Site icon Corriere Nazionale

Emicrania con aura sconosciuta al 40% degli italiani

Gli antidepressivi amitriptilina e venlafaxina hanno ridotto significativamente il numero di attacchi di emicrania al mese

Emicrania con aura: il 40% degli italiani non conosce la malattia che comporta disturbi sensitivi e del linguaggio, difficoltà motorie e momentanea perdita della visione

Gli italiani non conoscono l’emicrania con aura, una particolare forma di mal di testa preceduta da specifici sintomi neurologici come fenomeni visivi, disturbi sensitivi e del linguaggio, difficoltà motorie e momentanea perdita della visione. Il 42% dei nostri concittadini non ne hai mai sentito parlare. Il 22% ritiene, erroneamente, che sia un’emicrania tipica dell’adolescenza mentre per il 25% interessa sole le donne nei giorni del ciclo mestruale. Un italiano su tre è convinto che per prevenirla sia necessario non abitare in zone molto trafficate o inquinate. Si tratta di una patologia molto diffusa e che colpisce oltre 2.5 milioni di uomini e donne nel nostro Paese. Risulta poi in crescita e infatti negli ultimi mesi ben il 69% degli italiani dichiara di aver sofferto di forti mal di testa. Di questi il 53% sostiene che siano stati causati dal forte stress dovuto alla pandemia da Covid-19 e da problemi personali o di lavoro. I dati emergono da un sondaggio svolto su oltre 3.600 persone e sono illustrati oggi in una conferenza stampa on line.

Nell’incontro virtuale viene presentato anche il nuovo portale www.emicraniaconaura.it realizzato grazie al contributo di Aesculapius Farmaceutici. “Vogliamo offrire la prima guida on line interamente dedicata ad una patologia di cui si parla ancora poco in Italia e sulla quale il livello di conoscenza è scarso – afferma il dott. Giorgio Dalla Volta, del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC), Responsabile Scientifico del portale e Direttore del Centro Cefalee dell’Istituto Clinico Città di Brescia (Gruppo San Donato) -. Sarà costantemente aggiornata con notizie e consigli e gli utenti potranno rivolgere direttamente agli esperti le loro domande su sintomi, diagnosi e rimedi. L’emicrania non può e non deve essere sottovalutata. Chi è colpito, in particolare da aura emicranica, deve rivolgersi sempre il prima possibile ad un neurologo o a un centro cefalee”. Sul portale ampio spazio è dedicato alle cure disponibili per pazienti e specialisti.

Oggi grazie alla ricerca medica siamo riusciti a mettere a punto un trattamento efficace in grado di contrastarla – aggiunge la dott.ssa Lidia Savi, già Direttrice del Centro Cefalee della AOU Città della Salute e della Scienza di Torino -. Si tratta di un particolare nutraceutico realizzato in Italia e che si chiama Aurastop. Diversi studi scientifici hanno dimostrato come sia in grado di offrire numerosi benefici sia se assunto in acuto al primo comparire dell’aura che come prevenzione cioè come terapia assunta tutti i giorni per tre o più mesi”.

“L’ultimo studio è stato condotto su pazienti con un’alta frequenza di attacchi di emicrania e abbiamo ottenuto risultati estremamente interessanti – prosegue il dott. Dalla Volta -. Due terzi dei malati hanno affermato di avere avuto una riduzione dell’oltre 70% della frequenza e dell’intensità degli attacchi di aura già dopo un mese dall’inizio della terapia. Il 16% addirittura ha avuto la completa scomparsa degli attacchi dopo solo una settimana. E’ quindi una cura molto efficacie e totalmente naturale basata sugli estratti di due piante erbacee, il Partenio e la Griffonia, con l’aggiunta di magnesio”.

In Italia il 12% della popolazione ha avuto almeno una volta nella vita un attacco di emicrania. Interessa soprattutto le donne, si manifesta principalmente tra i 25 e i 55 anni ma può colpire a qualsiasi età. Si calcola che il 5% degli adolescenti residenti nella Penisola soffre di emicrania con aura. “Non è un piccolo disturbo passeggero bensì una grave malattia spesso invalidante – prosegue la dott.ssa Savi -. Lo stress rimane la causa principale e infatti questi mesi, caratterizzati dalla pandemia e dal lockdown, sono stati particolarmente difficili per i nostri pazienti. E’ possibile contrastarla intervenendo anche su fattori modificabili come gli stili di vita. Solo il 53% degli italiani sa che il fumo di sigaretta ne favorisce l’insorgenza e quattro su dieci sono convinti che sia efficace limitare l’attività fisica. Al contrario lo sport, la cessazione del tabagismo e una dieta sana ed equilibrata possono combattere la malattia”.

“Anche le alterazioni ritmo sonno-veglia o privazione del sonno influiscono sulla comparsa della patologia come giustamente sostiene l’oltre 40% degli intervistati – conclude il dott. Dalla Volta -. Possono influire inoltre la febbre, i lunghi viaggi soprattutto in aereo, influenza stagionale o altre patologie così come la familiarità. Rispetto alla popolazione generale i parenti di primo grado di pazienti emicranici hanno un rischio 1,4 volte più elevato di svilupparla. Sono quindi una categoria di persone da tenere sotto controllo e per le quali bisogna intervenire il prima possibile. I nutraceutici sono davvero un’arma in più in nostro possesso che di solito vengono ben accettati dai pazienti perché percepiti come cure più leggere e meno invasive rispetto a farmaci biologici, antiepilettici o antidepressivi”.

Exit mobile version