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Covid-19: rimpatrio per gli italiani sulla Diamond Princess

Covid-19: un volo riporterà a casa i 35 italiani in quarantena sulla Diamond Princess. La nave è ormeggiata da undici giorni a Yokohama

Covid-19: un volo riporterà a casa i 35 italiani in quarantena sulla Diamond Princess. La nave è ormeggiata da undici giorni a Yokohama

I 35 italiani bloccati in quarantena sulla nave da crociera Diamond Princess torneranno a casa. Li andrà a prendere un volo, come è stato, ieri,  per Niccolò. 

La Diamond Princess è ancorata al porto di Yokohama da undici giorni. I contagiati da Coronavirus a bordo sono 286 su 3.700 passeggeri, partiti un mese va per il viaggio in nave in Asia.

“Dopo aver riportato Niccolò dalla sua famiglia, ci siamo messi subito al lavoro per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, in Giappone. Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al ministro della Salute, Roberto Speranza”. Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri, lo scrive su Facebook. “Questa è l’Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c’è e non mancherà”, scrive Di Maio, “grazie a chi sta dando il massimo in queste ore, in patria e all’estero, per fornire il massimo supporto a chi ne ha bisogno”.

Covid-19: attenzione alle mail truffa

Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul proprio sito ha lanciato l’allerta su messaggi di posta elettronica sospetti che tentano di trarre vantaggio dall’emergenza del nuovo coronavirus. Questa azione fraudolenta si chiama phishing.

Per evitare di cadere nella rete del phishing l’OMS ha fornito attraverso il suo sito informazioni utili di prevenzione.

Di seguito le più importanti.

Le e-mail di “phishing” chiederanno di:

Utilizzando questo metodo, i criminali possono installare malware o rubare informazioni sensibili.

Come prevenire il phishing:

1. Verifica il mittente controllando il suo indirizzo email.

Assicurati che il mittente abbia un indirizzo email come “nome persona@who.int”. Se dopo il simbolo “@”, non c’è scritto “who.int” la mail non proviene dall’OMS.

L’OMS non invia e-mail da indirizzi che terminano con “@who.com”, “@who.org” o “@who-safety.org”, ad esempio.

2. Controlla il collegamento prima di fare clic.

Assicurati che il link inizi con “https://www.who.int”. Meglio ancora, vai direttamente al sito Web dell’OMS, digitando “https://www.who.int” nel tuo browser.

3. Presta attenzione quando si forniscono informazioni personali.

Considera sempre perché qualcuno vuole le tue informazioni e se è appropriato richiederle. Non c’è motivo per cui qualcuno abbia bisogno del tuo nome utente e password per accedere alle informazioni pubbliche.

4. Non correre nel prendere decisioni e non sentirti sotto pressione.

I criminali informatici utilizzano emergenze come 2019-nCov per indurre le persone a prendere decisioni rapidamente. Prenditi sempre tempo per pensare di fronte ad una richiesta di fornire tue informazioni personali e valuta se la richiesta è appropriata.

5. Se hai fornito informazioni riservate, non farti prendere dal panico.

Se ritieni di aver fornito dati come il tuo nome utente o password a criminali informatici, cambia immediatamente le tue credenziali su ciascun sito in cui li hai utilizzati.

6. Se vedi una truffa, segnalala.

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