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La prima tentazione di Cristo su Netflix: Pro Vita infuriati

Nel film La prima tentazione di Cristo in onda su Netflix Gesù viene raffigurato in versione omosessuale. I Pro Vita: "Discriminatorio e blasfemo"

Nel film La prima tentazione di Cristo in onda su Netflix Gesù viene raffigurato in versione omosessuale. I Pro Vita: “Discriminatorio e blasfemo”

“Discriminatorio e blasfemo. Questa volta Netflix, la nota piattaforma di streaming video, ha superato il limite della decenza. In Brasile ha lanciato il film blasfemo “A Primeira Tentação de Cristo” (La prima tentazione di Cristo), dove Gesù viene raffigurato in versione omosessuale, con un fidanzato, e dove non ha nessuna intenzione di dedicarsi alla sua missione di diffondere la Parola di Dio” hanno denunciato, spiega l’Agenzia Dire (www.dire.it), il presidente di Pro Vita & Famiglia, Toni Brandi, e il vice presidente Jacopo Coghe, che contro la compagnia di distribuzione di film e serie tv ha lanciato una petizione per chiedere di eliminare la programmazione del film.

“Come se non bastasse, inoltre, il film prodotto dal gruppo di comici-videomaker ‘Porta dos Fundos’ mette in scena la Vergine Maria come una vera e propria disgraziata e i Discepoli come un gruppo di alcolisti. E’ un attacco alla religione cristiana, mascherato da ‘arte cinematografica’, piuttosto intravediamo più un vilipendio alla religione” hanno continuato Brandi e Coghe.

“Poiché Netflix non è una nuova nel mettere online tematiche di dubbio gusto, appoggiando posizioni e politiche che discriminano i diritti più sacrosanti come accaduto nei mesi scorsi in Georgia, negli Stati Uniti, dove il colosso dello streaming video ha minacciato di non fare più affari dopo che lo Stato ha approvato la legge su battito cardiaco, quella che vieta l’aborto dopo il primo battito del cuore del bambino nel grembo materno, riteniamo che il fatto sia ancora più grave. Già 126.000 persone hanno eliminato i loro abbonamenti in Georgia e anche qui impediremo che Netflix faccia propaganda anti-cristiana senza opporci” hanno concluso Brandi e Coghe che hanno divulgato anche il messaggio di protesta che invieranno a Netflix nel loro blog.

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