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Cabozantinib compresse rimborsato in Italia

Carcinoma a cellule renali: nivolumab in prima linea più cabozantinib mostrano un beneficio duraturo in termini di sopravvivenza

Carcinoma a cellule renali avanzato (RCC): Commissione UE approva cabozantinib. Via libera al dosaggio di 20 mg, 40 mg e 60 mg per il trattamento di prima linea di pazienti adulti

Rimborsato in Italia cabozantinib compresse per il trattamento in monoterapia dei pazienti adulti con carcinoma epatocellulare trattati in precedenza

Sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale (n. 172 del 10 luglio 2020) è stata pubblicata la determina di prezzo e rimborso di cabozantinib compresse per il trattamento in monoterapia dei pazienti adulti con carcinoma epatocellulare precedentemente trattati con sorafenib (Determina 1 luglio 2020 n. 684/2020). 

“La possibilità di prescrivere cabozantinib in monoterapia, sia in seconda che in terza linea dopo sorafenib, aumenta le opzioni terapeutiche per i pazienti affetti da carcinoma epatocellulare in fase avanzata”ha dichiarato il Prof. Fabio Piscaglia, Professore associato di Medicina Interna all’Università di Bologna, Direttore della Medicina Interna al Policlinico S.Orsola Malpighi di Bologna. “Questo ci permette di proporre più percorsi terapeutici personalizzati, adatti alle comorbidità e preferenze di ogni paziente.”

La decisione di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) in merito alla commercializzazione in Italia di cabozantinib arriva a seguito dei risultati dello studio clinico internazionale di fase 3 CELESTIAL. Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza globale (OS) dimostrando come cabozantinib apporti un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella OS rispetto al placebo in pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato che sono stati precedentemente trattati con sorafenib.

“Nello studio registrativo CELESTIAL cabozantinib ha dimostrato benefici clinicamente e statisticamente significativi sia per la sopravvivenza globale che per la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti affetti da carcinoma epatocellulare precedentemente trattati con sorafenib”spiega la Prof.ssa Lorenza Rimassa, Professore Associato di Oncologia medica presso Humanitas University, Vice Responsabile dell’Unità di Oncologia Medica presso l’IRCCS Humanitas Research Hospital di Milano“La decisione dell’AIFA mette a nostra disposizione un farmaco utilizzabile in tutti i pazienti in seconda linea precedentemente trattati con sorafenib, consentendo il miglioramento di alcuni aspetti di qualità della vita”.

Cabozantinib compresse era già stato approvato in Italia per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma a cellule renali avanzato precedentemente trattati con terapia anti VEGF e per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma a cellule renali naïve al trattamento a rischio “intermediate” o “poor”. 

Informazioni sullo studio CELESTIAL

CELESTIAL è uno studio randomizzato di fase 3, in doppio cieco, controllato cabozantinib vs placebo nei pazienti con carcinoma epatocellulare (HCC) avanzato che erano stati precedentemente trattati con sorafenib. Lo studio è stato condotto in più di 100 centri in 19 paesi. Lo studio è stato progettato per arruolare 760 pazienti affetti da HCC in fase avanzata trattati precedentemente con sorafenib, che potevano aver ricevuto fino a due precedenti terapie antineoplastiche per HCC e con adeguata funzionalità epatica. L’arruolamento dello studio è stato completato nel settembre 2017, e sono stati randomizzati 773 pazienti. I pazienti sono stati randomizzati con una ratio di 2:1 a ricevere 60 mg di cabozantinib una volta al giorno o placebo e sono stati stratificati in base all’eziologia della malattia (epatite C, epatite B o altro), regione geografica (Asia verso altre regioni) e presenza di malattia extra epatica e/o invasione macrovascolare (sì o no). Non era permesso il cross-over tra i bracci dello studio.
L’endpoint primario dello studio è l’OS, gli endpoint secondari includevano la percentuale di risposta obiettiva (ORR) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS). Gli endpoint esploratori includevano i patient reported outcome, i biomarcatori e la sicurezza.
Sulla base dei dati clinici disponibili da diversi studi condotti nel setting in seconda linea dell’HCC avanzato, l’ipotesi statistica per l’endpoint primario di OS nel CELESTIAL prevedeva una mediana di 8,2 mesi di OS per il gruppo placebo. Erano quindi richiesti un totale di 621 eventi nello studio per ottenere una potenza del 90% al fine di rilevare un aumento del 32% della mediana di OS nell’analisi finale (HR 0.76). Sono state pianificate due analisi ad interim e condotte rispettivamente al 50% e al 75% dei 621 eventi previsti.
Lo studio CELESTIAL ha raggiunto l’endpoint primario di sopravvivenza globale (OS), con cabozantinib che fornisce un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo della OS mediana rispetto al placebo nei pazienti con HCC. Il comitato indipendente di monitoraggio dei dati dello studio ha suggerito di interrompere la sperimentazione per efficacia, perchè dopo la seconda analisi ad interim pianificata i dati erano già evidenti. E’ stato anche raggiunto l’endpoint secondario della PFS. I dati di sicurezza nello studio erano coerenti con il profilo stabilito di cabozantinib. 

