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Mox racconta la sua realtà tra ironia e profezia

La realtà di Mox tra ironia e profezia

La realtà di Mox tra ironia e profezia: il cantautore racconta perché la sua “Fino a quando il cielo esiste” sembra perfetta per questo periodo

Fino a quando il cielo esiste non è l’apocalisse. Sembra profetica in questi giorni il testo di ‘Fino a quando il cielo esiste’, l’ultimo singolo di Mox con Fulminacci. Il cantautore romano, al secolo Marco Santoro, come ha assicurato lui stesso in un’intervista a distanza a Diregiovani (www.diregiovani.it), non avrebbe mai immaginato che la sua canzone sarebbe stata perfetta colonna sonora di questo periodo. Il brano è il secondo estratto da un doppio 45 giri in uscita ad aprile. Un disco contenente quattro canzoni. Due inediti e i featuring in versione rimasterizzata con DiMartino e Fulminacci. 

Mox, in quest’ultimo pezzo, ci fa fare un tuffo in una realtà non troppo immaginaria fatta di un mare dove “piovono bambole”, “il cielo è triste” e le costellazioni non brillano più o addirittura non esistono. 

Un bagno di verità è anche il video che accompagna la canzone. Mox e Fulminacci, entrambi della scuderia Maciste Dischi, sono trasformati in ultra settantenni che guardano un mondo molto diverso da quello che hanno conosciuto da giovani.

Con il senno di poi, questo diventa quadro perfetto di un’Italia spaesata e dei suoi anziani senza troppe certezze. “Chi più degli anziani si trova in un momento di cambiamento in cui tutto è diventato moderno e improvvisamente incomprensibile?”, osserva Mox. Il video è stato girato “in una Milano post apocalittica” e semi deserta, poco prima che scoppiasse la serrata per l’emergenza Coronavirus in Lombardia. Uno scenario perfetto per sottolineare il cambiamento che è sotto gli occhi di tutti.

Come è nato il ritornello del brano che ci racconta tutto questo? In studio, completamente riscritto da Fulminacci. Cantautore promettente della scena romana, Filippo Uttinacci, questo il suo vero nome, ha frequentato spesso le sessioni di registrazione di Mox. In realtà, la cosa è reciproca. I due artisti si conoscono da due anni, presentati da Maciste Dischi, e da allora si scambiano pareri e opinioni: “C’è stato da subito un rapporto stupendo- racconta Mox- di stima reciproca. Ci siamo trovati da subito e c’è stata questa voglia di collaborare. Spesso succede che ascoltiamo i provini l’uno dell’altro. Filippo ha ascoltato la canzone (‘Fino a quando il cielo esiste’, ndr) mentre la stavo registrando e gli è venuto naturale propormi una modifica al ritornello. L’ha riscritto e io ho trovato la nuova versione geniale”. 

Il risultato è una canzone impossibile da non memorizzare al primo ascolto, tra l’ironia tipica di Mox, synth elettronici e sonorità distorte. ‘Fino a quando il cielo esiste’ è disponibile su tutte le piattaforme digitali come il resto della produzione di Mox, il suo disco di debutto ‘Figurati l’amore’ uscito nel 2018.

Un album da recuperare in questi giorni di quarantena che Marco combatte con la “Musica. Ascoltate un sacco di musica. Io ho recuperato la discografia dei Gipsy Kings mentre giocavo a Metal Slug con la Playstation 1 che ho rimontato”. 

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