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Mastectomia: cos’è e quando farla

Tumore al seno: l’attività fisica può ridurre mortalità fino al 40%. MultiMedica attiva corsi ad hoc e, a breve, un progetto di ricerca

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La mastectomia è un intervento chirurgico di asportazione totale o parziale della mammella: gli esperti spiegano quando farla

La mastectomia è un intervento chirurgico di asportazione totale o parziale della mammella. Viene definita doppia mastectomia nel caso in cui l’operazione sia necessaria su entrambi i seni. L’intervento viene eseguito in caso di diagnosi di tumore al seno o quando vi è un alto rischio di sviluppare questa neoplasia, come per esempio nelle donne portatrici di mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2. In questo caso si chiama mastectomia preventiva, operazione chirurgica che viene effettuata da molte donne che hanno un alto rischio di sviluppare una forma precoce e aggressiva di tumore al seno1.

BRCA1 e BRCA2 (BReast CAncer genes) sono i due geni coinvolti in gran parte delle forme tumorali causate da mutazioni geniche. Questi geni, se mutati, aumentano il rischio di sviluppare il tumore al seno e il tumore alle ovaie, ma anche a tube, prostata e melanoma1. Secondo le stime della banca dati sulle malattie genetiche rare Orphanet2, le forme mutate di BRCA1 e BRCA2 sono presenti in circa 1-5 donne su 10.000. Quando queste mutazioni sono presenti il rischio di ammalarsi di cancro alla mammella nel corso della vita è del 50-80%, contro il rischio del 12-13% delle donne che non sono portatrici di mutazioni1.

Il numero delle donne che hanno deciso di ricorrere alla mastectomia preventiva, negli ultimi dieci anni, è triplicato negli Stati Uniti. Il National Comprehensive Cancer Network (NCCN), organismo pubblico di elaborazione di indicazioni e linee guida, si è sentito in dovere di evidenziare dei confini in quella che, trattandosi di un intervento pesante sia dal punto di vista fisico che psicologico, deve essere una scelta consapevole e importante1.

Le pazienti devono decidere se sottoporsi a una mastectomia preventiva insieme a un’équipe di medici (fra cui il senologo, il chirurgo plastico e il genetista), che potrà studiare in modo approfondito la loro familiarità con questi tipi di cancro e le caratteristiche specifiche individuali1.

Le donne che scoprono di essere portatrici di una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 hanno delle alternative rispetto alla mastectomia:

Combinare tra di loro le diverse strategie di prevenzione1 permette di sommare gli effetti benefici e di ridurre il rischio di sviluppare il tumore al seno.

L’intervento di mastectomia preventiva non riduce a zero il rischio delle donne portatrici di mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 di sviluppare un tumore, ma lo riduce fino al 51%.

La mastectomia preventiva, inoltre, può essere controlaterale, che consiste nella rimozione della mammella sana dopo che l’altro seno è stato colpito da un tumore. L’efficacia di questa operazione, però, non sempre è provata. Le donne che hanno avuto un cancro al seno che ha coinvolto una sola mammella hanno una percentuale tra il 2 e l’8% di poter sviluppare la stessa neoplasia nell’altro seno. Molte di loro decidono di ricorrere alla mastectomia preventiva controlaterale3.

Dopo la mastectomia viene proposto un intervento chirurgico di ricostruzione mammaria, nei casi in cui sia possibile svolgerlo. Si tratta di un’operazione che può essere effettuata contemporaneamente alla mastectomia o a distanza di tempo. La ricostruzione mammaria viene proposta con due modalità, ovvero utilizzando delle protesi definitive o provvisorie, oppure utilizzando tessuti muscolari o cutanei della paziente stessa4. In tutti i casi possono comparire degli effetti collaterali, come il rigetto della protesi o la contrattura, per quanto riguarda l’uso delle protesi, oppure l’indebolimento della parete addominale anteriore e la deviazione dell’ombelico, per quanto riguarda l’uso dei tessuti muscolari4.

Le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 possono essere individuate grazie a test genetici specifici, come il test SorgenteBRCA che, partendo da un semplice campione di sangue, analizza l’intera sequenza genetica per rilevare eventuali mutazioni. L’esame viene consigliato alle donne che hanno una predisposizione genetica al tumore a seno e/o ovaie, in modo particolare a coloro che hanno familiarità con queste neoplasie.

Per ulteriori informazioni: www.brcasorgente.it

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Fonti:

  1. Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro – www.airc.it
  2. Orphanet
  3. Fondazione Umberto Veronesi – www.fondazioneveronesi.it
  4. La ricostruzione mammaria – IEO Booklet 30 – www.ieo.it
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