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Coronavirus: dieci regole per i cardiopatici

Dopo un infarto miocardico l'aggiunta dell'inibitore PCSK9 alirocumab alla terapia con statine ad alta intensità migliora la regressione e la stabilizzazione della placca coronarica

Coronavirus, da Fondazione Poliambulanza un decalogo per i cardiopatici con le regole da seguire per la tutela della salute del cuore

“È fondamentale che i pazienti cardiopatici adottino comportamenti corretti a salvaguardia della propria salute, senza temere di rivolgersi all’ospedale, anche ora, in occasione della pandemia da coronavirus. Si è infatti notata una significativa riduzione dei ricoveri per emergenza cardiaca, per nulla giustificati dalla pandemia virale”.

È quanto sottolinea il Dottor Claudio Cuccia, Direttore Dipartimento Cardiovascolare della Poliambulanza di Brescia, che ha perciò stilato un decalogo di semplici consigli per i cardiopatici, attuabili con facilità e dagli importanti esiti.

1) Praticare attività fisica all’interno della propria abitazione. Almeno due volte al giorno e per una quindicina di minuti è benefico abbandonare la poltrona e camminare senza fermarsi, percorrendo le varie stanze avanti e indietro. In questo modo è possibile prevenire le trombosi nelle vene degli arti inferiori, e eventuali successive embolie, che in corso di infezione virale sono ancora più frequenti.

2) Mangiare leggero e idratarsi bene, assumendo liberamente bevande non zuccherate (cautela solo nei pazienti che sanno di soffrire di scompenso di cuore e che sono già istruiti in tal senso).

3) Controllare ogni mattina il peso corporeo, dopo evacuazione, evitare che aumenti, e in caso di eccesso ponderale attuare un regime dietetico per raggiungere il proprio peso forma. Chi è affetto da scompenso cardiaco qualora notasse un incremento di peso non giustificato, lo deve comunicare subito al proprio medico o al centro dello scompenso, per valutare l’opportunità di metter mano al diuretico.

4) Assumere tutti i farmaci previsti e non sospendere MAI l’assunzione delle altre terapie in atto (con antiaggreganti, anticoagulanti, antiaritmici, statine, ipoglicemizzanti), salvo su consiglio del cardiologo e per ragioni ben documentate.

5) Misurare la pressione una-due volte al giorno. In caso di abbassamento eccessivo (sotto i 100 mm Hg di massima, per esempio), e senso di stanchezza, capogiro, accenno allo svenimento, per effetto della febbre oppure del riposo o della dieta, alleggerire il carico dei farmaci anti ipertensivi assunti, solo dopo aver consultato il proprio medico.

6) Porre attenzione ai sintomi cardiaci classici (dolore o oppressione toracica, irregolarità marcata del battito cardiaco, difficoltà a respirare, capogiri intensi o svenimenti). In caso di sintomi, soprattutto se improvvisi o intensi, contattare immediatamente il 112.

7) Ricordare che in caso di urgenza e emergenza è indispensabile giungere in ospedale, per una visita o un ricovero urgente , sapendo che esistono canali d’accesso differenziati da quelli per i pazienti Covid, e quindi senza correre il rischio d’esporsi al contagio.

8) In caso di rialzo febbrile assumere preferibilmente il paracetamolo (Tachipirina) che non interferisce con i farmaci cardiologici e informare il medico.

9) Ricordare di portare tutta la documentazione relativa alla propria patologia cardiaca se si va in ospedale per una visita urgente o con il 112 per una emergenza cardiaca.

10) Combattere la depressione, un importante fattore di rischio per i cardiopatici. E quindi l’invito a leggere un libro o trovare altri escamotage per alimentare la consapevolezza che il momento difficile che stiamo vivendo si concluderà e si tornerà alla normalità.

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