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Tossina botulinica efficace per dolore post lesioni

Tossina botulinica efficace in alcune lesioni sportive e nel dolore cronico: è quanto emerge da una ricerca appena pubblicata sul Current Sports Medicine Reports

Tossina botulinica efficace in alcune lesioni sportive e nel dolore cronico: è quanto emerge da una ricerca appena pubblicata sul Current Sports Medicine Reports

La tossina botulinica è comunemente nota come trattamento cosmetico per ridurre le rughe del viso, ma un numero crescente di evidenze suggerisce che possa rappresentare un trattamento efficace per alcuni infortuni sportivi e alcune condizioni di dolore cronico. È quanto emerge da una ricerca appena pubblicata sul Current Sports Medicine Reports, rivista ufficiale dell’American College of Sports Medicine (ACSM).

La riabilitazione dopo lesioni muscoloscheletriche è impegnativa e ci sono molteplici fattori intrinseci ed estrinseci che influenzano gli atleti, le condizioni e la durata del recupero, hanno premesso gli autori dello studio. Le strategie di trattamento multidisciplinare mirano a trattare i fattori patologici, meccanici e psicosociali delle lesioni. Un elemento essenziale nel recupero dalle lesioni muscoloscheletriche è il controllo del dolore e il ritorno della funzione fisiologica.

Clint Moore e colleghi della Uniformed Services University of the Health Sciences hanno raccolto e analizzato gli studi effettuati sull’uso della tossina botulinica A (BoNT-A), meglio nota come botox, per il trattamento dei disturbi muscoloscheletrici. «Abbiamo trovato evidenze che supportano un promettente sollievo dal dolore e miglioramenti funzionali grazie all’utilizzo della tossina botulinica per alcune condizioni molto comuni, come la fasciopatia plantare, il gomito del tennista e il dolore da osteoartrosi del ginocchio» ha commentato Moore. Per questi disturbi le evidenze supportano l’iniezione di tossina botulinica.

Sono disponibili vari tipi di BoNT-A, ma tutti agiscono sui motoneuroni per indurre rilassamento muscolare e sui neuroni sensoriali per inibire il rilascio di modulatori del dolore. Come avviene anche nei trattamenti cosmetici, gli effetti dell’iniezione di botulino hanno una durata limitata nel tempo e potrebbero richiedere di ripetere l’applicazione per prolungarne i benefici. Gli effetti sulla contrazione muscolare durano circa tre mesi, mentre quelli sul dolore possono prolungarsi per anche sei mesi.

Una revisione degli studi disponibili
In un’analisi critica della letteratura, i ricercatori hanno identificato una serie di studi che dimostrano come il blocco neuromuscolare realizzato con il BoNT-A può ridurre il dolore e migliorare la funzione in diverse condizioni muscolo-scheletriche.

Fasciopatia plantare
È un processo degenerativo cronico che è la causa più comune di dolore al tallone, causata da ispessimento e altre alterazioni della fascia plantare fibrosa del piede. Provoca un dolore più intenso durante i primi passi al mattino o dopo essere rimasti a sedere o in piedi per un periodo di tempo prolungato. Tra i principali fattori di rischio sono stati identificati l’obesità o un improvviso incremento di peso, una ridotta flessione dorsale della caviglia, i piedi piatti e un’attività lavorativa che richiede una prolungata posizione in carico. Diversi studi riportano che le iniezioni di BoNT possono essere efficaci se i trattamenti conservativi iniziali non hanno successo. Anche se di numero limitato, evidenze di alta qualità suggeriscono una riduzione del dolore e una migliore funzionalità dopo la terapia con botox, senza effetti collaterali significativi.

Artrosi
Una condizione molto comune e invalidante che causa dolore e ridotta funzionalità del ginocchio, della spalla o di altre articolazioni. Soprattutto a livello del ginocchio, gli studi hanno riportato punteggi ridotti di dolore e disabilità dopo iniezioni intra-articolari di tossina botulinica. I ricercatori hanno riscontrato miglioramenti che durano da quattro a sei mesi dopo l’applicazione in questa sede.

Epicondilite laterale
Spesso chiamata “gomito del tennista”, è una causa comune di dolore al gomito per il quale gli studi hanno riportato una riduzione del dolore e un miglioramento delle attività quotidiane dopo iniezione di BoNT-A. In alcuni casi si sono verificate riduzioni temporanee dei movimenti delle dita e della forza di presa per via degli effetti motori.

Sindrome compartimentale da sforzo cronico
Una condizione caratterizzata da dolore che insorge durante l’esercizio fisico e i cui sintomi migliorano notevolmente con il riposo. Si verifica quando la pressione nei muscoli si accumula, facendo diminuire il flusso di sangue e quindi di ossigeno e sostanze nutritive verso l’area interessata. È una patologia molto dolorosa e di solito si verifica nelle braccia o nelle gambe tipicamente nei giovani atleti, con sintomi solitamente bilaterali. I meccanismi patogenetici sono ancora poco noti e per la diagnosi differenziale vengono eseguiti esami di imaging, anche se il metodo diagnostico più valido è la misurazione diretta della pressione intracompartimentale. Le opzioni terapeutiche prevedono trattamenti comportamentali, conservativi e chirurgici, ma alcune evidenze depongono a favore della bontà delle iniezioni di tossina botulinica come trattamento sicuro ed efficace, che in alcuni casi hanno consentito di evitare l’intervento chirurgico.

Per ognuna di queste condizioni, nello studio gli autori hanno discusso del ruolo del BoNT-A e di come lo utilizzano nella pratica clinica, incluse la tecnica di iniezione e il dosaggio. Hanno anche esaminato le ricerche in cui la tossina botulinica è stata impiegata nei pazienti con sindrome del dolore miofasciale, una causa relativamente comune di dolore cronico, purtroppo con risultati inconcludenti.

Hanno comunque precisato che questi sono usi “off-label” per i quali il botox non è una terapia approvata dalla Fda, sottolineando la necessità di un’adeguata selezione e consulenza del paziente. Hanno concluso che sono necessarie ulteriori ricerche per fornire raccomandazioni cliniche più forti per l’uso della tossina botulinica nella gestione delle condizioni muscoloscheletriche.

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