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La Caretta Caretta è la più minacciata dalla plastica

Nel Mediterraneo la tartaruga Caretta Caretta è la principale vittima dell’intrappolamento da plastica

Nuovo report del WWF in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani fotografa gli effetti su specie e salute del consumo di plastica dei paesi europei per il bacino del Mediterraneo. Lanciata una petizione con 4 richieste alle istituzioni italiane

Nel Mediterraneo la tartaruga Caretta Caretta è la principale vittima dell’intrappolamento da plastica

Tartarughe caretta caretta, sardine, triglie, orate, merluzzi, acciughe, tonni, scampi e gamberi rossi. Sono solo alcune delle 116 specie che hanno ingerito plastica nel Mediterraneo, in totale oltre cinquanta mila esemplari. Sono alcuni dei risultati di uno studio, condotto anche da ricercatori dell’Ispra, incluso nel capitolo del libro “Plastics in the Aquatic Environment – Current Status and Challenges” pubblicato dalla Springer Nature, in cui si aggiorna la letteratura scientifica disponibile per descrivere l’impatto dei rifiuti sulla vita marina nel Mediterraneo.

Secondo l’Ispra almeno 116 specie diverse nel Mediterraneo hanno ingerito plastica: il 59% sono pesci ossei mentre il 41% è costituito da altri animali marini come mammiferi, crostacei, molluschi, meduse, tartarughe, uccelli.

Si tratta ad oggi dello studio più ampio ed aggiornato sull’intero Mediterraneo. Sono state rintracciate 168 categorie di organismi marini trasportati da oggetti galleggianti, principalmente di plastica, anche in ambienti in cui non erano stati rintracciati prima; tra questi, ci sono anche batteri patogeni che possono causare malattie nei pesci che li ingeriscono. Gli organismi più comuni trasportati dai rifiuti marini sono gli artropodi (crostacei) e gli Cnidari (gorgonie, coralli). I rifiuti marini, in particolare lenze e reti da pesca, possono inoltre distruggere, ferire e soffocare colonie di coralli e gorgonie anche in ambienti molto profondi e remoti.

La plastica può colpire gli organismi marini attraverso l’ingestione e l’intrappolamento e gli impatti variano a seconda del tipo e delle dimensioni. Almeno 44 specie marine sono soggette ad intrappolamento nella plastica, in particolare reti da pesca. L’intrappolamento spesso determina la morte per affogamento, strangolamento o denutrizione, soprattutto per i mammiferi marini; la tartaruga marina Caretta caretta è la specie mediterranea più soggetta ad intrappolamento ed è anche una delle principali specie del Mediterraneo note per ingerire plastica (le prime evidenze di ingestione di rifiuti da parte della Caretta risalgono a metà anni ’80): è infatti stata identificata come specie indicatrice dell’ingestione di rifiuti nell’ambito della Strategia Marina.

La produzione mondiale di plastica, ricorda l’Ispra, è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali, e ogni anno almeno 8 milioni di tonnellate finiscono negli oceani del mondo. La plastica raggiunge il mare a causa di una cattiva gestione dei rifiuti, ma anche per la sovrapproduzione di imballaggi e prodotti monouso che vengono messi in circolazione dall’industria alimentare e non solo.

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