Site icon Corriere Nazionale

Via Francigena: un cammino senza limiti di età

La Via Francigena diventa sempre più internazionale e a mettersi in cammino sono pellegrini di tutte le età: i numeri aiuteranno la ripartenza

Il trasporto ferroviario integra il cammino a piedi e in bicicletta

La Via Francigena diventa sempre più internazionale e a mettersi in cammino sono pellegrini di tutte le età: i numeri aiuteranno la ripartenza

Una fotografia sull’andamento della Via Francigena nel 2019 attraverso l’analisi a campione di 2.000 credenziali AEVF (cui aderiscono i GRE Lazio): si tratta di stime, non esaustive, ma utili per stimolare riflessioni sulle potenzialità della Via Francigena che, insieme al sistema degli itinerari culturali e cammini, rappresenta un esempio ideale per il turismo post-pandemia. E’ stata fatta l’analisi su un campione di 2.000 credenziali AEVF distribuite nel 2019 nel tratto Canterbury-Roma. Si tratta di un campione che ci fornisce alcune stime ed indicazioni: dati utili per capire in quale direzione sta andando il cammino, avere inoltre indicazioni sul profilo, motivazioni del viaggio e bisogni dei pellegrini. Ma anche per fare alcune considerazioni finali.
IN EVIDENZA
CREDENZIALI. Sono aumentati i punti di distribuzione delle credenziali AEVF, grazie anche alla collaborazione di molti uffici del turismo e associazioni locali. Si è passati da 52 a 74 unità lungo tutto il tratto europeo. Tra i nuovi punti di distribuzione si segnalano, tra gli altri, Canterbury, in Inghilterra, Parigi, in Francia, Orsières, in Svizzera, Aosta, Milano, Viterbo in Italia. Per il tratto sud le new entry sono Monte Sant’Angelo e Barletta. I punti di distribuzione delle credenziali rappresentano un luogo molto significativo perché sono di fatto il primo punto di contatto dei pellegrini con il mondo della Francigena.
IL PROFILO DI CHI VIAGGIA. Il mezzo di trasporto? A piedi per l’80%, in bicicletta per il

19,7% e a cavallo per lo 0,3%. L’età media dei partecipanti è così suddivisa: 8% tra 18-24; 21% tra 25-34, 18% tra 35-44, 19% tra 45-54, 22% tra 55-64, 10%> 65 . I giovani sotto i 17 anni il 2%. La percentuale di uomini e donne registrata è stata rispettivamente di 52% e 48%. I mesi di partenza preferiti sono stati, nell’ordine, agosto (19%) e settembre (16%), aprile (12%) e ottobre (12%). I mesi invernali, da dicembre a febbraio, hanno raccolto oltre il 10% di camminatori.

