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Sindrome dell’intestino permeabile: casi in aumento

Sindrome dell’intestino permeabile: casi in aumento in Italia. Ecco le cause che "bucano" la parete intestinale e gli strumenti per la diagnosi e la terapia

Insufficienza Intestinale Cronica Benigna: appello per inserire la patologia che si verifica quando l’intestino perde la capacità di digerire gli alimenti tra le malattie rare

Sindrome dell’intestino permeabile: casi in aumento in Italia. Ecco le cause che “bucano” la parete intestinale e gli strumenti per la diagnosi e la terapia

La sindrome dell’intestino permeabile (leaky gut syndrome), conosciuta anche come ‘sindrome dell’intestino gocciolante’, è legata al deterioramento della barriera intestinale che non svolge più in maniera adeguata la sua funzione di assorbimento e protezione. Tale alterazione comporta diversi disturbi sia a livello locale sia sistemico.

Ma quali sono le cause che ‘bucano’ la parete intestinale e quali gli strumenti per la diagnosi e la terapia? Se n’è parlato a Roma in occasione del convegno ‘Intestino permeabile: la barriera alterata. Le cause, gli effetti, la diagnosi, le terapie’, organizzato dall’associazione U.P.A.I.Nu.C. con il patrocinio dell’Università Unicusano. Presidente del convegno, come riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) è il professor Silvio Spinelli, specialista in Psichiatria ed esperto in Terapia nutrizionale, docente Unicusano.

“L’intestino è una barriera e in quanto tale deve essere integra, affinché possa svolgere in maniera adeguata tutte le sue innumerevoli attività- ha spiegato all’agenzia Dire il professor Spinelli- Ebbene: è stato visto che tante sono le cause che possono alterare l’integrità di questa barriera, quindi dell’intestino. Inoltre sta emergendo il fatto che, quando l’intestino non funziona, gli effetti dannosi, deleteri e patologici non si manifestano solamente a livello intestinale, ma in tutto il corpo. Potremmo allora dire, citando Ippocrate, che l’intestino è il centro di tutte le malattie”.

Ma quanti sono gli italiani che soffrono di questa patologia? “Ad oggi non esistono dati su questa malattia- risponde Spinelli- perché, a differenza delle altre, non è facilmente diagnosticabile e non si presenta in maniera molto chiara. Quello che sicuramente possiamo dire è che si tratta di una patologia in aumento, in considerazione delle nostre cattive abitudini di vita, prima fra tutte l’alimentazione”.

La dieta mediterranea di cui tanto l’Italia si vanta, infatti, sembra ormai un vecchio ricordo. “Noi oggi pensiamo che basta mangiare un piatto di pasta con l’olio o con il sugo per stare in salute- ha spiegato ancora l’esperto- mentre sono ormai tantissimi i cibi che mangiamo e che non appartengono alla dieta mediterranea. E se è vero che stiamo consumando molti cibi che ci fanno male, è anche vero che abbiamo ridotto drasticamente i cibi che ci fanno bene, quelli semplici, cioè frutta e verdura. Le persone ne consumano sempre di meno e quel poco che ne consumano sappiamo bene quanto è trattato”.

Per prevenire e curare l’intestino permeabile, quindi, è sufficiente secondo l’esperto “eliminare tutto quello che l’ha provocato o lo sta provocando, perché già di per sé potrebbe essere terapeutico”.

Sulle prospettive future per la cura dell’intestino permeabile, grazie ad una medicina personalizzata e preventiva, al convegno ha tenuto una lectio magistralis Alessio Fasano, direttore del Dipartimento di Pediatria al Mass General Hospital for Children di Boston.

“Le prospettive future sono rosee- ha spiegato alla Dire Fasano- Fino a poco tempo fa si conosceva poco del ruolo della permeabilità intestinale nella patogenesi di molte malattie infiammatorie croniche, mentre adesso sembrerebbe esserci un elemento importante, che insieme alla predisposizione genetica e all’esposizione a fattori ambientali, può far virare la predisposizione genetica in malattie vere e proprie. Con queste conoscenze ovviamente gestire la permeabilità diventa un target terapeutico, che ci era sconosciuto fino a poco tempo, fa ma che ora potrebbe darci opportunità mai esplorate prima”.

Qual è l’identikit del soggetto che soffre di questa patologia? “È una domanda complicata- ha detto l’esperto- perché si continua a leggere in letteratura una marea di lavori che associano la perdita della funzione di barriera dell’intestino ad una quantità enorme di malattie infiammatorie croniche non infettive: si va dall’autoimmunità al regime alimentare, fino al cancro e a malattie metaboliche come il diabete di tipo 2. Quindi è difficile fare un identikit della persona che ne soffre, certo è che tutte queste condizioni hanno un comune denominatore che è l’infiammazione cronica. Fino ad ora abbiamo poco da offrire dal punto di vista terapeutico, se non gli antinfiammatori, che però non sono utilizzabili a lungo perché hanno effetti collaterali importanti e poi agiscono sulla conseguenza piuttosto che sulla causa”.

La patologia è difficile da scovare e non dà sintomi. O meglio “li dà ma non sono specifici- ha sottolineato Fasano- non è per esempio come nel diabete che il sintomo e di andare spesso in bagno a urinare, oppure come nel caso della malattia di Crohn in cui c’è dolore addominale e sangue nelle feci. Si tratta di sintomi che dipendono dalla funzione specifica coinvolta nel processo infiammatorio cronico”.

Un”epidemia’ di alterata permeabilità intestinale, intanto, si è avuta alle ultime Olimpiadi di Rio. “In quel caso il discorso era un po’ diverso- ha specificato Fasano- perché essendo una funzione fisiologica, quella di modulare la permeabilità intestinale, questa viene spinta ai limiti da specifiche condizioni tipo lo sforzo fisico estremo. Quindi atleti professionisti, soprattutto quelli che fanno sforzo prolungato, il classico maratoneta per intenderci, soffrono sicuramente di una perdita della funzione della barriera dell’intestino. E in questo caso- ha concluso- il sintomo è molto chiaro: la diarrea, oltre alla stanchezza”.

L’Università Unicusano da anni organizza, in collaborazione con l’associazione U.P.A.I.Nu.C., ente di formazione, diversi master in ambito nutrizionale. Tra quelli in programma quest’anno ci sono:

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https://www.unicusano.it/master/nutrizione-clinica?highlight=WyJudXRyaXppb25lIl0=

https://www.unicusano.it/master/genetica-ed-epigenetica-applicata-al-trattamento-nutrizionale

https://www.unicusano.it/master/operatore-in-biodiscipline-olistiche-naturopata?highlight=WyJuYXR1cm9wYXRhIl0=

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