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Coronavirus 2019-nCoV: rafforzato numero verde 1500

Task-force del Ministero della Salute per l'allarme coronavirus 2019-nCoV: rafforzato il numero verde 1500, decine di viaggiatori rinunciano alle partenze

Task-force del Ministero della Salute per l’allarme coronavirus 2019-nCoV: rafforzato il numero verde 1500, decine di viaggiatori rinunciano alle partenze

Si è riunita anche questa mattina alle 9.30 la task-force Coronavirus 2019-nCoV, alla presenza del ministro Roberto Speranza nella sede di Via Ribotta a Roma. Alla riunione, tra gli altri, ha partecipato anche l’Assistant Director General dell’Oms Raniero Guerra. Prosegue il coordinamento con tutte le istituzioni internazionali competenti. E’ stata verificata la piena operatività delle procedure di controllo avviate ieri negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa. Al momento tutti i controlli procedono regolarmente.

Si è, inoltre, tenuta una sessione di formazione per una nuova equipe di medici e personale sanitario che rafforzerà ulteriormente i controlli negli aeroporti e che  integrerà lo staff della sala operativa del numero verde 1500 attivo 24 ore su 24. Tra loro presenti anche i mediatori culturali che dialogheranno con i cittadini cinesi che si rivolgeranno al servizio.

Sono oltre 400 le telefonate ricevute finora dalla sala operativa del numero verde 1500 per avere informazioni sul coronavirus (2019-nCoV).

“Sono in contatto costante con la commissaria europea alla Salute e con i colleghi europei in attesa di un prossimo confronto, che ho proposto in un colloquio con il ministro della Salute croato, Paese che ha la presidenza di turno” ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine dell’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera.

“Siamo in costante contatto con l’Oms, il quale sta valutando se dichiarare l’emergenza internazionale. Al momento i casi accertati sono 2.835 e 81 i decessi. L’Oms – prosegue il ministro – sta valutando se dichiarare questa epidemia un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. L’Oms sta monitorando attentamente la situazione ed è regolarmente in contatto con le autorità cinesi e di altri Paesi asiatici. Attualmente sono ancora in corso le indagini per valutare l’effettiva portata dell’epidemia”.

Per le informazioni generali è attivo e costantemente aggiornato il portale www.salute.gov.it.

Viaggi in Cina: fioccano le rinunce

Il Codacons sta ricevendo nelle ultime ore centinaia di richieste di aiuto da parte di cittadini italiani che hanno acquistato viaggi e tour in Cina e che ora, dopo i casi di contagio da coronavirus, intendono disdire i contratti di viaggio.

“Siamo sommersi dalle segnalazioni di utenti che, dopo l’emergenza sanitaria scoppiata in Cina, sono preoccupati per la propria incolumità e intendono disdire vacanze e viaggi da effettuare nei prossimi mesi e con destinazione proprio la Cina – spiega il presidente Carlo Rienzi – A fronte delle richieste di disdire pacchetti e tour, agenzie di viaggio e tour operator stanno chiedendo agli utenti penali illegittime che arrivano fino al 100% delle somme pagate: in sostanza chi teme per la propria salute e non intende più recarsi nelle aree a rischio, perderà quanto versato”.

Un pratica per il Codacons illecita, dal momento che l’emergenza sanitaria scoppiata in Cina configura una causa di forza maggiore che legittima la risoluzione dei contratti di viaggio firmati dagli utenti. La stessa Cassazione, pronunciandosi su casi analoghi, ha stabilito che eventi che incidono negativamente sulla sicurezza di un soggiorno o sullo scopo di piacere di una vacanza comportano l’estinzione del contratto, senza alcuna penale a carico del consumatore acquirente.

Per tale motivo il Codacons pubblicherà nelle prossime ore sul proprio sito internet un modulo attraverso il quale tutti coloro che intendano disdire voli, pernottamenti, tour e vacanze che abbiano come destinazione la Cina, possono chiedere la rescissione del contratto di viaggio senza alcuna penale a loro carico, e minaccia una valanga di cause contro agenzie di viaggio e tour operator che ostacoleranno i diritti degli utenti.

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