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Congiuntivite batterica o allergica: ecco come si interviene

La congiuntivite è uno dei primi sintomi dell’infezione da Covid-19 ma l'AIOS Onlus avverte: patologia comune, nessuna psicosi per chi ne soffre

Congiuntivite batterica o allergica: occhi arrossati e lacrimosi, palpebre gonfie e fastidio sono i tratti distintivi, ecco come si interviene

Occhi arrossati e lacrimosi, palpebre gonfie e fastidio: sono i tratti distintivi della congiuntivite, la più diffusa infiammazione dell’occhio.

Causata sia da batteri che da virus, la congiuntivite interessa la congiuntiva, cioè la membrana trasparente che riveste la parte interna delle palpebre e la parte visibile dell’occhio. Ma quali sono le cause e come si interviene? Lo spiegano gli esperti dell’Ospedale Niguarda.

Quali sono le cause della congiuntivite?

La forma più comune è la congiuntivite batterica. In questi casi, infatti, il contagio è molto facile, visto che basta toccarsi l’occhio con una mano sporca o fare un uso condiviso di asciugamani per esserne infettati. Meno frequenti sono le infiammazioni virali associate in genere a forme di raffreddamento delle vie aeree superiori. Ci sono poi le congiuntivi allergiche, oggi molto diffuse anche nei pazienti più piccoli.

Come si manifesta?

Nella congiuntivite batterica troviamo secrezioni molto dense che possono arrivare a rendere difficoltosa l’apertura degli occhi, soprattutto al mattino, al risveglio. Per le altre forme i sintomi sono costituiti prevalentemente da arrossamento e prurito agli occhi. L’esame obiettivo in genere riesce a distinguere le varie forme.

Se è di origine batterica, come si cura?

Con colliri antibiotici, nella maggior parte dei casi 3 giorni sono sufficienti a notare i primi miglioramenti ma è importante completare il trattamento previsto anche se la secrezione sparisce velocemente. Vista la relativa facilità di contagio, il bambino può tornare all’asilo o a scuola solo se la secrezione è scomparsa del tutto.

Per quella allergica come si interviene?

Con colliri antistaminici o con un farmaco a base di cortisone, nelle forme più serie, che ha una rapida azione antinfiammatoria. Tuttavia questo medicinale va usato solo per brevi periodi e sotto stretto controllo dello specialista. È importante, poi, proteggere gli occhi dall’esposizione ai raggi solari, anche con gli occhiali, perché il sole può far aumentare il fastidio e peggiorare la sintomatologia. I bambini affetti da asma e altre allergie sono maggiormente predisposti a sviluppare congiuntiviti allergiche.

Se invece è di natura virale…

In questi casi l’infiammazione è provocata da virus, in particolare dall’Adenovirus. Si manifesta in modo acuto, improvviso e solitamente interessa entrambi gli occhi. Si presenta con una secrezione di tipo acquoso piuttosto abbondante. Spesso può capitare che si associ ad un’infezione di tipo batterico. Non disponiamo di un farmaco che direttamente colpisca il virus, per cui in questi casi si prescrive una terapia locale con colliri antibiotici e anti-infiammatori allo scopo di contenere la sintomatologia e ridurre il rischio di infezioni associate.

Mettere il collirio ad un bambino non è mai un’impresa semplice. Ci dà qualche consiglio?

Basta abbassare un po’ la palpebra inferiore per creare una piccola via d’accesso. E poi meglio mettere una goccia in più, visto che il sacco congiuntivale trattiene solo il quantitativo necessario mentre l’eccesso viene eliminato.

La pulizia dell’occhio nel bambino: come mantenerla ad un buon livello?

Se il bambino ha la congiuntivite, è molto importante tenere pulito l’occhio dalle secrezioni: in farmacia si possono trovare delle salviettine disinfettanti sterili specificatamente dedicate a questo scopo.

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