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Lavori alla centrale nucleare di Latina fino al 2027

Latina: durerà fino al 2027 lo smantellamento degli schermi dei generatori di vapore (boiler) dell’edificio reattore della centrale nucleare

Latina: durerà fino al 2027 lo smantellamento degli schermi dei generatori di vapore (boiler) dell’edificio reattore della centrale nucleare

Sono cominciati nei giorni scorsi i lavori di demolizione degli schermi dei generatori di vapore (boiler) dell’edificio reattore della centrale nucleare di Latina. La tecnica adottata da Sogin, la società del ministero dell’Economia cui fanno capo le attività di dismissione degli impianti italiani, è la demolizione controllata con taglio in quota, a circa 50 metri di altezza, mediante disco diamantato, e la successiva movimentazione a terra dei blocchi sezionati, di circa 2 tonnellate ciascuno, con gru a torre appositamente installata. I lavori si concluderanno nel gennaio 2021.

Gli schermi sono strutture in calcestruzzo armato che isolavano dall’esterno le condotte superiori di collegamento fra i sei boiler e l’edificio reattore. Ogni schermo è costituito da due parti: un elemento superiore orizzontale, collegato all’edificio reattore, di circa 145 tonnellate, e uno inferiore verticale, in uscita dai boiler, di circa 50 tonnellate. Poi saranno trasferiti i singoli blocchi in un’area attrezzata per separare il ferro dal calcestruzzo.

I lavori produrranno complessivamente circa 1.200 tonnellate di materiale che, dopo gli opportuni controlli radiometrici, verranno spostate dal sito e inviate a recupero. Il processo complessivo durerà fino al 2027 per un investimento di 278 milioni di euro e cambierà definitivamente lo skyline dell’edificio reattore.

“L’edificio reattore- spiega Agostino Rivieccio, responsabile disattivazione della centrale di Latina- in questa fase si abbasserà coi lavori da 53 a 38 metri. Circa il 93% delle 319mila tonnellate di materiale con cui è stata costruita la centrale sarà recuperato“.

Radioattivo il restante 7%, pari a 19.160 tonnellate. Sogin infatti, spiega la Dire (www.dire.it), è incaricata anche della minimizzazione del quantitativo di rifiuti radioattivi prodotti, della separazione, riutilizzo e invio a recupero dei materiali metallici e del calcestruzzo, del riutilizzo di edifici e aree inizialmente adibite ad altro uso, dell’efficientamento mediante riduzione dei consumi energetici con utilizzo di componenti ad alta efficienza, dell’attuazione di politiche di miglioramento delle performance ambientali.

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