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Coronavirus: come affrontare la convivenza forzata

La convivenza forzata per l'emergenza Coronavirus: gli psicologi spiegano come vivere e condividere la casa senza rompere gli equilibri familiari

La convivenza forzata per l’emergenza Coronavirus: gli psicologi spiegano come vivere e condividere la casa senza rompere gli equilibri familiari

Il dover restare a casa deciso dal governo per fronteggiare la pandemia da Coronavirus e per proteggere la salute di tutti noi, ha destabilizzato l’intero paese. In questo momento così particolare e difficile, nelle persone sono presenti vari tipi di emozioni e sentimenti. Molti si sentono in gabbia, in prigione, altri invece si sentono sicuri, protetti e al riparo.

Ci si trova a dover convivere forzatamente in famiglia con genitori, figli e, a volte, anche con i nonni. Tutti a stretto contatto come, probabilmente, da molto non accadeva.

La convivenza forzata: una sfida per i ragazzi

E’ una vera e grande sfida che ci troviamo ad affrontare, una sfida diversa da quella che solitamente usano gli adolescenti per mettersi alla prova, ma questa è una sida unica. Può essere vista come una grande opportunità per collaudare il senso di responsabilità collettivo, ma può anche essere letta come un’occasione per usare lo spazio di casa non solo come un obbligo, ma come una possibilità creativa per reinventarsi e mettersi alla prova. La casa rappresenta uno spazio fisico ricco di significati, emozioni, relazioni: ognuno ha il proprio ruolo, i propri impegni, ognuno mette a disposizione le proprie capacità, ma anche i propri limiti e difficoltà. E’ un luogo dove le persone si incontrano e si scontrano.

Infatti, spiegano gli esperti alla Dire Giovani (www.diregiovani.it), la casa può essere vissuta come un posto dove sentirsi protetti, al sicuro, accolti, ma può anche rappresentare un luogo di disagio, dove sono presenti tensioni, liti, incrompensioni, dove non si sta volentieri.

Nella situazione attuale che si sta vivendo, nelle famiglie potrebbero aumentare liti, conflitti tra fratelli, tra figli e genitori. Questa è una situazione inconsueta: genitori che lavorano da casa, i ragazzi impegnati con la didattica a distanza, i bambini che giocano e che hanno bisogno di attenzioni.

Convivenza forzata: come mantenere gli equilibri in famiglia

Gli equilibri possono diventare precari perché non si è abituati a tutto ciò. Come gestire quindi gli spazi domestici? Essendo disabituati alla reciproca e costante presenza, ci si trova costretti a stabilire regole e routine che diano respiro a tutti i conviventi. Per favorire tutto questo si potrebbe stabilire e condividire in famiglia un piano giornaliero delle attività in modo da non interferire con gli impegni altrui e per avere la possibilità di svolgere le proprie cose con più serenità e rispetto reciproco.

Inoltre, potrebbe essere utile utilizzare alcune stanze stabilendo dei turni per avere riservatezza e ridurre al minimo lo stress. Approfittando dell’evidente stato di sospensione, potrebbe essere il momento giusto per comunicare i propri bisogni a chi ci sta accanto, esplorare le emozioni che solitamente tocchiamo di meno e condividerle con l’altro per creare e costruire un modo nuovo di stare insieme. Di primo impatto, potrebbe sembrare complesso tutto ciò, ma invece questo è proprio il momento giusto per imparare a comunicare e ad esprimere i propri bisogni perchè, trovandoci tutti nella stessa identica situazione, ci si può capire di più, ci si può sentire più vicini mettendosi più facilmente nei panni dell’altro.

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