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Prescrizione, no di Italia Viva: maggioranza spaccata

Governo giallorosso, M5s e Pd chiudono a Renzi dopo le dimissioni delle ministre di Italia viva. Verso la parlamentarizzazione della crisi

Italia viva dice no all’accordo raggiunto da Pd, M5s e LeU. La maggioranza si spacca e Bonafede avverte Renzi: “In Aula ognuno si assumerà le proprie responsabilità”

La maggioranza si spacca sul nodo giustizia. Pd, Leu e M5s raggiungono l’accordo sulla riforma del processo penale e sulla prescrizione, secondo il lodo cosiddetto Conte bis. Italia viva si dissocia. E’ l’esito del vertice sulla giustizia che si è tenuto ieri sera a Palazzo Chigi. A chi gli chiede come faranno al Senato, senza i voti di Iv, il ministro di giustizia Alfonso Bonafede dice: “Ognuno si assumera’ la sua responsabilita’”.

L’aut aut di Italia viva, che ha intimato al ministro della giustizia Alfonso Bonafede di “cedere” sul lodo Annibali e di ritornare alla Orlando, è arrivato a pochi minuti dall’inizio del vertice di maggioranza, causando l’irritazione del M5s.

FONTI PALAZZO CHIGI: “DA CONTE UN PUNTO DI MEDIAZIONE ANCORA PIU’ AVANZATO”

Al termine del vertice di maggioranza fonti di palazzo Chigi spiegano all’Agenzia Dire (www.dire.it) che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte era e resta interessato a varare una complessiva riforma del processo penale in modo da accelerare i tempi della giustizia. Quanto al tema della prescrizione, non ha mai ritenuto che questo specifico profilo di disciplina fosse tale da oscurare il complessivo disegno riformatore. Ad ogni buon conto si è speso anche su questo tema della prescrizione per trovare un punto ancora più avanzato di mediazione rispetto al cosiddetto lodo Conte, pervenendo a formulare una nuova proposta efficace sul piano tecnico giuridico e utile a contemperare due distinti interessi, che vanno tenuti in bilanciato equilibrio: da una parte evitare la denegata giustizia che – come spesso è accaduto nella storia giudiziaria italiana – ha comportato che i processi si concludessero senza una sentenza di merito, di assoluzione o di condanna che sia; dall’altro l’interesse alla durata ragionevole del processo, costituzionalmente garantita.

BONAFEDE: ACCORDO CHIUSO

L’accordo sul lodo Conte bis relativo alla riforma della prescrizione è sostanzialmente chiuso e potrebbe essere approvato sotto forma di decreto legge. A dirlo è il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che rispondendo ai cronisti a Firenze a margine della inaugurazione dell’anno giudiziario al Tar, esclude un ulteriore perfezionamento del lodo: “No- ribatte seccamente-, poi per carità c’è il Parlamento che è sovrano e ci sono ancora i passaggi parlamentari, però diciamo che abbiamo fatto otto vertici, ora si va in Consiglio dei ministri su quel testo e poi chiaramente a seconda del veicolo su cui si deciderà di portare il Conte bis allora a quel punto le Camere avranno la possibilità di esprimersi“. State pensando a un decreto legge o a un disegno di legge, viene ulteriormente chiesto dai giornalisti? “Stiamo riflettendo su diverse ipotesi- fa sapere- fra cui il decreto legge”.

RENZI: “NON VOGLIAMO FAR CADERE IL GOVERNO, MA NON PRENDIAMOCI IN GIRO”

“Non vogliamo far cadere il governo. Ma su ‘sta roba non prendiamoci più in giro. Il giustizialismo è il populismo dei mediocri”. Lo dice Matteo Renzi, leader di Italia viva, a ‘Circo massimo’ su Radio capital. “L’accordo a tre sulla prescrizione, a mio avviso, non ha la maggioranza in Parlamento- prosegue-. Se ce l’hanno, evviva. È la libertà e la democrazia parlamentare. Non faremo polemica. La mia impressione però è che hanno fatto male i conti”. Noi, dice ancora Renzi, “continuiamo a lavorare. Se ci vogliono buttar fuori dal governo, ce lo dicono. Se ci dicono che se non cambiamo idea ci buttano fuori, noi ce ne andiamo. Non cambio la natura della mia cultura politica riformista per passare al giustizialismo”. Renzi ricorda poi che “Lucia Annibali propone di prenderci del tempo, di studiare le carte. Non capisco perché su una cosa del genere vai a incastrarti. E non capisco perché il Pd tradisce le scelte del nostro governo”. Insomma, continua, “sulla giustizia bisogna trovare un punto di accordo tra tutti; se non vogliono, il Parlamento deve scegliere fra la legge Bonafede-Salvini e quella di Orlando-Gentiloni. Io sto con i secondi, il Pd sta con il M5S”.

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