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Tancredi racconta la sua musica “fatta senza urlare”

Tancredi: “La mia musica fatta senza urlare”

Tancredi su tutte le piattaforme con i singoli “Bella” e “Alba”: il cantautore 19enne si racconta con i suoi brani tra pop, indie e rap

Due singoli all’attivo e una gran voglia di dar voce ai sentimenti di chi lo ascolta.  Sono fondamentalmente questo ‘Bella’ e ‘Alba’, i due brani con cui Tancredi – cantautore milanese 19enne – ha debuttato su tutte le piattaforme.

Tra pop, indie e rap (ma solo per le metriche del genere), Tancredi fluttua tra varie atmosfere e racconta di amori desiderati, colpi di fulmine e vita quotidiana trasfigurata su fogli di carta dalle mura della propria cameretta.

Proprio lì sono nati i due pezzi, fuori per Pulp Music/Warner Music Italy, come ha raccontato lo stesso artista ai microfoni di Diregiovani (www.diregiovani.it): “La componente veramente importante per la mia musica è camera mia. Con un microfono e due casse inizio a scrivere le canzoni e a fare i miei provini”.

La camera, per Tancredi, è diventata così un vero e proprio centro di sperimentazione, soprattutto in quarantena.

“Il lockdown – ricorda – per me non è stato un dramma così grande come per altre persone perché alla fine sono riuscito a essere molto produttivo. Ho scritto veramente tantissimi pezzi. La cosa bella, che mi è piaciuta di più, di questo periodo è che sono riuscito a cambiare veramente tanto, soprattutto dal punto di vista musicale. Ho stravolto tutti i miei principi. Ho detto basta, non facciamo solo una cosa. Facciamo tutto quello che abbia voglia di fare. Bella non l’avrei mai scritta se non ci fosse stato il lockdown. Mi ha dato quella spinta che mi serviva per cambiare”. 

Difficile definire Tancredi, che con soli due pezzi (molto simili ma allo stesso tempo molto diversi) si afferma come una delle nuove proposte più interessanti della scena. Dalla sua parte una continua tensione tra romanticismo, ansia (quella buona) e una scrittura che parla senza troppi fronzoli: “Il punto di forza del mio progetto, secondo me, sono i testi perché racconto storie in cui l’ascoltatore può immedesimarsi ed eventualmente anche emozionarsi”. 

Tancredi è, però, soprattutto un 19enne che ha qualcosa da dire senza urlare: “Mi sono reso conto – ci dice – che le parole dette a bassa voce assumono un significato più profondo e la gente tende ad ascoltarle di più”.

Con la musica Tancredi ha avuto un vero e proprio colpo di fulmine, per il rap in particolare: “Da quando ho scoperto questa forma d’arte mi è cambiata tutta la visione del mondo. Ho iniziato a dipendere dalla musica e non riuscivo a starne senza e non riesco tutt’ora a starne senza”. 

“Bella” e “Alba” sono solo l’inizio del percorso di Tancredi: “Sto scrivendo e sperimentando tantissimo, ci saranno delle sorprese”.

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