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Medicina estetica, si riparte con più protezioni

Chirurgia estetica, boom di interventi negli ultimi mesi. L'avvocato Marzorati: "In aumento anche la richiesta di ritocchi correttivi"

Riprende l’attività negli studi di medicina estetica con numero ridotto di pazienti e più protezioni. Trattamenti per ringiovanire lo sguardo i più richiesti

Parola d’ordine: sicurezza. Per pazienti, medici, operatori sanitari e personale di segreteria. Riaprono gli studi dei medici estetici dopo la chiusura imposta dall’emergenza covid-19 e l’obiettivo portato avanti dalla FIME (Federazione Italiana Medici Estetici) è garantire standard di sicurezza per consentire ai pazienti di prendersi cura di sé senza esporsi a rischi.

“Abbiamo ricevuto numerose richieste da parte di pazienti che desideravano sottoporsi a trattamenti di medicina estetica – afferma il professor Nicola Zerbinati, presidente della FIME, società scientifica con finalità scientifico-didattiche che riunisce professionisti che praticano la medicina estetica come attività professionale primaria -. Sono molte le persone che, dopo il lockdown, desiderano sentirsi più belle e piacersi di più. Per questo abbiamo ripreso l’attività a pieno ritmo, organizzandoci già durante la chiusura per arrivare preparati”.

Le attività di medicina estetica sono riprese in alcune regioni già a partire dal 4 maggio, mentre altre hanno atteso il 18: “La nostra associazione ha organizzato diversi webinair e momenti di confronto per condividere le esperienze e dare suggerimenti nella fase di riapertura. La medicina estetica ai tempi del Covid è un’attività inedita, per questo è importante unire le forze per garantire ai pazienti di potersi prendere cura di sé stessi senza rischi” afferma il vice presidente di FIME, professor Raffaele Rauso.

Cosa cambia per i pazienti che vogliono sottoporsi a un intervento di medicina estetica?

La FIME ha riassunto alcuni punti.

  1. Pianificate con anticipo gli appuntamenti: gli studi hanno ridotto il numero di pazienti che possono ricevere e i tempi di attesa si allungano. Le attività di medicina estetica, in particolare filler e botulino, richiedono trattamenti periodici per mantenere il risultato e conviene quindi pensarci per tempo. Non è più possibile far sostare i pazienti in sala d’attesa, a meno che non sia possibile garantire percorsi separati per entrata e uscita. Inoltre, dopo ogni visita, è necessario pulire e sanificare lo studio e questo dilata i tempi. I pazienti sembrano comunque apprezzare, in quanto capiscono che l’obiettivo è la sicurezza.
  2. Non dimenticate la mascherina. I giorni precedenti all’appuntamento, il paziente viene contattato dalla segreteria per assicurarsi che non presenti febbre o sintomi influenzali. All’ingresso in studio il paziente deve avere la mascherina e utilizzare guanti o disinfettante per le mani. Si misura la temperatura, mentre cappotto e borsa sono chiusi in un sacchetto.
  3. Rivolgetevi a medici estetici qualificati: è una garanzia sia per i risultati, sia per la sicurezza. Medici e operatori sanitari devono essere dotati dei dispositivi medici necessari per poter lavorare senza rischi. Reperirli, vista la grande richiesta, può non essere facile. FIME ringrazia e segnala il grande apporto del gruppo Securitymed, dei dottori Fabrizio Melfa e Bruno Bovani, che hanno offerto la possibilità di creare gruppi di acquisto di DPI grazie a un gruppo nato su Facebook con lo scopo di riunire tutti i medici estetici italiani durante la pandemia da COVID-19.
  4. Negli studi medici possono essere eseguiti in sicurezza tutti gli interventi di medicina estetica. In queste prime settimane di riapertura sembra però che i più richiesti siano i trattamenti per ringiovanire lo sguardo: l’utilizzo della mascherina mette in primo piano gli occhi: sono in crescita quindi i trattamenti per avere un’espressione più riposata, come le iniezioni di botulino.

Raffaele Rauso (www.raffaelerauso.comwww.topchirurgiaestetica.it

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