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Curare la depressione: la volontà non basta

La vortioxetina utilizzata per il Disturbo depressivo maggiore ha mostrato efficacia per la depressione, l'ansia e i sintomi cognitivi

La depressione colpisce 3 milioni di italiani, più della metà sono donne e in particolare casalinghe: non si supera con la volontà, va curata

“Tra 20 anni sarà più diffusa di cancro e Aids, oggi è la seconda malattia a causare disabilità e morte dopo le malattie cardiovascolari. La depressione troppo spesso viene sottovalutata, invece deve essere trattata al pari di qualunque altra patologia”. Lo afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, Presidente Eurodap Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico e Direttore Scientifico di Bioequilibrium.

Nel nostro paese, secondo le ultime stime, soffrono di depressione più di 3 milioni di italiani e, di questi, più della metà è rappresentata dal sesso femminile. La depressione è un disturbo psichico caratterizzato da un bassissimo tono dell’umore che si protrae per la maggior parte della giornata, al di là degli eventi esterni.

“Questo stato di tristezza perenne è accompagnato da malumore, pensieri negativi verso se stessi, gli altri e il futuro. Il Black dog, come lo hanno imparato a chiamare gli americani, è un cane nero che ti fa sempre compagnia che ti succhia l’energia vitale impedendoti di vivere a pieno la vita come un tempo – afferma l’esperta-. Chiedere aiuto, per chi ne soffre, può essere molto difficile in quanto si crede che nessuno possa comprendere la propria condizione e quando lo si riesce a fare difficilmente si ricevono le cure adeguate. Ciò non toglie il fatto che bisogna sempre consultare un esperto in caso di sospetta depressione e iniziare immediatamente una cura prima che questa si cronicizzi”.

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Tutti gli studi epidemiologici attestano che la depressione colpisce le donne in misura doppia rispetto agli uomini ed i motivi possono essere così riassunti: “Ci sono motivi di ordine culturale, in quanto la donna ha una maggiore facilità a denunciare il proprio malessere; motivi di ordine sociale, legati alle frustrazioni e alle ancora elevate difficoltà che molte donne incontrano nella loro realizzazione in ambito lavorativo; motivi di ordine biologico, legati alle tempeste ormonali cui l.organismo femminile viene sottoposto (cicli mestruali, gravidanze, menopausa) e che possono favorire lo sviluppo di crisi depressive”, aggiunge Vinciguerra.

Secondo la psicoterapeuta, “nonostante l’evoluzione della condizione della donna oggi una su cinque soffre di depressone e si tratta soprattutto di casalinghe. Recenti ricerche hanno dimostrato che le donne soffrono prevalentemente di sindromi ansiose (attacchi di panico, sindrome ansioso-depressiva, ansia generalizzata), di disturbi depressivi, di sindromi da disadattamento in una percentuale che si aggira intorno al 39,4%”.

Non è possibile superare una crisi depressiva con la volontà. Durante una crisi depressiva, proprio a causa della malattia, il soggetto ha a disposizione una scarsissima quantità di energia psichica, a volte appena sufficiente per andare avanti. Dobbiamo tenere presente che, per definizione, la volontà è la quantità di energia psichica di cui un soggetto dispone: risulta quindi evidente che un depresso, già con poca energia psichica, non possa far leva su di essa per superare lo stato depressivo”, sottolinea l’esperta.

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