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Degenerazione maculare: novità è il trapianto di epitelio

riabilitazione visiva

Degenerazione maculare senile: alle terapie convenzionali oggi si affianca una tecnica chirurgica innovativa, il trapianto di epitelio pigmentato retinico

La degenerazione maculare senile è una malattia, legata all’invecchiamento, che colpisce la macula, la porzione centrale della retina. Alle terapie convenzionali oggi si affianca una tecnica chirurgica innovativa: il trapianto di epitelio pigmentato retinico.

La degenerazione maculare legata all’età è la 1° causa di cecità legale nel mondo occidentale e consiste nella perdita delle visione nella parte nevralgica dell’occhio che è quella della visione centrale dove sono concentrati i fotorecettori specializzati nella percezione dei dettagli e dei colori. Colpisce entrambi i sessi dopo i 55 anni, comportando un notevole handicap funzionale nella visione da lontano, ma soprattutto nella visione da vicino impedendo la lettura del giornale e dei testi scritti in genere.

Si distinguono 2 forme: a) forma secca, caratterizzata da una atrofia centrale della retina e nella quale non è possibile alcun trattamento terapeutico; b) forma umida essudativa, caratterizzata dalla proliferazione di vasi anomali al di sotto della retina che per effetto di una essudazione siero-emorragica determinano una morte dei fotorecettori retinici. Per quest’ultima forma sono possibili varie opzioni terapeutiche che vanno dall’utilizzo del laser (sempre meno utilizzato) alla iniezioni all’interno dell’occhio di sostanze antiangiogeniche, che inibiscono la proliferazione di questi vasi anomali.

Nei casi in cui questa terapia fallisca è possibile intervenire in casi selezionati mediante una procedura chirurgica piuttosto complessa consistente nel trapianto autologo di epitelio pigmentato retinico al di sotto della retina nel punto centrale di fissazione.
L’epitelio pigmentato retinico è un tessuto neuroepiteliale stratificato al di sotto della retina ed è quello che provvede alla sua nutrizione metabolica.

In pratica si preleva al di sotto della retina periferica dello stesso occhio da operare un quadratino di epitelio pigmentato di circa 5 x 5 mm e lo si mette al di sotto della retina centrale in modo da ricreare il supporto metabolico che si è alterato in seguito alla malattia. I risultati, spiegano gli esperti dell’Ospedale Niguarda, sembrano essere promettenti anche se è necessaria una attenta selezione dei pazienti.

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