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Un Prometeo rosso vince il premio Renner 2020

Un Prometeo rosso vince il premio Renner 2020

Prometeo di Daniele Castellano, situato al centro della sala dell’Ateliersì di Bologna, vince il premio Renner 2020 dedicato ai giovani illustratori

È il Prometeo di Daniele Castellano, situato al centro della sala dell’Ateliersì di Bologna, il vincitore del premio Renner 2020 dedicato ai giovani illustratori. Un’immagine che l’artista stesso definisce “cupa, dai toni scuri”, ma grazie alla quale si è aggiudicato i 10.000 euro del concorso indetto dal colosso delle vernici di base a Minerbio. Attorno all’opera, le altre 40 illustrazioni che hanno interpretato il tema dell’anno, il colore rosso, tra cui anche “La vera pausa della vita moderna” che è valsa a Davide Panizza, classe 1992, una menzione speciale da 1.000 euro.

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Le illustrazioni sono state selezionate da una giuria composta da Giuseppe Palumbo, Ginevra Bria, Stella Di Meo, Simone Sbarbati, Sara Manfredi e Lindo Aldrovandi e sono visitabili gratuitamente nel piccolo teatro-locale di via San Vitale 69 durante le giornate di Art city-Artefiera, che prevede iniziative in tutta la città da oggi fino al 26 gennaio.

Dopo il buon successo dell’anno precedente con il tema “Azzurro”, vinto da Michele Cazzaniga, Renner fa dunque il bis e replica con “Rosso”, l’edizione di quest’anno, che ha visto 528 artisti under 40 rispondere alla call dell’azienda. Con un evento riservato agli artisti, è stata inaugurata ieri sera la mostra ‘sospesa’, caratterizzata dal fatto che tutte le opere sono appunto sospese in ariaappese per un filo che va fino al soffitto. Opere tra le quali svetta il Prometeo di Castellano.

“Mi ricordavo di un libro di mitologia greca, uno dei classici letteratura illustrata degli anni ’70-’80 e ho deciso di disegnare un classico completato un po’ in modo surreale- spiega l’artista Castellano, classe 1989, insegnante, illustratore e fondatore del collettivo ‘Ufficio misteri’- volevo che ci fosse questa luce che nel buio colpisce il corpo del personaggio e l’ambiente circostante. Volevo creare un’atmosfera cupa, un momento in cui c’è qualcuno che disobbedisce agli dei, quindi è un momento con una tensione drammatica molto alta, e ho voluto rappresentarla così”.

La vittoria, confessa, “è stata una sorpresa, non me l’aspettavo assolutamente anche perché è un’opera come vedete molto scura e di solito nell’illustrazione le cose nere difficilmente vincono”. Archiviato lo stupore, però, è tempo di programmi: “Per quanto riguarda il premio (10.000 euro, ndr) i piani sono ovviamente di investirli e avere il tempo di dedicarmi a qualche lavoro a cui non ho ancora potuto dedicarmi. Poi fare sicuramente un viaggio in viaggio che non faccio ormai da molto tempo, probabilmente in Asia nel sud-est asiatico”.

Un’immagine “rosso rivolta” che “degnamente rappresentava il primo premio”, spiega Giuseppe Palumbo, presidente della giuria. “Un illustratore riesce in un mondo dominato dalle immagini a dare un’interpretazione del reale che esula della pura rappresentazione realistica. Ormai siamo tutti capaci di fare una foto, di farsi un selfie… credo che gli illustratori siano una risorsa in più in questo senso, possono offrire uno sguardo diverso e creare immagini che veramente danno qualcosa di più al fruitore, quindi dopo il predominio della fotografia penso che sia il momento che l’illustrazione torni a essere protagonista. Da quello che vedo mi sembra che il clima sia quello giusto”.

Una scelta, quella di istituire un premio basato sull’illustrazione, ben precisa da parte di Renner, presente ieri con l’amministratore delegato e Alberto Cocchi, cofondatore dell’azienda e attuale vicepresidente del cda. “Illustrazione perché è appunto un’espressione di quello che è la creatività più accessibile- spiega Cocchi- da quando siamo bambini con una matita possiamo creare un mondo immaginario che cerchiamo di portare allo stesso tempo nel mondo reale attraverso la reificazione del gesto pittorico. Devo dire che il risultato è stato eccezionale. Questi ragazzi sono veramente bravissimi, scegliere un vincitore è stato difficilissimo. Per noi il colore è una cosa veramente fondamentale, e quale modo migliore per celebrarlo attraverso l’espressione creativa di 40 ragazzi, che per me, ripeto, sono 40 vincitori”.

Un modo come un altro per valorizzare la creatività, perché “noi crediamo che il processo creativo sia un processo che apre le porte del suo futuro- prosegue Cocchi- cerchiamo di avere le porte aperte verso il futuro per i prodotti che creiamo, ma anche in quello che cerchiamo di dare all’interno delle case, dove cerchiamo di eliminare i solventi, cerchiamo di lavorare solamente con l’acqua. Quindi lavorare sempre con un messaggio assolutamente ecologico, e non perché è di moda oggi”. Come per l’anno scorso, la direzione artistica dell’iniziativa è stata affidata a Cheap, il progetto di promozione della street art come strumento di rigenerazione urbana e indagine del territorio, ormai conosciuta per via dei poster artistici e di denuncia disseminati periodicamente in città.

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