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Nuovo Dpcm: sindaci e centrodestra infuriati con Conte

I Dpcm varati dal 2020 sono incostituzionali: non possono disporre alcuna limitazione della libertà personale e l'obbligo di permanenza domiciliare

Il premier Conte annuncia il nuovo Dpcm: ecco tutte le misure previste. Sindaci infuriati per il coprifuoco: “Scaricabarile sui Comuni”

“Abbiamo appena approvato un nuovo dpcm. Ho informato i presidenti dei due rami del parlamento e i leader dell’opposizione”. Questo l’annuncio a reti unificate di ieri sera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Non possiamo perdere tempo, dobbiamo agire mettendo in campo tutte le misure necessarie a scongiurare un nuovo lockdown generalizzato: il paese non puo’ permetterselo, finirebbe per compromettere la ripresa economica”. “Siamo consapevoli che imporremo sacrifici economici” ad alcune attivita’ imprenditoriali. “C’è l’impegno del governo a ristorarli”.

“Dobbiamo impegnarci, la situazione è critica, il governo c’è, ma ciascuno deve fare la propria parte e tutti insieme supereremo questo momento difficile”.  Il premier a differenza delle altre volte tiene l’incontro con la stampa indossando la mascherina.

IL COPRIFUOCO

Si prevede che i sindaci dispongano dopo le 21 la chiusura di vie e piazze dove si possono creare assembramenti, fatta salva la possibilità di deflusso e di accesso per chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private.

CONSUMO AI TAVOLI FINO ALLE 24

“Fino alla mezzanotte consumo consentito ai tavoli, senza tavoli alle 18. Asporto consentito fino alla mezzanotte. Al massimo sei persone al tavolo e un cartello fuori dai locali dirà quante persone possono entrare. Sale gioco, scommesse e sale bingo fino alle 21”, aggiunge.

A SCUOLA IN PRESENZA

“Le attività scolastiche proseguono in presenza, è un asset fondamentale. Per le superiori verranno favorite modalità flessibili con ingresso degli alunni dalle 9 se possibile turni pomeridiani”.

PALESTRE E PISCINE HANNO UNA SETTIMANAPER ADEGUARSI

“Daremo una settimana alle palestre e alle piscine per adeguare i protocolli di sicurezza e verificarne il rispetto. Se questo avverrà non ci sarà ragione di chiudere le palestre, altrimenti la settimana prossima saremo costretti a chiudere attività  sportiva che si svolge in palestre e piscine”.

“NON SIAMO COME IN PRIMAVERA, ABBIAMO LAVORATO TANTO”

“La strategia attuale non può essere la stessa attuata in primavare. All’inzio della pandemia ci siamo scoperti privi di attrezzature per la terapia intensaiva e subintensiva, privi di mascherine, non eravamo in grado di fare test. In questi mesi abbiamo lavorato intensamente”, dice il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa, come riferisce la Dire (www.dire.it). “Siamo già  pronti a distribuire alle regioni 1600 attrezzature per le terapie intensive e subintensive, siamo partiti da zero per le mascherine ma adesso ogni giorno ne produciamo 20 milioni e siamo tra i pochi paesi a distribuire ogni giorno gratuitamente a ogni studente una mascherina”.

Il presidente del consiglio si dice “consapevole che ci sono ancora diverse criticita’” e cita ad esempio che se ora si fanno “fino a 160mila tamponi al giorno, certo dobbiamo evitare che si facciano file di ore”.

Ma il governo non ha “mai abbassato la guardia” e la “strategia che stiamo attuando adesso muove da un’analisi dettagliata della situazione epidemiologica in relazione al piano del Cts che ci guida. Dobbiamo impegnarci per tutelare la salute ma anche l’economia, agendo nel segno della adeguatezza e della proporzionalita’”.

Conte ricorda poi che “le misure piu’ efficaci rimangono sempre le precauzioni di base. Facciamo soprattutto attenzione alle situazioni in cui di solito abbassiamo la guardia. Siamo piu’ vulnerabili quando incontriamo parenti e amici. Li’ occorre massima precauzione. Dovremo impegnarci e fare sacrifici e ci vorranno giorni prima di vedere i risultati”.

