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Rogo nella zona di alienazione di Chernobyl: picco di radiazioni

Il 26 aprile 1986 a Chernobyl la più grande catastrofe nucleare della storia: 5 milioni di persone vivono oggi in zone radioattive

Incendio a Chernobyl: in fiamme oltre 100 ettari di bosco. Nello scorso weekend picco di radiazioni nella zona di alienazione

Un incendio boschivo nella zona di alienazione di Chernobyl ha causato lo scorso week end un aumento di 16 volte i livelli di radioattività nell’area. Sul posto, spiega la DireGiovani (www.diregiovani.it), sono intervenuti 130 vigili del fuoco e due aerei, che sono riusciti a domare le fiamme.

Secondo quanto riferito dalle autorità, il livello delle radiazioni sembra essersi ridotto a un valore tipico.

La zona di alienazione di Chernobyl è una vasta area di circa 2600 km quadrati che circonda l’ex centrale nucleare. Sebbene sia off-limits, nel 2011 l’Ucraina ha aperto l’area per brevi visite ai turisti che vogliono vedere in prima persona le conseguenze del disastro.

Pericolo radioattivo

Le persone sulla Terra sono bombardate ogni giorno dalle radiazioni che sono una parte naturale dell’ambiente. Questo include la radiazione terrestre emanata dalla Terra stessa, la radiazione interna generata da organismi viventi e la radiazione cosmica proveniente dal Sole e dalle stelle.

In Italia la dose media assorbita per esposizione alla sola radioattività naturale è di circa 3 millisievert (mSv) all’anno, che è considerata ben all’interno dei livelli di esposizione sicuri. (Sievert è l’unità di misura per effetti e danno provocato dalla radiazione su un organismo).

Subito dopo la fusione nucleare di Chernobyl, il 26 aprile del 1986, decine di operai addetti alla pulizia dello stabilimento sono stati esposti a livelli di radiazioni che vanno da 8.000 a 16.000 mSv, l’equivalente di 80.000 a 160.000 raggi X al torace. Ciò ha portato ad almeno 134 lavoratori che hanno sviluppato gravi malattie da radiazioni e 28 decessi.

Quando il reattore di Chernobyl è esploso, ha rilasciato livelli mortali di radiazioni, ma il fallout radioattivo non è stato distribuito uniformemente nell’area circostante, a causa delle condizioni meteorologiche e del cambiamento dei venti. Le località più lontane dal reattore sono diventate zone radioattive.

Le rovine del reattore di Chernobyl, ora contenute sotto un sarcofago di metallo, sono ancora altamente radioattive e probabilmente rimarranno tali per altri 20.000 anni.
Tuttavia, le zone che sono ora aperte al pubblico potrebbero aver inizialmente ricevuto dosi più basse di radiazioni, nonostante la loro vicinanza al reattore danneggiato.
L’intera area che circonda Chernobyl è contaminata in modo diseguale.

Nonostante la zona di alienazione di Chernobyl sia a basso livello di radiazioni, i turisti possono accedervi solo per breve tempo e con diverse limitazioni. Ad esempio, non è possibile toccare nessuna struttura o impianto o rimuovere nulla dalla zona, ed è vietato sedersi o posizionare qualsiasi attrezzatura fotografica sul terreno.

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