda, Medico specialista in igiene e medicina preventiva, non è stato pubblicato dalla rivista poiché rifiutato come emerge da una mail inviata da Aarthi Sharma dell’ufficio editoriale.

“Si tratta – spiega il direttore scientifico di Altamedica, Claudio Giorlandino – del primo studio scientifico di esclusione della sede di contagio. Infatti, benché non sia possibile stabilire dove ci si contagi, giacché i comportamenti, movimenti e contatti della popolazione sono estremamente vari e i contagiati possono essere stati infettati in un numero indefinito di luoghi e occasioni anche contingenti o occasionali, è invece estremamente semplice, deduttivamente, verificare le sedi di frequentazione ed escludere quelle dove la popolazione dei positivi non si sia recata nei 10/15 giorni precedenti il riscontro del virus nel loro tratto respiratorio superiore”.

“Si tratta di valutare i luoghi definiti ‘sensibili’ o ‘a rischio di trasmissione’ e verificare, de facto, se i contagiati li avessero visitati, e con quale frequenza, nei 15 giorni precedenti il tampone positivo. I soggetti studiati sono tutti asintomatici – precisa il direttore scientifico di Altamedica – E per i soggetti asintomatici o paucisintomatici la letteratura scientifica ritiene che il virus nel tampone rinofaringeo duri al massimo 15 giorni. Quindi basta tornare indietro di 15 giorni e verificare se, in quel lasso di tempo, si sono frequentati certi ambienti o meno per ipotizzare che questo possa essere un luogo di contagio o escluderlo”.

Dallo studio osservazionale retrospettivo è emersa una realtà assolutamente inaspettata: ristoranti, palestre, teatri e cinema, ritenuti responsabili aprioristicamente della sede di contagio, non sono stati frequentati, o lo sono stati in minima parte, dai soggetti positivi. Le sedi di esclusione sono state studiate retrospettivamente interrogando 226 soggetti risultati positivi al test, su 5.100 casi analizzati. A questi è stato chiesto se nei 15 giorni precedenti al test avessero frequentato palestre, ristoranti, cinema o teatri. “I risultati sono sconvolgenti – afferma Giorlandino – In quasi la totalità dei casi queste sedi non sono state mai visitate dai soggetti positivi. E’ di tutta evidenza, quindi, che il virus non sia stato contratto lì. Benché non si possa dire se vi sia una responsabilità del mezzo, va comunque segnalato che, in via collaterale, più del 50% dei soggetti intervistati riferiva invece di aver frequentato mezzi pubblici. Ovviamente questo non afferma ma neanche esclude che sia stata quella la sede di contagio”.

Dei soggetti intervistati il 93% ha dichiarato di non avere frequentato mai ristoranti nel periodo di riferimento, il 92% di non avere frequentato bar, il 94% di non avere frequentato cinema o teatri. “Se tali prime osservazioni venissero confermate da altri studi e ricerche – conclude il direttore scientifico di Altamedica – non vi sarebbe alcuna ragione di limitare tali attività”.

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