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Meduse nel Mediterraneo: quali possiamo trovare

Meduse nel Mediterraneo: quali possiamo trovare

Meduse nel Mediterraneo: dalla Pelagia noctiluca alla Aurelia aurita, le specie più affascinanti dei nostri mari

Antiche, affascinanti, minacciose. Le meduse sono trai i primi organismi comparsi nei nostri mari oltre 500 milioni di anni fa. Prolificano nelle acque di tutto il mondo, siano tropicali, artiche o abissali. Esistono centinaia di specie di meduse, alcune innocue, altre altamente urticanti. Anche il Mediterraneo ne ospita numerose. Ecco alcuni esemplari affascinanti elencati dalla Dire Giovani (www.diregiovani.it).

Pelagia noctiluca.

La Pelagia è rosa o rossastra, ha un ombrello di una decina di centimetri di diametro, a volte con puntini biancastri, e i tentacoli possono essere lunghi qualche metro.
Punge e fa abbastanza male.
È facile che se in mare ci sono tante meduse, queste siano Pelagia noctiluca.

Rhizostoma pulmo.

Detta anche “polmone di mare”, è la medusa più grande del Mediterraneo.
Può superare mezzo metro di diametro. Di solito è biancastra, con bordo blu, a volte può essere tutta blu.
È innocua e bellissima.

Cotylorhiza tuberculata giallognola.

Un’altra medusa innocua, con ombrello tra 10 e 20 cm, ha tentacoli corti e colorati, che la fanno sembrare un mazzolino di fiori.

Chrysaora hysoscella.

Sembra quasi una Pelagia ma non ci si può sbagliare: l’ombrello ha una serie di raggi che sembrano quelli della ruota di un carro.
Come la Pelagia, ha lunghe braccia orali e lunghi tentacoli. Anche lei punge e può far male.

Aurelia aurita.

Innocua, con un ombrello che può raggiungere anche mezzo metro di diametro, ma di solito è più piccola.
È quasi piatta e, in trasparenza, nel suo ombrello si vedono quattro cerchi ben definiti.

Carybdea marsupialis.

E’ parente delle meduse assassine dell’Australia, come la Chironex fleckeri che può uccidere un uomo adulto in pochi minuti.
Fortunatamente, non è altrettanto micidiale, ma fa abbastanza male.
L’ombrello è cubico, misura pochi centimetri e ha quattro tentacoli. Non si vede molto bene, ma se c’è… si sente. Nelle nostre acque sta diventando sempre più comune.

Olindias phosphorica.

Sta aumentando lungo le nostre coste. Ha un comportamento particolare: nuota vigorosamente verso la superficie poi, arrivata a pelo d’acqua, apre i tentacoli e piano piano scende verso il fondo. Durante la discesa cattura i piccoli crostacei di cui si ciba. Arrivata sul fondo riparte nuovamente verso l’alto. I bagnanti hanno l’impressione che stia in agguato sul fondo e che poi nuoti verso di loro deliberatamente per pungerli. Non fa male come la Pelagia, ma incontrarla non è un piacere. L’ombrello misura fino a cinque centimetri e ha quattro linee rosse e gialle che vanno dal centro alla periferia, contornata da puntini rossi, da cui partono tanti tentacoli.

Cosa fare in caso di puntura di medusa

Se vi punge una medusa lavate subito e ripetutamente con acqua di mare l’area interessata e asportate con delicatezza i residui di tentacolo.
Evitare di grattarsi o di strofinare la sabbia o di ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone.

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