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Immigration Bonds: così Alexa aiuta i migranti negli USA

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Immigration Bonds: così Alexa aiuta i migranti negli USA. Una studentessa americana sviluppa skill per facilitare l’aiuto

Le pratiche burocratiche, i dubbi di natura legale, la difficoltà a reperire informazioni e le barriere linguistiche sono spesso grandi ostacoli per le persone immigrate, quando decidono di stabilirsi in un nuovo Paese. Difficoltà che aumentano quando il denaro per una consulenza legale è poco e non si hanno molti conoscenti.

Negli Stati Uniti però, una delle mete principali per immigrati da tutto il mondo e in particolare dall’America Latina, la vita per i migranti potrebbe essere più semplice grazie all’idea di un’adolescente appassionata di nuove tecnologie. Suguey Carmona ha 14 anni e sfruttando l’assistente vocale di Amazon, Alexa, ha sviluppato ‘Immigration Bonds‘, una “skill” che risponde in inglese e spagnolo a tipiche domande che un migrante potrebbe porsi, come: “Posso richiedere la patente di guida?” oppure “quanto ci vuole per ottenere un visto?” o anche “posso cercare lavoro?”.

Come funziona ‘Immigration Bonds’

Le skill, spiega l’Agenzia di stampa Dire (www.dire.it), sono abilità che ogni utente può integrare nel sistema di Alexa al fine di eseguire specifici comandi. I genitori di Carmona sono originari del Messico e a Austin, in Texas, così la giovane frequenta molti amici e conoscenti originari dell’America Latina. Una volta al liceo, la studentessa ha iniziato ad appassionarsi all’informatica, quindi è entrata a far parte di ‘Hello World’, un programma di informatica e nuove tecnologie rivolto agli adolescenti. E’ qui che è nata l’idea di sviluppare ‘Immigration Bonds’ dopo aver visto persone di origine latinoamericana come lei affrontare molte difficoltà nella vita di tutti i giorni, come lei stessa ha raccontato all’emittente ‘Nbc’: “Ho deciso di lavorare a questa tecnologia perché ho visto molti dei miei amici e le loro famiglie porsi tante domande e faticare per andare avanti, così ho pensato che avrei dovuto fare qualcosa per aiutarli”.

La fondatrice di ‘Hello World’, Sabina Bharwani, ha confermato che per raccogliere le domande più diffuse tra gli immigrati, reperire le relative risposte e inserire le informazioni nella skill, la giovane studentessa ha dovuto lavorare duramente per diverse settimane: “Suguey ha faticato molto per utilizzare l’interfaccia di Alexa, che di solito viene impiegata da sviluppatori con 10-15 anni di esperienza”.  Tuttavia non è passato molto tempo prima che Carmona iniziasse a padroneggiare il sistema, fino a raggiungere il suo sogno di fornire un aiuto concreto ai centinaia di migliaia di immigrati negli Stati Uniti.

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