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Servier completa l’acquisizione di Symphogen

Servier completa l'acquisizione della biotech danese Symphogen e si rafforza negli anticorpi monoclonali in diverse aree terapeutiche

Servier completa l’acquisizione della biotech danese Symphogen e si rafforza negli anticorpi monoclonali in diverse aree terapeutiche

Servier ha completato l’acquisizione della biotech danese  Symphogen A/S che rappresenterà il centro di eccellenza per gli anticorpi di Servier in diverse aree terapeutiche, tra cui l’oncologia. Symphogen diventa una controllata di Servier e manterrà la sua autonomia operativa, mantenendo la sua sede centrale a Ballerup, in Danimarca.

Le tre principali aree di ricerca di Symphogen sono la terapia sostituiva delle immunoglobuline, il cancro e le malattie infettive. L’azienda è stata fondata nel 2000 e dispone di brevetti su una piattaforma tecnologica chiamata Symplex e su una piattaforma di produzione di farmaci chiamata Sympress. Ha un centinaio di dipendenti.

Attualmente, l’azienda  ha sei progetti di sviluppo in fase clinica e sei progetti in fase di scoperta o preclinica. Questi sono costituiti da due progetti di oncologia clinica, Sym004 e Sym015, e tre progetti di discovery oncologica che riguardano FLT3 (Sym027), AXL (Sym028) e CD40 (Sym029).

Sym004 e Sym015 sono focalizzati rispettivamente sul cancro del colon-retto e sul cancro ai polmoni, e sono in fase II di sviluppo.

Sym004 ha una certa storia: Cinque anni fa, Merck KGaA, che all’epoca era in procinto di razionalizzare la sua pipeline, ha abbandonato il suo accordo da 625 milioni di dollari con Symphogen e ha restituito Sym004, che funziona come una combinazione di due anticorpi progettati per attaccare i recettori EGFR sulle cellule tumorali e arrestare la crescita del tumore. La società tedesca aveva in fatti deciso di concentraris sull’inibitore dei punti di controllo Bavcenio, in collaborazione con Pfizer.

La biotech danese  ha anche un progetto di malattia infettiva di fase 2, noto come Sym009, che è stato sviluppato dall’unità Genentech di Roche e si rivolge alla batteriemia da Staphylococcus aureus.

Nell’ambito dell’acquisizione, Christophe Thurieau, Executive Director del Servier Research Institute, è stato nominato Chief Executive Officer di Symphogen e Karin Garre, ex Chief Operating Officer di Symphogen, è stato nominato General Manager di Symphogen. Martin Olin, ex Chief Executive Officer di Symphogen, collaborerà come consulente esterno per sostenere questa transizione.

Claude Bertrand, Executive Vice-President Research & Development di Servier, ha dichiarato: “Il completamento di questa acquisizione permette a Servier di potenziare le sue capacità anticorpali in oncologia e in altre aree terapeutiche. Questa efficiente piattaforma di ricerca e scoperta di anticorpi di Symphogen rafforzerà le nostre capacità in R&D e la nostra pipeline, in linea con il nostro obiettivo di rendere disponibili trattamenti salvavita a un maggior numero di pazienti in tutto il mondo”.

Christophe Thurieau, Executive Director presso Servier Research Institute e Chief Executive Officer di Symphogen, ha aggiunto: “In linea con i valori di Symphogen, crediamo fermamente che l’innovazione e la collaborazione siano fondamentali per sviluppare trattamenti a beneficio dei pazienti. Siamo molto lieti di dare il benvenuto a Symphogen nel Gruppo Servier e non vediamo l’ora di poter  collaborare con il team per sviluppare terapie anticorpali all’avanguardia per i pazienti”.

Karin Garre, General Manager di Symphogen, ha concluso: “Il completamento di questa operazione segna l’inizio di un percorso molto emozionante per Symphogen e Servier. Forte di una collaborazione strategica preesistente, questa acquisizione rafforza la strategia R&D di Servier nel campo degli anticorpi grazie alle competenze di Symphogen. Poiché le due organizzazioni condividono valori chiave, credo che questa unione sia ottimale per ottenere grandi  risultati in futuro”.

Servier è una società farmaceutica internazionale indipendente, governata da una fondazione non-profit, con sede in Francia (Suresnes). Presente in 149 paesi e con un fatturato di 4,6 mld nel 2019, Servier impiega circa 22.000 persone in tutto il mondo.
Interamente indipendente, il Gruppo reinveste in media il 25% del suo fatturato (esclusi i generici) ogni anno in ricerca e sviluppo e utilizza tutti i suoi profitti per lo sviluppo. La crescita aziendale è guidata dalla costante ricerca di innovazione in cinque aree di eccellenza malattie cardio-vascolari, diabete, oncologia, malattie immuno-infiammatorie e neuropsichiatria. Servier offre anche soluzioni di eHealth oltre allo sviluppo di farmaci.

In Italia il Gruppo è rappresentato dagli anni ’70 da due filiali commerciali, Servier Italia e Istituto Farmaco Biologico Stroder con più di 400 dipendenti totali. La terza società del Gruppo, l’Istituto di Ricerca Servier  (IRS), fondato a Roma nel 1982, è ormai una realtà consolidata con un impegno costante per lo studio di nuove molecole in tutte le fasi di sviluppo clinico.

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