La nazionalità di riferimento rilevata dalla credenziali AEVF è stata in prevalenza italiana (70%) a conferma di tre fattori: una tendenza in crescita nella Penisola di un turismo fatto di esperienzialità, outdoor e di cammini; la poca conoscenza della Via Francigena al di fuori dell’Italia; in alcuni Paesi, come Germania e Paesi Bassi, i tour operator e associazioni distribuiscono una loro propria credenziale.
Per quanto riguarda le nazionalità più presenti sulla Via Francigena, in Europa si segnalano, in ordine decrescente: Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Inghilterra, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio. Dall’America sono in prevalenza gli Stati Uniti e Canada i Paesi di riferimento per la parte nord, Brasile e Argentina per la parte sud. Dall’Asia, è rilevante l’incremento di pellegrini dalla Cina, Corea del Sud e Giappone. L’Australia si conferma un continente “amico” della Via Francigena con un flusso costante di pellegrini verso tutto il tratto europeo del cammino. In totale si contano oltre 60 Paesi rappresentati sul cammino, tra i quali Singapore, Nuova Zelanda, Taiwan. Si evidenzia un enorme spazio di crescita che, con un’adeguata azione promozionale, può arrivare a decuplicare i numeri attuali della Via Francigena.
LA PARTENZA, UNA META, TANTE METE. Interessanti i dati relativi ai diversi punti di partenza della Via Francigena in Italia. In ordine sono: il Passo del Colle del Gran San Bernardo 17%, Lucca 15%, Siena, Fidenza e Pavia 6%. Seguono poi Siena, Acquapendente, Viterbo.  Sono comunque molteplici i luoghi scelti per la partenza in ognuno dei quattro Paesi e sono tutti ben collegati con i mezzi di trasporto che consentono di raggiungere facilmente una località. In Inghilterra, il punto simbolico è Canterbury, km zero del percorso. In Svizzera, si conferma Losanna come luogo più gettonato per iniziare il cammino.
Per quanto riguarda la meta finale del viaggio, la città di Roma e la Basilica di San Pietro in Vaticano sono stati il punto di arrivo per il 48% dei viandanti. Le altre mete intermedie sono in primis quelle toscane, come Monteriggioni, Siena, Lucca, Pontremoli, oppure Ivrea in Piemonte o Viterbo nel Lazio.  In prospettiva dello sviluppo della Via Francigena nel sud, si potranno sedimentare altre mete come Monte Sant’Angelo, Bari, Brindisi, Santa Maria di Leuca in Puglia.
LE MOTIVAZIONI. Quali sono le motivazioni dei pellegrini? Si confermano quelle spirituali, legate alla ricerca e a un contesto immateriale che ben si coniuga con l’esperienza del cammino. La motivazione spirituale, per la maggior parte, viene abbinata a quella del turismo culturale. Tra le principali motivazioni espresse ci sono quelle della condivisione. A seguire quelle legate al turismo, natura e sport, religione.
OSTELLI: Sono stati analizzati a campione i dati sui pernottamenti raccolti in alcuni ostelli italiani per comprendere l’andamento in queste strutture sulla base del confronto con l’anno precedente: Ivrea e Vercelli 1204 (+5%), Senna Lodigiana 600 (+20%), Fidenza 880 (+6%), Cassio, Aulla e Gambassi Terme 5000 (+25%). Va sottolineato che ormai dappertutto esistono più tipi di strutture che ospitano pellegrini e viandanti. Un primo gruppo è composto da quelle religiose / ostelli / case accoglienza; il secondo gruppo da B&B / Hotel. Mediamente si considera che il 50% di pellegrini predilige il primo gruppo, l’altra metà il secondo.
DURATA CAMMINO E BUDGET. Qual è la durata media del viaggio? I giorni che vengono trascorsi sul cammino sono in media 7. Molte persone ritornano successivamente sul cammino ogni anno, riprendendo dal punto dove avevano interrotto. In questo caso viene riutilizzata la stessa credenziale degli anni precedenti. La stima dei pellegrini, viandanti e camminatori del 2019 lungo tutto l’asse Canterbury-Roma, è di 50.000. La spesa media di chi viaggia a piedi à stata di 50€/giorno, mentre di 60€/giorno per chi ha viaggiato in bicicletta. L’indotto economico che ne è possibile stimare intorno alla Via Francigena è di circa 20 milioni di euro .
LE RISPOSTE A CHI CAMMINA – UNO STAFF A DISPOSIZIONE DEL PELLEGRINO. Nel 2019 sono state distribuite 19.100 credenziali AEVF (nel 2018 sono state distribuite 16.900) grazie alla collaborazione con numerose associazioni locali. Al lavoro di coordinamento, monitoraggio e distribuzione credenziali, si aggiunge un’attività importante di back office dello staff AEVF per dare risposte ai pellegrini fornendo loro informazioni, materiali, indicazioni utili sul percorso nelle varie lingue. Lo scorso anno sono pervenute presso la segreteria 505 richieste alle quali si sommano ulteriori 460 richieste specifiche presso l’indirizzo email dedicato per il “percorso” in merito a risposte sul tracciato; infine, oltre 250 richieste sono arrivate dalla pagina Facebook dell’Associazione.
Si tratta di numeri importanti che hanno contribuito alla crescita complessiva della Via Francigena e, soprattutto, una maggiore consapevolezza dell’importanza di avere un unico tracciato europeo di 3.200km che ora coinvolge anche il tratto sud, fino a Santa Maria di Leuca. La dimensione europea rimane il punto di forza più importante della Via Francigena, così come la sua capacità di aggregare insieme 16 regioni e 600 comuni in quattro Paesi. Questo impatta sulla complessità della governance che deve cercare di tenere insieme le specificità, la bellezza e la potenzialità di ogni territorio cercando al contempo di promuovere l’intero cammino. La Via Francigena sarà tanto più forte quanto più forte sarà ogni singolo tratto regionale ed ogni singolo tratto regionale sarà più forte quanto più forte sarà l’intera Via Francigena.
LE SFIDE PIU’ GRANDI PER IL FUTURO. Nel futuro più immediato si tratterà in primis di capire come la Via Francigena e tutto il suo sistema di accoglienza, ospitalità ristorazione, servizi, riusciranno a reagire all’emergenza sanitaria COVID ancora in corso, anche in base alle direttive che verranno prese ai livelli nazionali e locali. Questo è uno dei punti che, tra gli altri, verrà discusso con il Comitato Europeo di Coordinamento Interregionale Internazionale (CECTI) convocato da AEVF per il 28 aprile 2020 in via telematica. In questa fase di incertezza, anche per il turismo, è importante cercare di trovare strategie comuni per affrontare al meglio il futuro della Via Francigena, outdoor e cammini. La Via Fancigena e i cammini rappresentano un esempio ideale per il turismo post-pandemia e per il rilancio di un modello di turismo slow basato sulle persone, lentezza, esperienzialità, natura e piccoli borghi.
Exit mobile version