“IL MES NON PANACEA”

“I soldi del Mes sono dei prestiti e non possono finanziare spese aggiuntive. Se prendiamo i soldi del Mes dovrò intervenire con nuove tasse e tagli di spese. Per la sanità abbiamo stanziato 4 miliardi nella legge di bilancio e poi ci sono i soldi del Recovery Fund, ci saranno altri 9-10 miliardi. Il Mes non è quella panacea che viene rappresentata e visto che la nostra situazione ha dei segnali economici è molto positiva il vantaggio in termini di interessi diventa adesso molto contenuto”. Lo dice Giuseppe Conte, in conferenza stampa a palazzo Chigi. “C’è un rischio, lo ‘stigma’, non quantificabile: Sure l’hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno. Se avremo fabbisogno di cassa considereremo il Mes, ma se non accade prendere il Mes per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso”, aggiuge.

RACCOMANDATO IL LAVORO AGILE

“In ordine alle attività professionali” il dpcm raccomanda che “esse siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza”.

Devono essere “incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva” ed “assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale”. Il nuovo dpcm prevede che “siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali”.

LA RABBIA DEI SINDACI PER IL NUOVO DPCM

“Il governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso”. Lo dice Antonio Decaro, presidente dell’Anci.

Nel testo del nuovo DPCM, “illustrato in tv dal Presidente del Consiglio Conte, si prevede che i sindaci dispongano dopo le 21 la chiusura di vie e piazze dove si possono creare assembramenti, fatta salva la possibilità di deflusso e di accesso per chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private. È una previsione non concordata con i rappresentanti dei sindaci, mai discussa negli incontri che si sono tenuti con il Governo, e che i sindaci giudicano non realizzabile con le sole forze di polizia locale a loro disposizione”. Lo scrive su facebook Gorgio Gori, sindaco di Bergamo.

“Condivido dunque- prosegue- la posizione del presidente dell’Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro, rilanciata in queste ore da moltissimi altri sindaci: ‘La norma inserita dal governo nel DPCM sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilita’ del coprifuoco. Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso’. Condivido pertanto, insieme agli altri sindaci, la richiesta al Governo che la disposizione sia stralciata dal DPCM. Nell’attuale formulazione è infatti inapplicabile”.

LO STUPORE DI RAGGI

“I sindaci dovranno disporre chiusure e restrizioni Covid? Mancano dati, informazioni, forze ordine e strumenti adeguati alla richiesta. Attendiamo di leggere dpcm”. Lo scrive su twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.

NARDELLA: “IMPORRE E CONTROLLARE COPRIFUOCO IMPOSSIBILE PER I SINDACI”

“So che la situazione è difficile ma lasciare sulle spalle di noi sindaci la scelta delle zone dove imporre e controllare il coprifuoco è impossibile. Il Governo corra ai ripari subito e cambi questa regola. #dpcm”. Lo scrive su twitter il sindaco di Forenze Dario Nardella.

CENTRODESTRA: “GOVERNO NON ASCOLTA, COSI’ NON VA”

“Dopo sei mesi, il governo continua a non coinvolgere l’opposizione nelle sue decisioni. Una opposizione che governa 14 Regioni su 20 e rappresenta la maggioranza degli italiani“. Lo dicono in una nota congiunta Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini.

“I presidenti di Regione – aggiungono- non hanno avuto una reale possibilità di fare osservazioni e di dare suggerimenti sul Dpcm, nonostante il senso di responsabilità sempre dimostrato. Non si può definire “coinvolgimento” una telefonata con la quale si preannunciava una conferenza stampa già fissata. Il centrodestra ripete con forza che sono necessarie oggi più che mai chiarezza e concretezza, che è necessario che il governo si faccia carico dei danni che saranno subiti dalle imprese. Ribadiamo la disponibilità a collaborare con il governo nell’interesse dei cittadini: questo non è certo il momento della superficialità e della fuga dalle responsabilità.  Avevamo denunciato il rischio di un autunno problematico e chiedevamo da tempo una strategia complessiva che non c’è stata. Non è accaduto nonostante il centrodestra abbia dato il suo contributo per liberare risorse che il governo non ha investito con efficacia e con rapidità”.

I leader di centrodestra spiegano che “nulla si è fatto per migliorare gli ospedali, per potenziare i trasporti pubblici, per aiutare gli anziani e i disabili, per sostenere le famiglie e le imprese in difficoltà. Un governo che non ascolta, che non si assume responsabilità (come denunciato anche dall’Anci) e che insiste con i Decreti annunciati in diretta tivù non è certo il governo che l’Italia si merita e di cui invece avrebbe necessità”.

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