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Carcinoma basocellulare avanzato: cemiplimab efficace

Inibitore di BRAF di nuova generazione promettente in diversi tipi di tumore secondo uno studio clinico preliminare presentato al 32° EORTC-NCI-AACR Symposium

Carcinoma basocellulare avanzato: dati preliminari positivi dallo studio registrativo a braccio singolo, in aperto, di cemiplimab, l’inibitore di PD-1 di Sanofi e Regeneron

Sono positivi i dati preliminari dello studio registrativo a braccio singolo, in aperto, di cemiplimab, l’inibitore di PD-1 di Sanofi e Regeneron, condotto in pazienti con carcinoma basocellulare (BCC) avanzato, la cui malattia era progredita o che risultavano intolleranti alla precedente terapia con un inibitore della via di trasduzione del segnale di hedgehog (HHI).

Cemiplimab ha dimostrato risposte clinicamente significative e durature in questo gruppo di pazienti per i quali non vi sono trattamenti approvati. Sanofi e Regeneron prevedono di sottoporre il dossier alle agenzie regolatorie nel 2020.

Il carcinoma basocellulare è un tumore cutaneo e la più comune neoplasia al mondo, con circa due milioni di nuovi casi diagnosticati ogni anno solo negli Stati Uniti. Sebbene la maggior parte dei carcinomi basocellulari venga identificata precocemente e guarita con intervento chirurgico o radioterapia, una piccola percentuale di carcinomi può progredire verso una forma avanzata e penetrare in profondità nei tessuti circostanti (forma localmente avanzata), diventando più difficile da trattare. Circa 20.000 pazienti statunitensi presentano un carcinoma basocellulare avanzato e si stima che i decessi siano circa 3.000 ogni anno. Il carcinoma basocellulare è il secondo tumore cutaneo non-melanoma in cui cemiplimab dimostra dati di primo piano e fa seguito all’approvazione nel trattamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato (CSCC) negli Stati Uniti nel 2018 e in Europa nel 2019.

Nello studio, il tasso di risposta obiettiva (ORR) nei pazienti con malattia localmente avanzata (n=84) è stato del 29% (95% CI: 19%-40%), con una durata stimata della risposta (DOR) superiore a un anno nell’85% dei pazienti che avevano risposto al trattamento. Il tasso di controllo della malattia duraturo nel tempo (DCR — risposta o malattia stabile per almeno 6 mesi) è stato del 60% (95% CI: 48%-70%). In un’analisi preliminare, nei pazienti con malattia metastatica (n=28) l’ORR è stato del 21% (95% CI: 8%-41%), con un DOR stimato superiore a un anno nell’83% dei pazienti che avevano risposto al trattamento. Il DCR duraturo è stato del 46% (95% CI: 28%-66%). Tutti i dati sono stati verificati tramite revisione centralizzata indipendente. Ci si aspetta che i dati continuino a evolvere per entrambi i gruppi di pazienti con l’incremento del periodo di follow-up.

Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza in questo studio. Tra i 132 pazienti valutati per la sicurezza (84 localmente avanzati e 48 metastatici), il 95% ha avuto un evento avverso, il 32% un evento avverso grave e il 13% ha interrotto il trattamento a causa di un evento avverso. Si sono registrati 10 decessi nel gruppo localmente avanzato e nove nel gruppo metastatico; nessuno dei quali è stato considerato correlato al trattamento. Sanofi e Regeneron presenteranno ulteriori risultati a un prossimo congresso medico.

Nello studio di fase 2 tuttora in corso, i pazienti sono stati trattati con cemiplimab 350 mg per via endovenosa ogni tre settimane fino a un massimo di 93 settimane oppure fino a progressione di malattia, tossicità intollerabile, ritiro del consenso o risposta completa confermata. L’ORR è l’endpoint primario, mentre i principali endpoint secondari includono sopravvivenza globale, sopravvivenza libera da progressione, durata della risposta, sicurezza e qualità di vita.

Cemiplimab è sviluppato e commercializzato congiuntamente da Sanofi e Regeneron in base a un accordo di collaborazione a livello globale.

L’utilizzo di cemiplimab nel trattamento del BCC avanzato è attualmente in studio e la sua sicurezza ed efficacia non sono state valutate da nessuna autorità regolatoria.

Cemiplimab
Cemiplimab è un anticorpo monoclonale completamente umano indirizzato al recettore del checkpoint immunitario PD-1 sulle cellule T. Legandosi al PD-1, cemiplimab ha dimostrato di bloccare le cellule tumorali dall’uso del pathway di PD-1 per sopprimere l’attivazione delle cellule T.

Cemiplimab è la prima ed unica terapia approvata negli Stati Uniti, nell’Unione Europea e in altri Paesi per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma cutaneo a cellule squamose metastatico o localmente avanzato non candidabili ad intervento chirurgico curativo o radioterapia curativa.

L’ampio programma di sviluppo clinico di cemiplimab è focalizzato su diversi tumori di difficile trattamento. Nei tumori cutanei, il programma comprende studi nel carcinoma cutaneo a cellule squamose come terapia adiuvante e neo-adiuvante. Sono in corso studi di fase 3 potenzialmente registrativi nel tumore del polmone non a piccole cellule e nel carcinoma della cervice e studi che associano cemiplimab con nuovi approcci terapeutici sia nei tumori solidi che nei tumori del sangue. Questi potenziali utilizzi sono da considerarsi per il momento sperimentali dal momento che sicurezza ed efficacia non sono ancora state valutate da alcuna autorità regolatoria.

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