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Caso Gregoretti: il Senato manda Salvini a processo

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Caso Gregoretti: il Senato ha dato il via libera ai magistrati che vogliono processare il leader della Lega, Matteo Salvini, per sequestro di persona

Il Senato ha dato il via libera ai magistrati che vogliono processare il leader della Lega, Matteo Salvini, per sequestro di persona, per non aver fatto sbarcare i migranti salvati in mare dalla nave Gregoretti. All’atto dell’avvio delle votazioni (che resteranno aperte fino alle 19), hanno votato contro l’odg di Forza Italia, a quanto risulta all’agenzia Dire (www.dire.it), almeno 154 senatori. Per negare il processo a Salvini sarebbero serviti almeno 160 voti a favore dell’ordine del giorno.

I voti favorevoli all’ordine del giorno di Forza Italia sono stati al momento dell’apertura della votazione 73, 6 in meno dei componenti dei gruppi di Fi e Fdi, un senatore si e’ astenuto. La Lega non ha partecipato al voto.

Senza i 60 voti del Carroccio, la maggioranza politica in aula e’ scesa a 130 voti. La Lega avrebbe avuto speranze di ribaltare il voto se la maggioranza di Pd, M5s e Leu si fosse espressa inizialmente sotto i 130 voti. Essendo stati 154 i voti contrari all’ordine del giorno di Fi, la Lega non avrebbe avuto piu’ speranze di recuperare.

Il discorso di Salvini

Prendendo la parola nell’aula di Palazzo Madama, Salvini si è difeso attaccando tutti e tutto, dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro Luigi Di Maio, perché sapevano ed erano d’accordo con la decisione presa a suo tempo. Non solo, ha già fatto sapere che quando dovrà comparire in Tribunale chiederà di far deporre sotto giuramento proprio Conte e Di Maio.

Se c’e’ qualcuno che scappa oggi e’ tra i banchi del governo“, dice Matteo Salvini in apertura del suo intervento a palazzo Madama, a proposito dei banchi vuoti del governo in aula. Le sue parole sono accolte dalla contestazione del M5s. “Un’immagine che vale piu’ di mille parole. Ecco chi ha la coscienza sporca“, aggiunge Salvini.

“Le dichiarazioni di Toninelli, Bonafede e Di Maio erano del giorno dello sbarco. Quindi o c’erano e non erano d’accordo o c’erano e non hanno capito. E sarebbe anche piu’ grave”, prosegue Salvini.

“Mi spiace – aggiunge – che qualcuno a sinistra cerchi ancora in Italia e nel resto del mondo di eliminare gli avversari politici. A differenza di altri io non scappo“.

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“Siamo- aggiunge Salvini- antropologicamente e culturalmente diversi: io mai nella vita chiedero’ che siano i giudici a giudicare Conte, Zingaretti e Di Maio. Il giudizio che conta e’ quello del popolo”.

Io non arrivo a dire che e’ un processo politico – continua Salvini – Non arrivo a tanto, ma e’ vero che rischio di creare un precedente pericoloso. Non pensavo mai di condividere un intervento dell’onorevole Casini, ho condiviso riga per riga le parole del senatore Casini a cui riconosco liberta’ di pensiero”

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“Sul piano giuridico ha ragione Giulia Bongiorno – prosegue il leader della Lega – ma devo disubbidirle. Perche’ sono testone. Chiariamola una volta per tutte questa vicenda davanti a un giudice: vediamo se ho fatto il mio dovere o se sono un sequestratore. Usciamo da quest’aula e facciamolo decidere a un giudice se sono un pericoloso criminale”.

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