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Cancro al polmone, ALCASE: attivare subito screening

L'identikit del candidato per l'inserimento nel programma ministeriale RISP (Rete Italiana Screening Polmonare). L'obiettivo è di coinvolgere oltre 7300 persone

Lo screening del cancro al polmone va attivato subito: l’appello di ALCASE dopo i risultati, molto attesi, dello studio “Nelson”

E’ passato più di un anno dalla prima presentazione dei risultati dello studio Nelson, avvenuta in occasione della 18° Conferenza Mondiale sul Cancro del polmone di Toronto (WCLC- 2018). E finalmente, lo scorso 29 gennaio 2020, lo studio è stato pubblicato, in esteso, sul New England Journal of Medicine, la più autorevole fra le riviste di Medicina (qui il link alla pubblicazione). Inutile dire che c’era molta ansia per l’uscita del lavoro definitivo, nella comunità scientifica e non solo.

ALCASE, ad esempio, aspettava di conoscere l’esatta metodologia di studio, per proporla, come possibile alternativa ai metodi utilizzati in precedenza dal più grande, ma un po’ datato, studio americano NLST.

Lo studio Nelson ricalca, ma non troppo, il vecchio NLST, e giunge a conclusioni simili o persino più stringenti: la riduzione della mortalità per cancro del polmone, stimata intorno 20% nel NLST, qui diventa 24% nel gruppo principale di studio (gli uomini) e, addirittura, del 33% fra le donne. I ricercatori olandesi del Nelson hanno studiato un totale di 13.195 uomini (analisi primaria) e di 2.594 donne (analisi dei sottogruppi), tra 50 e 74 anni, assegnati in modo casuale allo screening con una TAC volumetrica a bassa dose di radiazioni oppure al gruppo di controllo senza screening. Fra gli uomini, l’adesione media allo screening è stata del 90,0%. Nel 9,2% dei casi la TAC è stata ripetuta perché la prima non era risultata sufficientemente chiara.

Nel 2,1% dei casi è stato necessario ricorrere ad ulteriori accertamenti diagnostici a causa di noduli polmonari indeterminati. In un arco di osservazione di oltre 10 anni, i ricercatori hanno osservato un’incidenza di cancro del polmone di 5,58 casi per 1000 persone-anno nel gruppo di screening e 4,91 casi per 1000 personeanno nel gruppo di controllo, con una mortalità, rispettivamente, di 2,50 decessi per 1000 personeanno e di 3,30. In conclusione, una nuova, definitiva, prova si aggiunge all’evidenza già acquisita, secondo la quale lo screening del cancro al polmone mediante TAC del torace è in grado di salvare innumerevoli vite umane.

Come dice la Prof. Giulia Veronesi, chirurgo toracico presso presso l’IRCCS, Ospedale San Raffaele di Milano, “Ora non ci sono più scuse per non agire ed implementare lo screening con Tc a bassa dose del tumore polmonare nei fumatori o ex fumatori” ALCASE Italia, che da anni si batte per l’implementazione di un programma di Screening Nazionale del Cancro del Polmone mediante TAC a basso dosaggio… non può che applaudire a questa presa di posizione!

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