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Kevin Richardson: l’uomo che sussurra ai leoni

L’uomo che sussurra ai leoni: la storia di Kevin Richardson

La storia di Kevin Richardson, l’uomo che sussurra ai leoni: lo zoologo sudafricano ha sperimentato un nuovo modo di interagire con il “Re della giungla”

Kevin Richardson è conosciuto in tutto il mondo come “The Lion Whisperer”.
Il perché è evidente dai numerosi scatti che lo immortalano con i suoi strani amici felini.
E non sono gatti. Dopotutto, Richardson è l’uomo che sussurra ai leoni.

Trasferitosi con il suo furgone nella riserva naturale di Pretoria, lo zoologo sudafricano ha sperimentato un nuovo modo di interagire con il “Re della giungla”, dimostrando il suo lato inedito e “coccolone”.

In quasi 20 anni di attività, ha instaurato un rapporto talmente profondo con i leoni che ormai fa quasi parte del branco, al punto di dormire, giocare e fare il bagno con loro.

Come lo fa?

“Nonostante i luoghi comuni, i leoni non sono mangiatori di uomini senza cervello”, spiega Richardson.
“Sono in realtà molto tolleranti se li rispetti. Ho sviluppato rapporti molto intimi con i miei leoni che si basano sul rispetto reciproco.”

Richardson lavora non solo con i leoni, ma con moltissimi grandi felini, basandosi sull’intuizione piuttosto che su regole statiche. Ha dormito, si è nutrito, e ha vissuto con leoni, ghepardi, leopardi e iene.

Il suo rapporto con gli animali, tuttavia, non è nato all’improvviso, ma si è costruito nel tempo, conoscendo tutti i suoi amici felini fin da quando erano cuccioli.

“Un leone non è un possesso. È un essere senziente, quindi è necessario prestare attenzione e sviluppare un legame come in qualsiasi altro rapporto”.

Richardson è stato graffiato e morso, ma mai in modo grave.

“Ovviamente, ci si rende conto del pericolo quando si lavora con gli animali di questo calibro, ho pesato i pro e ho pesato i contro, e i pro superano di gran lunga i contro.”

La popolazione dei leoni in Africa, spiega l’agenzia di stampa Dire Giovani (www.diregiovani.it), è scesa da circa 350.000 a circa 25.000 esemplari nel corso di un arco quindicennale. Kevin Richardson spera che l’attenzione dei media sul suo particolare lavoro possa sensibilizzare l’opinione pubblica e educarla sulla necessità di proteggere e conservare gli animali dell’Africa.

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