Informazioni sul carcinoma epatocellulare (HCC)
Il carcinoma epatocellulare (HCC) è la forma più comune di tumore del fegato negli adulti. La malattia origina da cellule presenti nel fegato denominate epatociti. Con circa 800.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, l’HCC rappresenta la sesta più comune causa di tumore e la seconda causa di morte di tumore nel mondo. Secondo i dati di GLOBOCAN, si stima che all’interno dell’Unione Europea (EU-28) circa 60.000 nuovi pazienti saranno diagnosticati con un tumore del fegato nel 2020. Senza trattamento, i pazienti con la malattia in fase avanzata in genere sopravvivono tra i 4 e gli 8 mesi. 

Informazioni su cabozantinib
Cabozantinib è una piccola molecola orale che inibisce alcuni recettori, inclusi VEGFR, MET, AXL e RET. In modelli preclinici, cabozantinib ha dimostrato di inibire l’attività di questi recettori, che sono coinvolti nel normale processo funzionale cellulare ed in processi patologici quali angiogenesi tumorale, invasività, metastasi e resistenza al farmaco.
Nel febbraio 2016, Exelixis e Ipsen hanno annunciato l’accordo di licenza esclusiva per la commercializzazione e l’ulteriore sviluppo di indicazioni di cabozantinib al di fuori degli Stati Uniti, Canada e Giappone. Questo accordo è stato emendato nel dicembre del 2016 per includere i diritti di commercializzazione per Ipsen nel Canada.
Il 25 aprile 2016 cabozantinib in compresse è stato approvato dalla statunitense Food and Drug Administration (FDA) per il trattamento di pazienti con carcinoma a cellule renali (RCC) avanzato precedentemente trattati con terapia anti-angiogenica, e il 9 settembre 2016, la Commissione Europea ha approvato cabozantinib in compresse nell’Unione Europea, Norvegia e Islanda, per il trattamento del carcinoma a cellule renali (RCC) avanzato negli adulti dopo precedente terapia target del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF). Cabozantinib è anche approvato in Australia, Canada, Corea del Sud e Svizzera. Cabozantinib è disponibile in dosi da 20mg, 40mg o 60mg. La dose raccomandata è di 60mg per via orale una volta al giorno.
Il 19 dicembre del 2017 Exelixis ha ricevuto l’approvazione da parte del FDA per cabozantinib per espandere l’indicazione al trattamento della prima linea nell’RCC in fase avanzata.
Il 17 maggio 2018, Ipsen ha annunciato che la Commissione Europea ha approvato cabozantinib nell’Unione Europea, in Norvegia e Islanda per il trattamento di prima linea di adulti affetti da carcinoma a cellule renali in fase avanzata a rischio intermediate e poor.
Il 21 settembre 2018, Ipsen ha annunciato che il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP), il comitato scientifico dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), ha espresso parere positivo per cabozantinib come monoterapia per il trattamento del carcinoma epatocellulare (HCC) negli adulti precedentemente trattati con sorafenib.
Il 15 novembre 2018, Ipsen ha annunciato che la Commissione Europea ha approvato cabozantinib per il trattamento del carcinoma epatocellulare (HCC) in pazienti adulti precedentemente trattati con sorafenib nell’Unione Europea, in Norvegia e Islanda.

A proposito di Ipsen
Ipsen è un’azienda biofarmaceutica impegnata nella ricerca di nuove soluzioni terapeutiche in oncologia, neuroscienze e malattie rare. Multinazionale quotata in borsa, con una presenza commerciale in oltre 115 Paesi e circa 5.700 dipendenti in tutto il mondo, Ipsen vanta 4 centri di sviluppo farmaceutico e 3 siti R&D tra Cina, Francia, Irlanda, Regno Unito e Stati Uniti.

Bibliografia:

  1. Abou-Alfa GK, Meyer T, Cheng AL, et al. Cabozantinib in Patients with Advanced and Progressing Hepatocellular Carcinoma. N Engl J Med. 2018;379(1):54-63. doi:10.1056/NEJMoa1717002
  2. McGlynn KA, London WT. The Global Epidemiology of Hepatocellular Carcinoma, Present and Future. Clinics in liver disease. 2011;15(2):223-x. doi:10.1016/j.cld.2011.03.006.
  3. Ferlay J, Soerjomataram I, Dikshit R, et al: Cancer incidence and mortality worldwide: sources, methods and major patterns in GLOBOCAN 2012. Int J Cancer 136:E359-86, 2015
  4. GLOBOCAN International Agency for Research on Cancer (IARC). Available at: http://gco.iarc.fr/today/fact-sheets-cancers?cancer=7&type=0&sex=0
  5. GLOBOCAN International Agency for Research on Cancer (IARC). Available at: http://globocan.iarc.fr/Pages/burden_sel.aspx
  6. Annals of Oncology 23 (Supplement 7): vii41–vii48, 2012
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