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Piastrinopenia immune cronica, parere positivo per fostamatinib

La piastrinopenia è  una patologia che consiste nel calo drastico delle piastrine, responsabili del processo di coagulazione: ecco da cosa dipende

La piastrinopenia immune una rara malattia cronica caratterizzata da una carenza di piastrine nel sangue che può essere accompagnata o meno da sintomi emorragici

Parere positivo del Chmp per l’approvazione di fostamatinib per i pazienti adulti affetti da piastrinopenia immune cronica

Parere positivo del Chmp per l’approvazione di fostamatinib per i pazienti adulti affetti da piastrinopenia immune cronica che non hanno risposto in modo adeguato a un trattamento precedente. Sviluppato dalla società farmaceutica Rigel Pharmaceuticals, una volta approvato in via definitiva sarà messo in commercio con il marchio Tavinesse. Il farmaco è già disponibile negli Usa.

Fostamatinib è un inibitore orale dell’enzima SYK che agisce sulla causa autoimmune alla base della piastrinopenia immune cronica, impedendo la distruzione delle piastrine da parte dei macrofagi mediata proprio da SYK.

Nei pazienti con ITP (trombocitopenia immunitaria), il sistema immunitario attacca e distrugge le piastrine che svolgono un ruolo attivo nella coagulazione e nella guarigione del sangue.  I sintomi comuni di ITP sono ecchimosi ed emorragie eccessive.  Le persone che soffrono di ITP cronica possono vivere con un aumentato rischio di gravi eventi emorragici che possono causare gravi complicazioni mediche o addirittura la morte.  Le attuali terapie per l’ITP includono steroidi, stimolatori della produzione di piastrine nel sangue (TPO-RA) e splenectomia. Tuttavia, non tutti i pazienti sono adeguatamente trattati con le terapie esistenti. Di conseguenza, permane una significativa necessità medica di ulteriori opzioni di trattamento per i pazienti con ITP.

“La piastrinopenia immune cronica è una malattia difficile da trattare perché la sua eterogeneità rende difficile prevedere come un singolo paziente risponderà ai trattamenti disponibili e non tutti i pazienti potranno trovare un trattamento che funzioni bene per loro” ha dichiarato in comunicato James Bussel, professore emerito di pediatria presso la Weill Cornell Medicine di New York e ricercatore principale degli studi di fase 3 del programma FIT.

L’approvazione si basa sui dati del programma di studi clinici FIT, che comprende due trial randomizzati di fase 3 controllati con placebo, un’estensione in aperto e uno studio iniziale proof-of-concept. La domanda di via libera al farmaco comprendeva i dati relativi a 163 pazienti con piastrinopenia immune cronica e i dati di sicurezza di 4600 pazienti con altre patologie per cui è stato valutato fostamatinib.

In tutti gli studi, fostamatinib è stato iniziato al dosaggio di 100 mg due volte al giorno, aumentando poi a 150 mg due volte al giorno sulla base della conta piastrinica e della tollerabilità. Nella maggior parte dei pazienti (l88%) la dose è stata aumentata alla settimana 4 o successivamente.

L’endpoint primario dei trial era una risposta piastrinica stabile, definita come la presenza di almeno 50 x 109 piastrine per litro di sangue in almeno quattro controlli su sei tra la settimana 14 e la settimana 24.

Tutti i partecipanti ai due studi randomizzati erano già stati sottoposti in precedenza a un trattamento con ITP, che consisteva in corticosteroidi (94%), immunoglobuline (53%), agonisti del recettore della trombopoietina (TPO-RA, 48%) o la splenectomia (35%) e quasi la metà (47%) era in terapia stabile concomitante per la piastrinopenia immune.

L’età mediana dei pazienti arruolati negli studi in doppio cieco era di 54 anni (range: 20-88). Il tempo mediano trascorso dalla diagnosi della malattia era di 8,45 anni e la conta piastrinica al basale era pari 16 x 109 per litro. Complessivamente, il 45% dei partecipanti aveva una conta piastrinica inferiore a 15 x 109 per litro.

Nel primo studio randomizzato, noto come FIT-1, il 18% dei pazienti trattati con fostamatinib ha mostrato una risposta piastrinica rispetto a nessuno di quelli trattati con un placebo. Nel secondo studio, noto come FIT-2, si è osservata una risposta piastrinica stabile nel 16% dei pazienti nel gruppo trattato con fostamatinib contro il 4% nel gruppo di controllo.

I pazienti di questi due trial hanno potuto partecipare anche a un’estensione in aperto, denominata FIT-3. In questo studio, il 23% di coloro che erano stati trattati con un placebo nello studio FIT-1 o nel FIT-2 hanno mostrato una risposta piastrinica a fostamatinib.

Con l’aumento delle conte piastriniche, ci sono stati meno casi di sanguinamento nei pazienti trattati con fostamatinib rispetto a quelli trattati con il placebo (29% contro 37%). Inoltre, sono stati riscontrati episodi di sanguinamento moderato rispettivamente nel 9% e 10% dei pazienti, episodi di sanguinamento severi rispettivamente nell’1% e nel 6% dei pazienti ed episodi di sanguinamento gravi nel 4% e 10% dei pazienti.

Eventi avversi gravi osservati negli studi in doppio cieco su pazienti con piastrinopenia immune cronica sono neutropenia febbrile, diarrea, polmonite e crisi ipertensiva, che si sono manifestati nell’1% dei pazienti trattati.

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