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Pesticidi per uso non professionale: vendita prolungata

Al via il progetto Diamo una casa alle api di WWF e Intesa Sanpaolo per sostenere la salvaguardia degli impollinatori, indispensabili per la vita sulla Terra

Pesticidi per uso non professionale, il Ministero della Salute ne prolunga ancora la libera vendita: lo denunciano i GRE Lazio

Ancora un colpo di spugna da parte del Governo rispetto alla tutela della salute e della biodiversità: il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito l’attesa nota informativa che salva quasi 500 registrazioni di pesticidi per uso non professionale. Si tratta di agrofarmaci per hobbisti e piccoli agricoltori (un mercato che in Italia si stima abbia un valore di oltre 50 milioni di euro), una delle maggiori zone d’ombra proprio perché sottratta al controllo ed al possesso del certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari (il cosiddetto «patentino», che in futuro sarà finalmente indispensabile per acquistare ed usare  tanto i pesticidi quanto i prodotti ammessi in agricoltura biologica).
L’esigenza del “patentino per tutti” nasceva proprio dalla presa d’atto che l’utilizzatore non professionale non è sottoposto ad obbligo di formazione e non è comunemente in possesso di un’adeguata conoscenza dei potenziali effetti dannosi per la salute e per l’ambiente connessi all’uso di tali prodotti, non avendo neppure le necessarie competenze per una corretta applicazione di particolari misure di protezione dell’uomo e dell’ambiente che esulino dalle consuete pratiche di igiene e pulizia.
Tali prodotti sono immediatamente identificabili attraverso l’acronimo PFnPO, se destinati solo a colture ornamentali (ad esempio piante ornamentali in appartamento, balcone e giardino domestico e per il diserbo di specifiche aree all’interno del giardino domestico), e PFnPE, se destinati anche a colture edibili (ad esempio quelle destinate al consumo alimentare come pianta intera o in parti di essa, e per il diserbo di specifiche aree all’interno della superficie coltivata), posto in etichetta di seguito alla denominazione commerciale del prodotto e attraverso la frase posta di seguito al n. di registrazione: “Prodotto fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali con validità fino al (…)”.
Ma per effetto della Legge n.157 del 19 dicembre 2019, art.55-ter, la durata delle “Misure transitorie” previste dal DMn 33/2018, relativo ai prodotti fitosanitari per uso non professionale è stata prolungata di ulteriori 18 mesi (portando quindi l’utilizzabilità da 24 mesi a 42 mesi).
Il termine del 2 maggio 2020 che figura nelle etichette dei prodotti consentiti, in via transitoria, per uso non professionale (PFnPO oppure PFnPE) è pertanto da intendersi automaticamente prorogato fino al 2 novembre 2021: salva dunque anche la vendita, dal momento che il Ministero ha chiarito che la presenza in commercio di tali prodotti anche successivamente al prossimo 2 maggio di prodotti che recano in etichetta il termine di validità, non costituirà dunque un illecito, fermo restando che l’etichetta sul prodotto in commercio dovrà essere conforme a quella pubblicata nella banca dati del Ministero della salute e consultabili immettendo il criterio di ricerca “Prodotti PFnPO” oppure “Prodotti PFnPE”.
Le imprese devono provvedere all’aggiornamento dell’etichetta con inserimento della nuova data di validità, 2 novembre 2021, nell’ambito di eventuali successive procedure di modifica tecnica o amministrativa del prodotto che rendano necessaria la revisione dell’etichetta e la sua sostituzione.
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