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La Via Silente per rilanciare il turismo in Cilento

La Via Silente, 600km in bici tra mare e montagna, per rilanciare il turismo in Cilento: parla Simona Ridolfi, presidente dell’associazione che promuove il percorso cicloturistico

La Via Silente, 600km in bici tra mare e montagna, per rilanciare il turismo in Cilento: parla Simona Ridolfi, presidente dell’associazione che promuove il percorso cicloturistico

Le due ruote potrebbero salvare il turismo cilentano quando il lockdown sarà superato e potremo tornare a muoverci. Il cicloturismo infatti ha già in sè tutti quegli elementi che in qualche modo riescono a neutralizzare la diffusione del contagio: chi parte lo fa da solo, in coppia o al massimo in piccoli gruppi; in questo periodo poi il distanziamento fisico è d’obbligo. “Ragionando ci siamo resi conto che il Cilento ha già tutte le caratteristiche necessarie per proporre un nuovo modello di turismo e far sì che le attività ad esso legate, ad oggi ancora chiuse, non subiscano conseguenze”. A sostenerlo, in una nota, è Simona Ridolfi, presidente dell’associazione Via Silente.

LA VIA SILENTE: 600 KM TRA COSTA E MARE

La Via Silente è un percorso circolare di circa 600 chilometri che ripercorre i tratti costieri e si inoltra tra le montagne di uno dei Parchi Nazionali più grandi d’Italia: il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. “Grazie a un pilota Apr e con l’utilizzo del drone abbiamo realizzato un video che possa iniziare a far intuire ai futuri cicloturisti le meraviglie del nostro territorio che poi solo viaggiando in maniera lenta e consapevole potranno apprezzare in pieno. Siamo partiti da Castelnuovo Cilento – dice Ridolfi alla Dire (www.dire.it) – che è la prima e l’ultima tappa della nostra Via Silente, ma abbiamo in progetto la realizzazione di un video per ogni tappa del percorso”. In questa fase così delicata, in cui l’epidemia da coronavirus ha compromesso la stagione estiva, la Via Silente si fa animatrice di un’occasione di rilancio del turismo cilentano con un video promozionale della prima tappa del percorso che ha ideato cinque anni e che ha portato nel Cilento viaggiatori da tutto il mondo: Castelnuovo Cilento. Con il suo castello, i vicoli, i ciottoli elevati a opera d’arte che l’hanno reso un museo a cielo aperto, il piccolo borgo cilentano è il candidato ideale per un nuovo modello di turismo sicuro, slow e destagionalizzato. Il distanziamento fisico richiesto dalle norme è naturale nel cicloturismo e ogni partenza è programmata, quindi nessun pericolo di assembramento. “In questo momento così particolare per tutti ci siamo chiesti cosa potevamo fare per dare il nostro contributo al territorio”, rimarca Ridolfi.

“Nel Cilento non mancano nè le risorse per poter offrire soluzioni diverse a quanti vogliono una vacanza all’insegna della sicurezza e della esperienza, nè manca a chi lavora nel comparto turistico il coraggio di guardare avanti. Noi della Via Silente faremo quello che abbiamo sempre fatto: terremo insieme, in rete, tutte le attività che assicurano beni e servizi a chi vorrà venire a conoscere il Cilento attraverso le 15 tappe della Via Silente”, promette.

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