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Malattia di Still dell’adulto: nuovi dati su anakinra

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Malattia di Still dell’adulto: perché a volte cala l’efficacia di anakinra? I reumatologi della SIR hanno cercato di capirne il motivo

La malattia di Still dell’adulto (AOSD) è una malattia infiammatoria sistemica caratterizzata da febbre alta quotidiana, rash maculopapulare evanescente color rosa salmone, mal di gola, sierosite, epatosplenomegalia, linfoadenopatia, mialgia, artrite e artralgia. Questa condizione è spesso considerata come la controparte adulta dell’artrite idiopatica giovanile a esordio sistemico. La presentazione clinica dell’AOSD può essere distinta in due fenotipi principali: un “tipo sistemico”, con febbre, eruzioni cutanee, sierosite e organomegalia, e un “tipo articolare cronico” con i pazienti affetti da manifestazioni simili a quelle dell’artrite reumatoide.

Per i pazienti con malattia di Still dell’adulto che non rispondono in modo soddisfacente al trattamento con farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) e corticosteroidi è stato approvato il farmaco canakinumab, un inibitore dell’interleuchina-1-beta (IL-1-beta). Tuttavia, nella AOSD, la maggior parte dei dati sulle terapie anti-IL-1 riguardano attualmente il farmaco anakinra (nome commerciale Kineret), un antagonista del recettore dell’interleuchina-1 prodotto dall’azienda svedese Sobi e attualmente in fase di studio anche per il trattamento della sindrome da rilascio di citochine correlata all’infezione da virus SARS-CoV-2.

Anakinra può essere associato o meno con i convenzionali farmaci reumatici modificanti la malattia (DMARD) e nella maggior parte dei pazienti con AOSD ha dimostrato un’efficacia notevole e costante, in grado di portare a una riduzione nella frequenza delle somministrazioni e persino, in alcuni casi, alla completa sospensione del trattamento. Tuttavia, in altri pazienti, è stata descritta una mancanza o una perdita di efficacia del medicinale.

Sulla base di queste osservazioni, il gruppo di lavoro sulle malattie autoinfiammatorie sistemiche della SIR (Società Italiana di Reumatologia) ha condotto uno studio allo scopo di valutare, innanzitutto, il tasso di ritenzione di anakinra nei pazienti con AOSD. Il tasso di ritenzione di un farmaco (DRR, drug retention rate) indica la percentuale di pazienti che mantengono la terapia con il farmaco in oggetto per un determinato periodo di tempo. Va però specificato che le variabili che influenzano il mantenimento di una terapia, e quindi anche il DRR, includono non soltanto aspetti negativi, come la perdita di efficacia di un farmaco o gli eventi avversi che comporta, ma anche aspetti positivi, come il successo del trattamento. Per questo motivo, l’indagine della SIR ha cercato di identificare anche i possibili fattori in grado di predire non solo la mancanza o il calo di efficacia di anakinra nella AOSD, ma anche l’eventuale successo della terapia, e quindi la sua interruzione sulla base una remissione a lungo termine dei sintomi della malattia.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Pharmacology, ha riguardato 141 pazienti (48 maschi e 93 femmine) con malattia di Still dell’adulto, arruolati in 18 centri italiani e trattati con anakinra per un periodo medio di 35,96 mesi. I pazienti sono stati classificati secondo i criteri di Yamaguchi; i loro dati demografici, di laboratorio, clinici e terapeutici, relativi all’inizio della terapia, alla valutazione a 3 mesi e all’ultima visita di controllo nel corso del trattamento, sono stati raccolti in modo retrospettivo e analizzati statisticamente.

Il tasso di ritenzione complessivo di anakinra è risultato, rispettivamente, del 44,6% e del 30,5% nelle valutazioni effettuate dopo 60 e 120 mesi, senza differenze significative tra i pazienti naïve o precedentemente trattati con farmaci biologici, tra i pazienti che hanno ricevuto anakinra in monoterapia o in combinazione con DMARD, e tra pazienti affetti da malattia in forma sistemica o in forma articolare cronica.

Il tasso di ritenzione a lungo termine di anakinra è eccellente e non è influenzato dalle diverse linee di trattamento biologico, dall’uso concomitante di farmaci reumatici modificanti la malattia o dal tipo di malattia di Still dell’adulto”, scrivono gli autori dello studio. “Inoltre, sebbene non sia stata trovata alcuna variabile in grado di predire l’inefficacia primaria del farmaco, il rischio di perdita di efficacia è apparso significativamente associato al numero di articolazioni gonfie all’inizio del trattamento. Analogamente – conclude il gruppo di studio della SIR – la presenza della tipica eruzione cutanea maculo-papulare evanescente, color rosa salmone, all’inizio del trattamento con anakinra è l’unica manifestazione clinica negativamente associata a una remissione prolungata che possa condurre nel tempo alla sospensione del farmaco”.

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