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I dati sensibili che condividiamo pubblicamente online

capodarco

Dalle password per i social al nostro WI-FI: i dati sensibili che condividiamo pubblicamente senza rendercene conto. VPN arma per proteggersi

Ogni giorno tutti utilizziamo le risorse che offre l’online. È utile, visto che funziona così in tutto il mondo in questa epoca, ma è anche rischioso. Utilizzando queste risorse, infatti, alla fine ci esponiamo tutti alla minaccia di chi vuole accedere alle nostre informazioni online. E a volte anche attraverso azioni minacciose nei nostri confronti. Dunque, sappiamo veramente quali dati sensibili condividiamo pubblicamente online? Vediamo l’elenco sotto per essere sicuri.

La nostra posizione fisica

È un aspetto spesso trascurato, ma la nostra posizione fisica è online, e spesso è condivisa pubblicamente. Quante volte abbiamo digitato l’indirizzo? Quante volte lo abbiamo fornito ai social media? Il nostro indirizzo dunque è piuttosto facile da rintracciare e, in caso di attacchi online, è qualcosa di facile da trovare per i malintenzionati.

Anche chi ha più dimestichezza con Internet e non ha mai fornito il proprio indirizzo di casa non può sentirsi al sicuro. Nonostante queste precauzioni, infatti, è sempre online e condiviso da grandi aziende e governi nazionali.

Come fanno ad avere il nostro indirizzo? Lo hanno ricavato dall’indirizzo IP. Infatti, per connettere il nostro computer ai server e ai siti di tutto il mondo (è così che funziona la Rete Internet), devono sapere dove si trova il nostro dispositivo. Queste informazioni sono contenute nel nostro indirizzo IP, archiviate in diversi server e ampiamente condivise.

Tuttavia, se non vogliamo condivere il nostro indirizzo IP online c’è un solo strumento che può proteggerci: il servizio VPN ,che maschera il nostro indirizzo IP indirizzando tutto il traffico sul server VPN. Così, ogni sito che visitiamo vedrà l’indirizzo IP del server VPN al posto di quello del dispositivo che utilizziamo in casa.

Chiaramente è un mezzo efficace per proteggerci, a patto che il servizio VPN non venda le nostre informazioni personali. Può accadere, e per evitarlo bisogna assicurarsi che si tratti di una buona VPN.

Informazioni personali

Abbiamo digitato così tante volte il nostro nome, il numero di telefono, l’e-mail o le informazioni dei nostri social media che il nostro dispositivo sicuramente li ha memorizzati. Ma anche qualcun’altro lo ha fatto e la risposta è semplice: colui al quale abbiamo fornito queste informazioni. E l’aspetto preoccupante è che potrà rivenderle a terzi.

Proteggere i nostri dati sensibili, dunque, è difficile perché spesso dobbiamo per forza fornirli. E la VPN non può proteggerci quando forniamo volontariamente le nostre informazioni ad altri.

Ci sono comunque due precauzioni che possiamo adottare. Innanzitutto un indirizzo e-mail da utilizzare per le cose meno importanti. Lo stesso si potrebbe fare con alcuni dati sensibili. Un’altra precauzione potrebbe essere quella di perdere un po’ di tempo per controllare chi ci sta chiedendo I nostri dati e a quale scopo.

Di solito i siti governativi non vendono le nostre informazioni a terzi ma lo stesso non accade con i social media. Quando decidiamo di iscriverci, allora, valutiamo bene quali dati sensibili vogliamo condividere.

Le nostre foto e i nostri video

È probabile che le nostre foto e i nostri video o quelli in cui appariamo siano su Internet. Piace a tutti condividerli con amici e familiari. Il problema è che molti dei servizi che ci permettono di condiverli in Rete poi vendono le nostre informazioni a chi è disposto a pagare. Se pensiamo al riconoscimento facciale (come su Facebook o Instagram) è facile comprendere che in questo modo anche l’aspetto fisico può essere associato ai nostri dati sensibili. La tecnologia di oggi può sapere di noi molte più cose di quanto ci immaginiamo.

Password, PIN: le informazioni di sicurezza

La lista è lunga e ogni elemento è importante. I più comuni sono le password, le domande di sicurezza, i codici PIN e i dispositivi a doppia autenticazione che sono archiviati in server per quando decidiamo di accedere a un servizio. Se abbiamo un profilo personale con un’azienda, quest’ultima avrà questo genere di informazioni e il servizio VPN non può fare nulla per aiutarci.

Il modo migliore per proteggere i nostri dati di accesso, allora, è diversificarli. Non utilizziamo mai la stessa password (possiamo facilmente utilizzare un generatore e gestore di password) e lo stesso codice PIN. Proviamo inoltre a variare le domande di sicurezza e cerchiamo di evitare I giochi sui social che chiedono del nostro primo concerto o del nognome da nubile di nostra madre.

