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Disturbi della menopausa: la terapia è personalizzata

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Disturbi della menopausa: per la gineocologa dell’Asl 1 di Roma non va abolita l’idea di accedere alla terapia ormonale sostitutiva, che va invece personalizzata

La menopausa rappresenta un periodo davvero delicato della vita per molte donne che vedono cambiare il proprio corpo e accusano sintomi così pesanti e invalidanti che peggiorano la qualità della vita quotidiana. Un altro pensiero è la paura di non riuscire ad avere più una vita sessualmente attiva e soddisfacente. Allora cosa è giusto fare per tenersi in forma e migliorare tutti i sintomi più fastidiosi e stabilizzare il tono dell’umore? A rispondere alle domande dell’agenzia Dire (www.dire.it) è Laura Anelli, ginecologa della Asl Roma 1.

– Cos’è e quando generalmente si entra in menopausa?

“La menopausa è la scomparsa definitiva delle mestruazioni ed è dovuta alla conseguenza dell’esaurimento dell’attività ovarica. E’ fisiologica quando avviene verso i 50 anni mentre si parla di menopausa precoce quando sopraggiunge tra i 40 e i 45 anni. E poi ci sono tutti quei casi di menopausa prematura al di sotto dei 40 anni“.

– Quali sono i sintomi più comuni?

“Il fisico della donna in questo senso gioca un ruolo importante. I sintomi più clamorosi sono sicuramente le vampate che sono in grado di provocare una sudorazione importante per cui la donna si sente sempre sudata e magari, tra la gente, accusa imbarazzo ed è addirittura costretta a cambiarsi di abito. Queste vampate poi possono manifestarsi anche di notte e raggiungere fino a trenta episodi nei casi più drammatici. Un altro sintomo invalidante sicuramente è l’insonnia questo accade perché il nostro cervello si nutre di estrogeni e durante la menopausa si registra un calo di questi ormoni che incidono sulla qualità del sonno. Questo associato alle vampate dà vita a notti insopportabili. Comunque i sintomi sono molteplici come ad esempio l’ingrassamento in particolare l’accumulo di adipe sul girovita che non è solo un problema dal punto di vista estetico ma soprattutto di rischi per la salute. L’aumento del peso ponderale significa in pratica maggiore rischio cardiovascolare. La donna inoltre, in questa fase, manifesta spesso cefalea e ipertensione. Tanto che tutti questi sintomi diventano in realtà fattori di rischio da tenere in considerazione”.

– Tra le terapie quella ormonale sostitutiva sembra essere il protocollo maggiormente utilizzato, ma uno studio pubblicato su The Lancet pare correlare casi di tumore al seno in seguito a Tos. Dobbiamo preoccuparci? Quali altre terapie alternative esistono e quando usarle?

“Questo recente articolo riapre la discussione che è sempre in atto sull’utilizzo della terapia ormonale sostitutiva oppure no. In pratica quello che emerge è che su un campione di 100 donne, 5.2 possono andare incontro a un tumore mammario, ma una ulteriore considerazione importante che dobbiamo fare è che l’obesità aumenta allo stesso modo le percentuali di tumore della mammella. A questo punto secondo me non va abolita l’idea di accedere alla terapia ormonale sostitutiva, che va invece personalizzata perché si è visto che la durata incide moltissimo sugli episodi di tumore e l’abbinamento di estrogeni e progestinici aumenta ancora di più questo valore. La terapia prescritta per un anno, quello più critico per la paziente che l’accompagna da una perimenopausa alla menopausa conclamata, è utile al fine di garantire una migliore qualità della vita. Quando una donna si presenta a noi bisogna ascoltarla al fine di capire i bisogni specifici e personalizzare la terapia”.

– Una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo aiutano la donna ad affrontare meglio un periodo della vita così delicato?

La dieta insieme all’attività fisica sono è fondamentale. Va considerato che in questa fase si registra un progressivo rallentamento del metabolismo che si associa a un problema di stipsi con conseguente rallentamento del transito intestinale con conseguente senso di gonfiore. Sicuramente la donna in questa fase assimila di più perciò la sola alimentazione non basta ma bisogna abituare il corpo a muoversi e fare maggiore attività fisica. Ad esempio un’ora di passeggiata a passo sostenuto contribuisce al benessere generale e ad espellere tutte le tossine”.

– Il sesso dopo la menopausa è lo stesso?

“Sì. Il sesso dopo la menopausa può essere lo stesso se ci sono gli stessi affetti e gli stessi stimoli. Naturalmente si registrano piccoli disagi, come ad esempio la secchezza vaginale o cistiti ricorrenti. Anche in questo senso la terapia ormonale ci può venire in aiuto, ma può essere anche solo una terapia locale in modo da lubrificare le pareti vaginali e rendere meno dolorosi i rapporti. Non necessariamente la vita con la menopausa viene sconvolta, ma sicuramente può rallentare la propria vita sessuale: il mio consiglio è continuare ad avere rapporti supportati da lubrificanti. Esistono molti presidi che ci vengono in aiuto sia di tipo ormonale che no”.

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