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Rischio demenza vascolare più alto con il diabete

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Rischio di demenza vascolare più elevato nel diabete di tipo 2 secondo un nuovo studio presentato all’EASD 2020

Le persone con diabete di tipo 2 possono essere maggiormente a rischio di sviluppare demenza vascolare rispetto ad altri tipi di deficit cognitivo, secondo quanto emerso da uno studio osservazionale svedese presentato al congresso virtuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2020.

Rispetto a una popolazione di controllo non diabetica, chi soffriva di diabete di tipo 2 è risultato avere un aumento del 35%, statisticamente significativo, della probabilità di avere demenza vascolare, più lieve invece (8%) per la forma non vascolare, mentre il rischio di demenza di Alzheimer sembrava essere ridotto dell’8%.

Il legame tra diabete di tipo 2 e demenza non è nuovo, ha osservato Carlos Celis-Morales delle Università di Glasgow e di Gothenburg, in Svezia, che ha presentato i dati della ricerca nel corso di una relazione al congresso. In passato i diabetici vivevano 10 anni in meno di quelli senza diabete, ma l’aumento dell’aspettativa di vita grazie alle moderne strategie terapeutiche e preventive ha aumentato le probabilità che si sviluppino altre condizioni croniche fortemente associate all’invecchiamento, come la demenza.

«Un terzo di tutti i casi di demenza può essere attribuibile a fattori di rischio modificabili, come il diabete di tipo 2, che rappresenta il 3,2% di tutti i casi di demenza» ha affermato. «Anche se conosciamo bene quanto questa associazione possa essere spiegata da fattori di rischio modificabili e non modificabili».

«Il diabete e la demenza condividono alcuni fattori di rischio» ha commentato il coautore Naveed Sattar, tra cui l’obesità, il fumo e la mancanza di attività fisica, che potrebbero in parte spiegare l’associazione tra le due condizioni. A suo parere l’aumento del rischio di demenza vascolare riscontrato nello studio era già sufficiente per giustificare l’adozione di misure preventive come uno stile di vita più sano, tanto più che per la maggior parte delle forme di demenza non esistono terapie valide.

Rischio maggiore al crescere della glicemia
Per quantificare l’associazione tra demenza e diabete, il team di ricerca ha utilizzato i dati dello Swedish National Diabetes Register, che include informazioni su circa il 90% di tutti gli adulti svedesi con diabete di tipo 2, grazie ai quali è stato anche valutato l’eventuale legame con il controllo glicemico e con altri possibili fattori di rischio. Nel complesso sono stati confrontati i dati di oltre 370mila soggetti affetti da diabete di tipo 2 con quasi 2 milioni di controlli di età (media 64 anni) e genere simili nella popolazione generale.

Dopo una media di 7 anni di follow-up, hanno sviluppato demenza 10.143 diabetici e 46.479 controlli. La forma non vascolare era la tipologia più comune, seguita da quella associata alla malattia di Alzheimer e dalla demenza vascolare. «Negli individui con diabete di tipo 2, uno scarso controllo glicemico ha aumentato il rischio di demenza, soprattutto vascolare e non vascolare, mentre l’associazione era meno evidente per l’Alzheimer», ha riferito Celis-Morales.

I soggetti con diabete e con livelli di emoglobina glicata (HbA1c) del 7% (53 mmol/mol) o superiori avevano un rischio elevato per tutti e tre i sottotipi di demenza rispetto agli adulti con diabete di tipo 2 e HbA1c inferiore al 7%, rischio che cresceva all’aumentare dell’HbA1c. Gli adulti con HbA1c superiore al 10% (87 mmol/mol) presentavano un rischio più elevato del 93% di sviluppare demenza vascolare, un aumento del 67% per la forma non vascolare del 34% per quella associata alla malattia di Alzheimer.

«Uno scarso controllo glicemico aumenta il rischio di demenza, in particolare demenza vascolare» ha commentato. «Questo rischio nelle persone con diabete è del 35% superiore a quelle senza diabete, ma in presenza di glicemia elevata sarà superiore del 95% rispetto ai diabetici con un buon controllo glicemico. Quindi identificare questi pazienti e aiutarli a ridurre i livelli di HbA1c potrebbe ridurre il rischio di sviluppare la demenza».

Gli autori hanno sottolineato che alcuni fattori di rischio cardiovascolare, come la pressione sanguigna sistolica e il peso corporeo, erano potenzialmente modificabili e rappresentavano oltre il 40% del rischio di demenza nel diabete di tipo 2 suggerendo la possibilità di affrontare un’alta percentuale del rischio di demenza identificando le persone a maggior rischio e adattando gli interventi di conseguenza. «Trattandosi di risultati osservazionali, dobbiamo essere cauti prima di tradurli in qualsiasi tipo di raccomandazione» hanno concluso.

Bibliografia

Celis-Morales C, et al. Glycated hemoglobin, type 2 diabetes and the links to dementia and its major sub types: findings from the Swedish National Diabetes Register. Presented at: European Association for the Study of Diabetes Annual Meeting; Sept. 21-25, 2020 (virtual meeting).

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