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Concorso straordinario docenti: MIUR fissa la data

Quiz assurdi, domande sbagliate e irregolarità di vario tipo al concorso ordinario scuola denunciate dai candidati: il Codacons prepara il ricorso

C’è la data per il concorso straordinario per docenti: si parte il 22 ottobre, a seguire anche il concorso ordinario per la scuola secondaria

C’è la data per il concorso straordinario per docenti: si parte il 22 ottobre, a seguire anche il concorso ordinario per la scuola secondaria

Potrebbe essere il 22 ottobre la data del concorso straordinario dei docenti atteso dai 32mila precari con tre anni di servizio alle spalle. Manca ancora l’ufficialità, ma l’avviso dovrebbe comparire già domani in Gazzetta, mentre oggi è prevista un’informativa ai sindacati.

Il concorso del 22 ottobre sarebbe il primo di una serie di prove che si dovrebbero svolgere fino a metà novembre e che andrebbero a coprire le altre 46mila cattedre. È atteso infatti anche il concorso per la scuola d’infanzia e primaria e quello per le secondarie di primo e secondo grado. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, avrebbe voluto far svolgere la prova questa estate, ma un accordo di governo ha posticipato la data all’autunno, sperando in un quadro epidemiologico migliore. Il test non sarà a crocette ma un quiz a risposta aperta.

Il ministero sta lavorando all’organizzazione della prova, che si svolgerà nelle sale informatiche degli istituti coinvolti e in alcune aule universitarie. Chi avrà una temperatura superiore a 37,5 gradi non potrà accedere all’interno dei locali, dove sarà rispettata la norma del distanziamento fisico. Per i candidati in quarantena, spiega la Dire (www.dire.it), non è prevista una prova suppletiva.

UN QUIZ A RISPOSTE APERTE

Il concorso del 22 ottobre sarebbe il primo di una serie di prove che si dovrebbero svolgere fino a metà novembre e che andrebbero a coprire le altre 46mila cattedre. È atteso infatti anche il concorso per la scuola d’infanzia e primaria e quello per le secondarie di primo e secondo grado. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, avrebbe voluto far svolgere la prova questa estate, ma un accordo di governo ha posticipato la data all’autunno, sperando in un quadro epidemiologico migliore. Il test non sarà a crocette ma un quiz a risposta aperta.

Il ministero sta lavorando all’organizzazione della prova, che si svolgerà nelle sale informatiche degli istituti coinvolti e in alcune aule universitarie. Chi avrà una temperatura superiore a 37,5 gradi non potrà accedere all’interno dei locali, dove sarà rispettata la norma del distanziamento fisico. Per i candidati in quarantena non è prevista una prova suppletiva.

I SINDACATI: ERA MEGLIO ASPETTARE

Mentre la riunione con i sindacati è ancora in corso, i sindacati fanno notare quello che non va nell’annuncio della data del 22 ottobre: “I concorsi straordinari – scrivono – proseguiranno fino al 9 novembre, e subito dopo potrebbe tenersi anche il concorso ordinario, che sarebbe però più difficile da organizzare vista la presenza di circa 500mila aspiranti docenti. La sicurezza sanitaria, infatti, è il tema al centro del dibattito con i sindacati, che stanno chiedendo ulteriori precisazioni in materia. Chiederemo un intervento anche da parte del Comitato tecnico scientifico perché tutto si svolga in sicurezza – commenta all’agenzia Dire Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola -. Vogliamo capire come saranno organizzati i laboratori in cui si svolgeranno le prove, chi certificherà le presenze e che soluzioni adottare in caso di candidati in quarantena, se c’è la possibilità di turnazione successiva. Per gli asintomatici sarebbe un danno e una beffa non poter svolgere il concorso“. Ma c’è anche un tema mobilità, dal momento che molti docenti per fare il concorso si sposteranno anche tra Regioni.

Sui contenuti, invece, dopo lo scontro di questa estate si è arrivati a un compromesso: non più un test a crocette ma 5 domande a risposta aperta, più quella di inglese. “Ma il paradosso è che se i commissari dovessero bocciare i candidati per mancanza di competenze, quei docenti andranno comunque in cattedra nei prossimi anni, perché i posti mancanti sono ancora tantissimi. Saranno i docenti precari del futuro- aggiunge Gissi-. Il confronto è ancora in corso, e si stanno valutando i tanti errori delle graduatorie per evitare che i contenziosi individuali ricadano sulle scuole. Il nostro suggerimento, com’è noto, era di aspettare. Magari sfruttando anche il periodo natalizio, viste le incertezze e le difficoltà dell’autunno. Manca il buonsenso. Questo è solo un percorso a medaglie, per dire che sia i concorsi che le graduatorie sono stati fatti. Ma gli effetti di questi errori si porteranno avanti per anni. È una cattiva gestione dell’amministrazione pubblica”.

