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Coronavirus, i pediatri: non portate i bimbi al parco

Uno studio ha analizzato la percezione degli spazi verdi urbani da parte dei cittadini di 5 Paesi UE e Israele durante l’isolamento sociale: risultati sorprendenti

Coronavirus, il monito dei pediatri: “Tenete a casa i bambini, non portateli al parco”. Anche Ricciardi si unisce all’appello: “I piccoli non sono immuni”

Non siamo in vacanza e questa situazione non e’ una passeggiata, ma un’epidemia. I genitori devono spiegare ai bambini, differenziando per eta’, il perche’ non possono uscire”. Elena Bozzola, segretario nazionale della Societa’ italiana di pediatria (Sip), parla alla Dire (www.dire.it) da mamma di due figli.

“Conosco bene il risvolto psicologico, anche i miei piccoli mi chiedono ‘Perche’ non posso andare a nuoto? Perche’ non posso andare al parco, ne’ posso vedere gli amici?‘. Dobbiamo chiarire bene ai bambini che non possono praticare le attivita’ normali non perche’ sono cattivi o in punizione, ma poiche’ al mondo succedono cose brutte- ricorda la pediatra- pero’ se ci impegniamo tutti insieme ne usciremo presto”.

Il segretario nazionale della Sip richiama gli adulti al senso di responsabilita’: “Abbiamo il dovere di tutelare i bambini, perche’ anche se non sono a rischio di contrarre forme gravi e letali di Coronavirus, le possono trasmettere al resto della famiglia. Lo abbiamo visto recentemente con il 18enne intubato, i giovani possono contrarre il virus”.

Le regole di buona condotta da seguire sono semplici: “Proteggere i piu’ piccoli insegnandogli a lavarsi le manine anche cantando una canzone, a tossire nella piega del gomito e ad utilizzare fazzoletti monouso”. Tutti i genitori italiani devono, quindi, “tenere a casa i bambini impegnandoli con dei lavoretti. Possono farli uscire sul balcone, o al massimo farli giocare a palla nel giardino di casa, ma si devono evitare i parchi“.

Il decreto parla chiaro: “Si puo’ uscire solo per necessita’ e gravi motivi di salute o di lavoro. Il parco non e’ una necessita’- sottolinea Bozzola- e il rischio di contagio puo’ arrivare toccando le altalene, condividendo i giochi e stando con gli altri bambini”.

Nelle prossime tre settimane “la situazione in Italia si potrebbe invertire. A Codogno non ci sono stati nuovi casi, a Bologna la stessa cosa- rimarca la pediatra- se tutti cerchiamo di fare piccoli sacrifici riusciremo ad uscirne. Ogni tanto un piccolo sacrificio aiuta a proteggere chi e’ piu’ fragile e ad evitare che questa situazione vada avanti. Avremo poi tutta l’estate per andare al mare, fare castelli di sabbia, ma adesso rispettiamo le regole“.

Se per necessita’ i bambini dovessero uscire, “allora devono indossare la mascherina per proteggersi. Il Coronavirus non e’ una malattia degli anziani, colpisce anche i bambini ma spesso sono asintomatici e quindi possibili untori. Tutti dobbiamo portare la mascherina se abbiamo la tosse o sintomi respiratori” . 

Di positivo c’e’ che “in Italia le persone si stanno attrezzando- conclude Bozzola- forse e’ finita la fase del ‘Tanto non capita a me’. Se ci sacrifichiamo adesso, poi a giugno, luglio e agosto potremmo stare tutti al mare“.

Ricciardi: “I bambini non sono immuni”

“I bambini non sono immuni da questa infezione”. Parla Walter Ricciardi, consigliere Oms e consulente del ministro della Salute per il Coronavirus, intervenuto al programma ‘Uno, nessuno e 100Milan’ su Radio 24.

È importante “proteggerli tenendoli in casa- conclude il professore- e, quando si esce con loro, occorre evitare di spostarsi con altre persone“.

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