E ancora: quando creiamo un account cerchiamo di utilizzare informazioni di sicurezza diverse, in modo da limitare i danni in caso di violazioni o attacchi. Se abbiamo smarrito lo smartphone, blocchiamolo il prima possibile: la maggior parte delle nostre informazioni di sicurezza si trova lì dentro.

Dati finanziari

Siamo onesti, lo shopping online ormai è diventato irrinunciabile. E oltre alla convenienza, l’unica altra certezza è il pagamento online. Oggi funziona così e i nostri dati finanziari vengono archiviati da chi riceve il pagamento per elaborarlo e concluderlo. Se vengono rubati, però, la carta di credito o la carta di debito sono a rischio. Lo stesso può accadere con il codice fiscale o con l’account della banca.

E anche se non vogliamo inserire questi nostri dati online, sono comunque tracciati da agenzie nazionali. Negli ultimi anni, due di queste sono state vittime di attacchi informatici. Abbiamo però due armi efficaci per difenderci: il servizio VPN aiuta a proteggere questi dati sensibili personali. Inoltre, tenere spesso sotto controllo i movimenti finanziari permetterà di accorgersi prima di eventuali sottrazioni indebite.

I documenti di identità

Compiliamo certificazioni e abbiamo bisogno di documenti di identità per tante cose. Se dobbiamo lasciare il nostro Paese, ad esempio, serve il passaporto. Tutti questi dati dei documenti di identità, associati a nome e foto, sono poi archiviati sui siti governativi. La buona notizia è che le autorità nazionali assicurano di non cederli a terzi e dunque I nostri documenti di identità non sono condivisi pubblicamente. La cattiva notizia è che, ad esempio nel caso del passaporto, è molto probabile che il nostro Stato di residenza condivida con quello di arrivo il nostro documento di identità e non tutti gli altri Paesi del mondo sono così ben protetti dagli attacchi informatici.

Informazioni condivise con familiari e amici

Per molti è l’aspetto più preoccupante dei rischi che si corrono nel mondo digitale. Quando comunichiamo online, non sono soltanto le nostre informazioni ad essere condivise e archiviate online ma anche quelle dei nostri familiari o amici.

È quanto accade ad esempio sui social media. Queste piattaforme sono utili per parlare con persone lontane, ma ogni volta che facciamo l’accesso condividiamo quello che ci diciamo

Questo non significa interrompere una volta per tutte la comunicazione con familiari e amici sui social, ma bisogna fare attenzione a che cosa si dice. È meglio evitare di comunicare dati sensibili come indirizzi di casa o password: piccole precauzioni che possono aiutare.

Le nostre passioni

Questo è un aspetto sul quale siamo tutti un po’ colpevoli. In un modo o nell’altro discutiamo online delle nostre abitudini di acquisto, dei nostri hobby, di cosa ci piace o non ci piace, degli orientamenti politici. Questo genere di informazioni viene poi condiviso attraverso tutte le piattaforme, comprese quelle governative, e spiattellarle ai quattro venti può avere delle conseguenzw.

Anche in questo caso la prudenza non è mai troppa. Per evitare spiacevoli conseguenze, cerchiamo di non condividere informazioni che vogliamo mantenere riservate.

Informazioni di lavoro

Anche le informazioni sul nostro lavoro finiscono e vengono condivise online. Piattaforme come LinkedIn si basano sulla condivisione di informazioni relative al lavoro e spingono gli utenti ad inserire dati dettagliati. Un altro aspetto che spesso trascuriamo quando siamo online.

I dati della nostra connessione

L’ultimo aspetto che riguarda la sicurezza dei nostri dati sensibili è il sistema Wi-Fi che utilizziamo per la connessione a Internet. Con esso infatti forniamo alcune informazioni sulla nostra connessione di rete. Se un singolo dispositivo connesso al Wi-Fi viene violato, anche tutti gli altri come un frigorifero smart possono essere a rischio.

Fortunatamente la VPN riduce questo rischio. Mascherando il nostro indirizzo IP, non consente a terzi, tranne al server VPN, di accedere alla nostra connessione di rete. Di conseguenza, per i malintenzionati sarà molto più difficile arrivare ai dati utili per portare una minaccia informatica.

Non sapevi di condividere così tanti dati sensibili online? Ricordiamoci che proteggersi online è importante. Utilizziamo allora la VPN. Riflettiamo bene su quello che stiamo pubblicando o condividendo, prima di farlo. Con queste due accortezze, potremo usufruire in sicurezza di tutto ciò che il mondo digitale ci offre.

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