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Tumore del fegato: appello per terapia sistemica

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Gli esperti di tumore del fegato lanciano un appello per l’inizio tempestivo e di sequenziamento efficace della terapia sistemica

Esperti di tutto il mondo si sono riuniti in un meeting virtuale che precede il Congresso 2020 della International Liver Cancer Association (ILCA), anch’esso in forma virtuale, per lanciare una dichiarazione globale di rivalutazione e aggiornamento delle modalità di trattamento del carcinoma epatocellulare (HCC) in stadio avanzato allo scopo di favorire il miglioramento dei tassi di sopravvivenza globale dei pazienti. Questa attività è stata completamente supportata da Bayer.
Con la collaborazione di sette esperti di carcinoma epatocellulare, la dichiarazione è volta a fornire una guida chiara e precisa per implementare un approccio clinico relativo al sequenziamento del trattamento sistemico dei pazienti con HCC, in modo particolare in un contesto terapeutico in rapida evoluzione con nuovi approcci presto disponibili.
Le evidenze pubblicate insieme all’esperienza clinica real-world hanno dimostrato che l’avvio tempestivo e il sequenziamento ottimale della terapia sistemica possono favorire una sopravvivenza globale di oltre due anni nei pazienti con carcinoma epatocellulare (HCC) non resecabile.
“Con le molteplici terapie sistemiche ora disponibili per il tumore del fegato avanzato in prima e seconda linea, comprese le recenti approvazioni dei trattamenti in combinazione con le terapie immune-oncologiche, ci sentiamo in dovere di rivalutare e aggiornare le strategie di trattamento sistemico per migliorare la sopravvivenza globale e i risultati per questi pazienti,” afferma la Dott.ssa Catherine Frenette, Chair of the Expert Working Group and Medical Director of the Liver Transplantation Program at Scripps Green Hospital, USA.
Il tumore del fegato è il sesto tumore più frequente e la quarta causa di morte per tumore in tutto il mondo. L’incidenza del tumore del fegato è globalmente in crescita, una tendenza osservata solo in alcuni tumori, con un aumento del 38% tra il 2006 e il 2016 dove il carcinoma epatocellulare rappresenta il 75-85% dei tumori del fegato. La prognosi è in genere sfavorevole e il tasso di sopravvivenza stimato a 5 anni è del 14%.
“Le evidenze pubblicate mostrano che per preservare la funzionalità epatica e migliorare i risultati terapeutici nei pazienti con HCC in stadio intermedio, che spesso stanno bene e il cui fegato funziona ancora correttamente, è necessario un cambiamento del paradigma di trattamento,” dichiara il Professor Peter Galle, Director, Internal Medicine Department, University Medical Center Mainz, Germania. Nel trattamento del carcinoma epatocellulare in stadio intermedio, si osserva una considerevole variazione nelle caratteristiche del paziente, della malattia e della risposta tumorale all’attuale standard di cura costituito dalla chemioembolizzazione transarteriosa (TACE). Un passaggio in tempi appropriati da TACE alle terapie sistemiche può permettere al paziente di ricevere molteplici linee di terapia che potrebbero prolungare la sopravvivenza globale.”
La dichiarazione è consultabile al link: pharma.bayer.com/liver-cancer.
Il carcinoma epatocellulare (HCC)
Lesioni croniche del fegato seguite da infiammazione costituiscono i passaggi fondamentali nello sviluppo del carcinoma epatocellulare (HCC), nel quale circa il 90% dei casi sono preceduti da malattia epatica cronica e da cirrosi epatica. Le cause della cirrosi e i fattori di rischio per lo sviluppo di HCC comprendono le infezioni da virus dell’epatite B (HBV) o dell’epatite C (HCV), steatoepatite non alcolica (NASH) e steatosi epatica non alcolica (NAFLD), consumo di alcol, obesità, fumo. Negli ultimi anni è aumentata l’incidenza di carcinoma epatocellulare da steatosi epatica non alcolica.
L’impegno di Bayer in Oncologia
Bayer è impegnata a fornire soluzioni per una vita migliore sviluppando un portafoglio di trattamenti innovativi. Il franchise oncologico di Bayer si è ampliato a sei prodotti in commercio e diversi altri asset in varie fasi di sviluppo clinico. Le aree riflettono l’approccio dell’azienda alla ricerca focalizzata su bersagli e processi cellulari che hanno il potenziale di influenzare il trattamento dei tumori.
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