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Coito interrotto: un metodo altamente fallimentare

Vitamina D bassa? Potrebbe causare disfunzione erettile secondo quanto emerge dagli ultimi studi pubblicati su Pubmed: ecco i risultati

Il coito interrotto è una metodologia altamente fallimentare: inoltre, secondo alcuni studi, può causare disturbi fisici ed emotivi sia all’uomo che alla donna

Coito interrotto: un metodo altamente fallimentare

C’è ancora chi tenta la sorte o comunque lo utilizza “a seconda delle situazioni”. Parliamo del ricorso ai contraccettivi, da intendersi anche come barriera al rischio di contrarre infezioni sessuali. Infatti solo il 56,61 per cento degli italiani dice di usarli “abitualmente”, al contrario di un 20 per cento che risponde con un secco “mai”. Il resto sono quelli che “a volte sì, a volte no”, preferiscono appunto affidarsi alla sorte. Tra questi, il 9,29 per cento se ne ricorda “talvolta, a seconda delle situazioni”.

Il re rimane il preservativo maschile. , mentre l’astinenza programmata e condivisa con il partner non fa parte dell’orizzonte sessuale degli intervistati. Il ricorso alla ‘pillola del giorno dopo’ risulta anch’esso in percentuale significativa. I dati emergono da uno studio della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (Fiss) —  in occasione della V edizione della Settimana del Benessere Sessuale in programma dal 1° al 6 ottobre con il patrocinio del ministero della Salute e della Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri — che ha condotto un’indagine online per sondare i cambiamenti nella società italiana in relazione alla sfera della sessualità.

Il coito interrotto è un metodo contraccettivo naturale che consiste nell’immediata e tempestiva interruzione del rapporto sessuale qualche istante prima dell’eiaculazione. Nel tentativo di evitare la fecondazione, il coito interrotto prevede dunque il ritiro del pene dalla vagina poco prima dell’amplesso: durante questi istanti, l’uomo deve preoccuparsi di dirigere l’eiaculato lontano dai genitali esterni della donna.

In genere, gli uomini  dicono di utilizzare questo metodo perché hanno delle resistenze verso il preservativo, legate all’ansia da prestazione e ad un’alterata percezione del piacere.
La donna, con il coito interrotto, non ha alcun vantaggio, perché deve interamente affidarsi alla capacità dell’uomo d’interrompere il rapporto prima dell’orgasmo. In realtà, l’idea di avere un controllo totale sul proprio organismo, soprattutto in un momento di forte eccitazione e di massimo piacere, è una falsa convinzione. Inoltre, forse non tutti sanno che l’emissione di spermatozoi non avviene solamente nel momento dell’eiaculazione, ma anche prima potrebbe esserci la fuoriuscita di liquido che, nelle condizioni giuste, potrebbe fecondare.

Nel caso di rapporti ravvicinati, non basta una buona pulizia del pene per eliminare residui di sperma: gli spermatozoi rimangono in vita nelle ghiandole che si trovano vicino alla base del pene e quindi possono fuoriuscire anche nelle prime fasi dei rapporti successivi.
L’aspetto positivo di questo metodo è il fatto che si tratti di una pratica assolutamente naturale e, in  situazioni di emergenza, rappresenta una soluzione per evitare o ridurre il rischio di una gravidanza indesiderata.
A livello più profondo, la tensione e la necessità di “controllo” toglie naturalezza e spontaneità al rapporto: per questo è una pratica inadatta a chi soffre di eiaculazione precoce.

Questi elementi di preoccupazione potrebbero inoltre impedire un completo rilassamento della donna durante il rapporto e lasciarla insoddisfatta.
Diversi studi hanno dimostrato che il coito interrotto può causare disturbi fisici ed emotivi  sia all’uomo che alla donna. Può favorire la comparsa di disturbi prostatici e l’eiaculazione precoce negli uomini e l’anorgasmia nelle donne.
Per una vita sessuale più serena e sicura, è consigliabile esplorare la vasta gamma di anticoncezionali in commercio, c’è sicuramente quello che può fare al caso tuo!

Lo sapevi che…

L’Italia, come spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), ha un primato: i figli del coito interrotto. Ogni anno dalla Valle d’Aosta alla Sicilia ne nascono 100.000 secondo i calcoli della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO).

Calcolando il numero di nascite, ad esempio nel 2008 (576.659), il 50% non erano desiderate, e un buon 30% derivavano proprio dall’ interruzione del coito.

Secondo gli psicologi i “figli dell’errore” rischiano di ritrovarsi genitori impreparati ad accoglierli e che prima o poi nella vita gli rinfacceranno di essere stati un incidente di percorso.

Le percentuali di insuccesso del coito interrotto variano in base al livello culturale, all’esperienza e al senso di responsabilità dell’uomo.

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