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Diabete di tipo 2: dimagrire aiuta funzione pancreatica

L'uso di agonisti del GLP-1 per la perdita di peso è stato associato a un aumento del rischio di pancreatite, gastroparesi e ostruzione intestinale

Diabete di tipo 2: perdere peso può ripristinare la funzione pancreatica secondo una relazione presentata all’EASD 2020

Nelle persone con diabete di tipo 2 in remissione la perdita di peso può aiutare il pancreas a tornare alla sua forma e dimensione forma normali, secondo una relazione presentata al meeting tenutosi in forma virtuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2020.

«La maggior parte delle persone che soffre di diabete di tipo 2 non sa che il loro pancreas è diventato più piccolo», ha detto il relatore Roy Taylor, professore di medicina e metabolismo presso la Newcastle University, nel Regno Unito. «La buona notizia è possibile risolvere questa situazione».

Il team di ricerca ha analizzato i dati di 64 diabetici che avevano partecipato al Diabetes Remission Clinical Trial (DiRECT). Lo studio DiRECT ha randomizzato 280 soggetti a continuare la cura del diabete basata sulle linee guida o ad aggiungere un programma di gestione del peso tramite una fase iniziale di sostituzione completa della dieta, seguita da una progressiva reintroduzione del cibo e da un programma strutturato per il mantenimento a lungo termine del peso perso.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: un gruppo responder che comprendeva persone con livelli di emoglobina glicata (HbA1c) inferiore al 6,5% e glicemia a digiuno inferiore a 7 mmol/l senza assumere farmaci ipoglicemizzanti e un gruppo non-responder che comprendeva tutti gli altri soggetti. I dati di entrambi i gruppi sono poi stati confrontati con un gruppo di controllo di persone senza diabete.

Tramite risonanza magnetica sono state valutate le dimensioni e il volume del pancreas, il contenuto di grasso intrapancreatico e le irregolarità dei margini, mentre per misurare la secrezione di insulina è stato utilizzato lo Stepped Insulin Secretion Test with Arginine.

Cambiamenti pancreatici reversibili
I dsoggetti diabetici avevano un volume pancreatico medio inferiore al basale (63,8 contro 79,8 cm3, p<0,0001) rispetto al gruppo di controllo. Dopo 5 mesi dalla perdita di peso, il volume è rimasto invariato sia per i responder che per i non-responder, ma dopo 24 mesi i responder hanno mostrato un aumento del volume medio del pancreas di 12,6 cm3 contro un aumento di 4,5 cm3 nei non-responder (p<0,0001), anche se il volume dell’organo era ancora inferiore a quello del gruppo di controllo.

«Forse il volume del pancreas dei responder continua ad aumentare anche dopo i due anni. Saranno necessari ulteriori studi per vedere se questo, in effetti, è corretto» ha aggiunto Taylor.

Nei partecipanti con diabete la funzione pancreatica presentava anche margini più irregolari al basale rispetto ai soggetti sani (p<0,0001), ma dopo 24 mesi risultavano normalizzati.

Cinque mesi dopo la perdita di peso, i responder hanno evidenziato un aumento medio di 0,11 nmol/ml al minuto nella prima fase della secrezione di insulina (p<0,0001), un effetto che si è mantenuto a 24 mesi dopo il calo ponderale.

Durante lo studio su diabete e funzione pancreatica i responder hanno perso più grasso intrapancreatico rispetto ai non responder (1,56% vs 0,51%, p<0,05). Dopo la perdita di peso entrambi i gruppi avevano livelli più elevati dell’insulin-like growth factor 1 (IGF-1) e livelli più bassi del fattore di crescita-21 dei fibroblasti, ma solo il gruppo responder presentava una riduzione dei livelli del fattore-15 di differenziazione della crescita del plasma.

«Questo studio fornisce un’evidenza concreta che la remissione del diabete di tipo 2 non significa solo che la malattia viene tenuta sotto controllo grazie alla dieta» ha affermato Taylor. «La principale implicazione clinica è che quanti soffrono di diabete di tipo 2 dovrebbero essere informati del fatto che la loro condizione è potenzialmente reversibile, e che il recupero della normalità dipende da loro».

La ricerca futura potrebbe chiarire se le scansioni del pancreas potrebbero aiutare a prevedere una futura diagnosi di diabete di tipo 2 e quali sono le cause alla base della riduzione del volume del pancreas, ha spiegato Taylor, aggiungendo che uno studio a lungo termine potrebbe valutare come si modifica il pancreas tra nei diabetici che mantengono la perdita di peso. «Quanto sappiamo a oggi suggerisce che in questi soggetti la malattia è in remissione a lungo e gli studi di scansione su queste persone saranno di grande interesse» ha concluso.

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