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Sharenting: i rischi condividere le immagini dei figli

Sharenting: ecco quali sono rischi e conseguenze (psicologiche) sui minori della condivisione sui social delle immagini dei figli

Sharenting: ecco quali sono rischi e conseguenze (psicologiche) sui minori della condivisione sui social delle immagini dei figli

Lo sharenting è una pratica sempre più diffusa nel grande mondo dei genitori, ed è quella di condividere in modo compulsivo ogni passo dei propri figli. Un po’ per orgoglio, un po’ per leggerezza, la maggior parte di essi pubblica quotidianamente sui social network immagini che ritraggono la prole cimentandosi in varie attività: intenta a imparare a camminare o andare in bici, o semplicemente con il viso ricoperto di gelato.

Immagini che da sempre suscitano sentimenti di tenerezza e simpatia, e che da quando esiste la fotografia sono solite riempire gli album di famiglia. Di famiglia, appunto. Piccoli tesori da sfogliare, visibili solo alle persone più intime. Con l’avvento dei social il concetto stesso di intimità è stato stravolto, e malgrado il paradosso dell’aumento di norme della privacy, in realtà la privacy è sempre meno, perché per avere accesso ad app, siti e servizi di vario genere, siamo disposti ad accettare qualsiasi tipo di condizioni senza nemmeno leggere a cosa stiamo dando il consenso.

Ma come si ripercuote tutto questo sui più piccoli? Gli esperti di Guidapsicologi.it ci spiegano quali sono i pericoli a cui si va incontro in termini di sicurezza e di sviluppo del bambino.

Sharenting: Share + parenting

Lo “sharenting”, anglicismo che ha origine da share (condividere) e parenting (genitorialità) consiste nella condivisione social della vita dei propri figli, un vero e proprio documentario di tutti i loro progressi e del loro sviluppo. Il fenomeno è talmente diffuso che il termine è entrato ufficialmente nel dizionario britannico Collins già nel 2016.

La dott.sa Rossella Valdré sottolinea che “la sovraesposizione online dei bambini fa parte dell’atteggiamento contemporaneo dei genitori verso i figli piccoli, esaltati come feticci in una cultura, la nostra, dove nascono pochi bambini, di solito molto attesi e spesso con genitori non più giovani. Il bambino è oggi caricato di aspettative, già prima che nasca, come mai avvenuto prima: il destino sembra già predeterminato nella mente dei genitori senza aspettare di incontrare le reali esigenze del figlio.”

Problemi nell’adolescenza

Quelli che ora sono buffi e dolci bambini, fonti di allegria e preziosissimi like sui social, nel giro di pochi anni saranno degli adolescenti, e poi adulti, e non è detto che le pubblicazioni fatte negli anni dai genitori siano di loro gradimento. La condivisione di foto crea un archivio digitale pubblico con il quale il diretto interessato dovrà fare i conti in futuro. La sua immagine sarà vincolata alle immagini che i suoi genitori hanno deciso di promuovere, una selezione mai approvata e con la quale non è detto che si senta identificato.

“I figli hanno sempre rappresentato, per la psicoanalisi, un prolungamento del narcisismo dei genitori, un fenomeno fisiologico ed entro certi limiti utile all’instaurarsi di una buona autostima nel bambino – aggiunge la dott.sa Valdré – ma quando questo è eccessivo, il narcisismo del genitore oscura in realtà il bambino, vede solo se stesso e la propria esibizione, e non i bisogni e le reali esigenze del bambino.”

Problemi di imitazione: futuri nomofobici crescono

I bambini tendono a ripetere le abitudini dei genitori, per questo è importante che il modello sia il più possibile attento a ciò che fa. Passare tanto tempo usando il telefono e dare un’importanza eccessiva ai social network, è molto probabile che generi nei propri figli lo stesso interesse. Ma siamo sicuri che non preferiamo che i nostri figli crescano giocando tra di loro, correndo dietro a una palla, leggendo un libro o cantando e ballando, senza il bisogno di apparire davanti a una telecamera alla ricerca di consensi e approvazioni?

Lo sviluppo della creatività, della fantasia e dell’intelligenza del bambino passano attraverso l’esperienza diretta, sperimentare e scoprire utilizzando i cinque sensi è fondamentale per far sì che vivano l’infanzia come fase di gioco e apprendimento, e per la formazione dei futuri individui adulti.

Problemi di sicurezza: furti di identità e pedofilia

Un’altra questione importante riguarda il rischio sempre più diffuso di furti di identità, che aumenterà nei prossimi decenni. La quantità di informazioni che vengono fornite su internet dagli utenti stessi è impressionante, favorendo ad hacker esperti gli elementi essenziali per clonare identità. Data di nascita, reportage fotografico fin dai primi anni di vita che ritrae il bambino e i luoghi, mettendo le proprie abitudini a disposizione di chiunque (dove si va in vacanza e ogni quanto, se si è soliti partire durante il fine settimana, se si ha una seconda o terza casa…). Tutti questi elementi offerti con superficialità sono dati preziosissimi e possono essere usati per rubare l’identità e creare cloni, e avere quindi accesso, ad esempio, a conti correnti e dati sensibili di vario genere.

Altro aspetto estremamente delicato dello sharenting è quello della pornografia legata ai minori, un mercato che si alimenta in buona parte, loro malgrado, di immagini condivise dai genitori stessi. Proteggere i propri figli dall’esposizione a questi rischi è doveroso. Oltre alle immagini rubate per questi fini, esiste il rischio reale di dare informazioni sulle abitudini e i luoghi dei propri figli, esponendoli così anche a pericoli offline (attenzione: sapendo dove vanno a scuola, dove abitano e i loro hobby, si trasformano in soggetti molto più facilmente adescabili).

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