SINOPOLI (FLC CGIL): IN QUESTA SITUAZIONE È UN ERRORE

“Le scuole che dovrebbero gestire e ospitare in sicurezza le prove per il concorso straordinario annunciato dalla ministra Azzolina, prima alla stampa e poi con un’informativa solo pro forma ai sindacati, sono sotto organico e lo sono proprio a causa degli errori del ministero”. Francesco Sinopoli, segretario generale della Federazione Lavoratori della conoscenza Cgil, commenta così le notizie sull’avvio dei concorsi straordinari che partiranno, secondo quanto appreso nelle ultime ore, dal 22 ottobre. “Il rifiuto di assumere i precari entro settembre con procedure semplificate- sottolinea Sinopoli- ha lasciato scoperti più di 60 mila posti durante le nomine in ruolo, mentre le convocazioni dei supplenti sono partite tardi e con graduatorie piene di errori, il che sta producendo a cascata enormi difficoltà a coprire le cattedre vacanti”.

“Intanto i casi di positività al Covid-19 nelle scuole purtroppo sono in aumento e per il personale precario, che potrebbe essere sottoposto a regime di quarantena nelle date delle prove, non si prevedono prove suppletive– prosegue Sinopoli-. Così un docente che aspetta da anni questa procedura potrebbe esserne escluso solo perché fa il suo dovere come supplente e sta in prima linea nel suo lavoro a scuola”.

“Le stesse indicazioni del Comitato tecnico scientifico raccomandano di evitare i contatti con personale esterno alle istituzioni scolastiche. Considerando che le assunzioni non si potranno comunque fare prima del prossimo anno è evidente che non ha senso operare con tanta fretta, se non per coprire i fallimenti in materia di assunzioni e supplenze che hanno visto assegnati solo il 20% dei posti e contano migliaia di posti attribuiti da graduatorie sbagliate e altre migliaia ancora scoperti”, aggiunge il dirigente sindacale.

“Il governo si assuma la responsabilità di intervenire sulla scuola e avvii subito la stabilizzazione dei precari e degli specializzati su sostegno con un concorso per titoli e prova orale, l’unico gestibile nella fase di pandemia che stiamo attraversando e capace di assicurare alla scuola la copertura dei posti vacanti. Su questo punto- conclude- le forze politiche devono avviare una riflessione e un confronto con il sindacato per trovare le soluzioni adeguate”.

UIL: CONCORSO STRAORDINARIO INUTILE E DANNOSO, SOLUZIONE C’ERA

Dopo le indiscrezioni sulla possibilità di avviare il concorso straordinario per docenti il 22 ottobre anche la Uil intervene sottolineando le cinque ragioni per cui, secondo il sindacato, “sarà inutile se non dannoso”. Il primo punto, si legge in una nota della Uil, riguarda le commissioni da istituire: “Per il concorso straordinario andranno istituite 132 commissioni con 660 commissari. Una commissione ogni 500 candidati, integrata per ogni gruppo o frazione di 500. Tutti ancora da individuare tra il personale in servizio senza alcuna forma di esonero (concorso e lezioni). Per il concorso ordinario a cui hanno chiesto di partecipare 500.000 persone, si devono organizzare sedi con distanziamento immaginando 30 per ogni aula attrezzata per la prova selettiva. Servirebbero da 10 a 20 mila aule attrezzate e successivamente commissioni e commissari”.

Al secondo punto la questione delle sedi di esame: “andranno messe a punto in tutte le regioni. I tempi non saranno quelli previsti dal ministro”, aggiungono nella nota. Il terzo e il quarto punto riguardano eventuale malattia di un commissario o di un docente iscritto: “cosa accade? La possibilità di quarantene avrà ricadute doppie: sul concorso e sulle scuole di servizio”, si interroga il sindacato.

L’ultimo punto riguarda il numero di posti a disposizione: “Per 66.072 domande presentate ci sono a disposizione metà dei posti (32 mila). Andrà a coprire solo un terzo dei posti ancora senza titolare”.

“Non è difficile immaginare, soprattutto in periodo ancora di emergenza, che trovare la disponibilità di migliaia di commissari in tutta Italia ad accettare l’incarico non sarà facile. Ci troveremo- spiegano alla Uil Scuola- come nei precedenti concorsi, con uffici regionali costretti a riaprire le selezioni nella speranza di reperire presidenti e altri commissari, considerando che questi ultimi non hanno alcuna forma di esonero e pertanto saranno impegnati sia con il concorso che con le lezioni a scuola. A nulla serve rinviare il concorso- continuano-. La via migliore è quella già definita e firmata due volte da diversi ministri e dal Premier: un concorso che consenta ai supplenti di stare in cattedra attraverso i titoli professionali, presentati in un concorso a distanza, e alla fine di questo anno scolastico un esame selettivo finale. Prorogare a Natale significa solo peggiorare le condizioni di chi dovrà partecipare al concorso voluto da questo ministro”.

“La Uil scuola ha stigmatizzato la scorrettezza dell’amministrazione e ha ricordato che su 84.000 disponibilità di vacanza di posti di organico, l’amministrazione è riuscita a coprire a malapena 22.000 posti. Si sta marciando a tappe forzate verso la precarizzazione della scuola. La scuola ha bisogno di certezze e continuità- concludono- non di avventure ed avventurieri che non fanno altro che introdurre stress inutili e dannosi in un corpo, quello della scuola già debilitato: sotto stress non si lavora bene”.

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