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La dieta antinfiammatoria non previene il Covid-19

Diete veg aumentate del 20%, i pediatri SIPPS lanciano l'allarme: attenti allo sviluppo psicomotorio dei bambini, raccomandanzioni invariate

Il pediatra Giuseppe Morino dell’Ospedale Bambino gesù: “La dieta antinfiammatoria aiuta ma non previene il Covid-19”

“Abbiamo imparato che il Covid-19 e’ un processo infiammatorio che interessa tutto l’organismo e in questo senso possiamo porci una domanda: puo’ aiutarci una dieta a combatterlo? A parte le varie bufale che sono venute fuori in questo periodo, c’e’ tuttavia qualcosa su cui possiamo riflettere”. Ad aprire la questione, spiega la Dire (www.dire.it), e’ il pediatra Giuseppe Morino, responsabile dell’Unita’ Operativa di Educazione alimentare dell’Ospedale Bambino Gesu’, nel corso del convegno scientifico telematico ‘Il bambino al tempo del Covid-19′ promosso dal Sindacato italiano specialisti pediatri (Sispe), con la partecipazione della Societa’ italiana di pediatria (Sip).

“Ci sono degli elementi base di una dieta antinfiammatoria: alimenti che contengono vitamina C, vitamina A, vitamina D, vitamina E e il selenio. Per non parlare di altri elementi come, ad esempio, l’aglio, il te’ nero o il te’ verde. Si tratta di una serie di elementi che non sono una prevenzione al Coronavirus e neanche una terapia- specifica Morino- ma che possono essere sicuramente di aiuto”. L’esperto sottolinea, poi, come un recente studio cinese metta in evidenza l’importanza del selenio. “I cinesi hanno portato due esperienze interessanti. Da una parte quella della citta’ di Hubei, dove i livelli di assunzione media di selenio sono 6-7 volte maggiori al resto del paese, e che presentava tassi di guarigione da Covid-19 quasi tre volte superiori alle altre citta’ della provincia. Dall’altra- ricorda lo studioso- l’esperienza della provincia di Heilongjiang, tra le aree a piu’ basso consumo di selenio, che presentava un tasso di letalita’ del 2,4% rispetto allo 0,6% medio delle altre province. Sono delle indicazioni- conclude- non abbiamo ancora studi scientifici, ma sono elementi che ci devono fare riflettere”.

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