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Strappo muscolare: terapie e riposo per riprendere l’attività

Gli anziani che sono stati fisicamente attivi nel corso della vita hanno muscoli con funzionalità superiore e maggiore resistenza rispetto alle persone inattive, anche giovani

Lo strappo muscolare è la rottura di alcune fibre che costituiscono il muscolo: le terapie per tornare in forma. Un buon riscaldamento fondamentale nella prevenzione

Lo strappo muscolare consiste nella rottura di alcune fibre che costituiscono il muscolo. Può essere causato da uno sforzo fisico eccessivo, da un movimento brusco o da un salto troppo alto o troppo lungo. Strappi e stiramenti muscolari sono incidenti comuni specie in chi pratica attività sportive. Sono causati da un eccessivo sforzo muscolare compiuto da una muscolatura non allenata o da un muscolo affaticato che ha già esaurito le riserve energetiche. In questi casi le fibre muscolari subiscono un allungamento eccessivo e nei casi peggiori si può arrivare alla rottura.

Tipo di lesione e sintomi

Lo strappo muscolare, spiegano gli esperti dell’Ospedale Niguarda, può essere paragonato alla progressiva rottura di una corda messa in tensione da due tiranti. In un primo momento si sbrogliano solo alcune fibre (lesione di I grado) e mano a mano che si incrementa la forza di trazione lo sfilacciamento diventa sempre più evidente (lesione di II grado), fino alla completa rottura della corda (lesione di III grado). Il soggetto colpito da uno strappo muscolare avverte un dolore acuto nella zona lesionata, tanto più intenso quanto maggiore è il numero di fibre coinvolte. Se il trauma è particolarmente grave il soggetto si trova nell’impossibilità di muovere la parte interessata ed il muscolo appare rigido e contratto. Una distrazione di II o di III grado si accompagna, nella maggior parte dei casi, ad edema e gonfiore.

Cosa fare

La prima cosa da fare è sospendere immediatamente l’attività sportiva ed immobilizzare la zona colpita. Se nei casi più gravi tale sospensione è d’obbligo in quelli più lievi il soggetto, vista la sopportabilità del dolore, è naturalmente portato a continuare. In questo modo però aumenta notevolmente il rischio di aggravare la situazione per cui è bene fermarsi il prima possibile, anche se il dolore avvertito è di lieve entità. Dopo essersi fermati bisogna evitare di caricare l’arto e metterlo in una posizione di riposo (posizione rialzata). Occorre applicare immediatamente un impacco freddo (borsa del ghiaccio, spray ecc.) sulla zona interessata in modo da ridurre il flusso di sangue ai vasi lesionati (vasocostrizione), quindi rivolgersi ad un medico specializzato e sottoporsi ad esami strumentali per valutare la reale entità dello strappo muscolare.

Terapie

Le lesioni di primo grado si risolvono nel giro di 1-2 settimane. Fondamentali per il recupero sono il riposo e il trattamento a base di antinfiammatori e miorilassanti.
Le lesioni di secondo grado prevedono invece tempi di guarigione più lunghi (15-30 giorni). Prima della ripresa dell’attività sportiva il soggetto dovrà seguire un percorso di riabilitazione e sottoporsi ad opportuni interventi fisioterapici. Nei casi più gravi (lesioni di III grado) può essere necessario l’intervento chirurgico.

Prevenire

Un buon riscaldamento gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione dello strappo muscolare. Vi sono però altri consigli da seguire per minimizzare la possibilità di incorrere in uno strappo muscolare: praticare attività sportiva solo quando si è nelle giuste condizioni per affrontare lo sforzo fisico; scegliere un abbigliamento idoneo e se la giornata è fredda utilizzare creme riscaldanti; non sottovalutare sintomi dolorosi di una certa importanza; effettuare lo stretching prima dell’attività.

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