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Tumore della mammella avanzato: nuovi dati su Ribociclib

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Tumore della mammella avanzato: Ribociclib riduce del 28% il rischio di morte in donne in post-menopausa. I risultati dello studio MONALEESA-3

Novartis annuncia oggi i risultati dello studio clinico MONALEESA-3 che mostrano come ribociclib abbia conseguito un miglioramento significativo della sopravvivenza globale (Overall survival, OS). Questo è il secondo studio di fase III in cui la terapia di combinazione con ribociclib ha raggiunto l’endpoint secondario di sopravvivenza globale in un’analisi ad interim programmata. Lo studio MONALEESA-3 ha valutato l’efficacia e la sicurezza di ribociclib in combinazione con fulvestrant in donne in post-menopausa con tumore mammario avanzato o metastastico positivo per i recettori ormonali e negativo per il recettore 2 del fattore umano di crescita epidermica (HR+/HER2-). Questi dati saranno resi noti durante una presentazione orale al Presidential Symposium del Congresso ESMO (European Society for Medical Oncology) 2019.

“In Italia vivono più di 37.000 donne con diagnosi di tumore della mammella metastatico – afferma il prof. Michelino De Laurentiis, Direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toraco-Polmonare, Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione ‘G. Pascale’ di Napoli -. La classe degli inibitori CDK4/6 permette di evitare il ricorso alla chemioterapia in prima linea o di posticiparla, con grandi vantaggi per le pazienti in termini di qualità di vita e di minori tossicità. In particolare, ribociclib rappresenta la prima molecola di questa classe che, in due studi clinici di fase III, ha dimostrato ripetutamente di prolungare in maniera significativa la vita delle donne in pre- e post-menopausa, in combinazione con un inibitore dell’aromatasi e fulvestrant”.

“Come si è visto nei due studi di fase III, ribociclib in ambedue i casi ha prolungato significativamente la vita delle donne sia in pre sia in post-menopausa, in combinazione con un inibitore dell’aromatasi e con fulvestrant. Questi risultati forniscono agli oncologi ulteriori evidenze che permettono maggiore sicurezza nella scelta del trattamento per le loro pazienti con tumore della mammella metastatico positivo per i recettori ormonali”, ha affermato Dennis J. Slamon, MD, Director of Clinical/Translational Research, University of California, Los Angeles Jonsson Comprehensive Cancer Center.

Ribociclib in combinazione con fulvestrant ha raggiunto l’endpoint secondario di sopravvivenza globale, dimostrando un miglioramento statisticamente significativo di sopravvivenza con una riduzione del 28% del rischio di morte (OS mediana non raggiunta vs 40,0 mesi; HR = 0,724; IC 95%: 0,568-0,924; p = 0,00455). La significativa estensione di sopravvivenza ha raggiunto i criteri di interruzione precoce per efficacia in un’analisi ad interim prespecificata. A 42 mesi, i tassi stimati di sopravvivenza sono stati del 58% per la combinazione con ribociclib vs 46% per fulvestrant da solo. I risultati nei sottogruppi in prima e seconda linea, incluse le pazienti che recidivano entro 12 mesi dal trattamento adiuvante, sono in linea con quelli della popolazione globale.

Anche la sopravvivenza libera da progressione (Progression Free Survival, PFS) in prima linea di trattamento è stata raggiunta in questa analisi e ha dimostrato che ribociclib in combinazione con fulvestrant ha una PFS mediana di 33,6 mesi rispetto a 19,2 mesi nel braccio placebo (HR = 0,546; IC 95%: 0,415-0,718). Inoltre, la necessità di utilizzare la chemioterapia è stata ritardata in tutte le pazienti trattate con ribociclib e fulvestrant (HR = 0,696; IC 95%: 0,551-0,879).

“Gli straordinari risultati degli studi MONALEESA-3 e MONALEESA-7 rendono ribociclib l’inibitore di CDK4/6 con una sopravvivenza globale costantemente superiore”, ha aggiunto Susanne Schaffert, PhD, President, Novartis Oncology. “In quasi 25 anni, i tassi di sopravvivenza a 5 anni nel tumore mammario HR+ metastatico sono migliorati di quasi il 5%. Siamo impegnati ad aiutare queste donne ad avere una vita più lunga e re-immaginiamo un mondo dove il tumore metastatico della mammella diventi una malattia curabile”.

MONALEESA-3 è il più ampio studio che ha valutato un inibitore CDK4/6 e fulvestrant come terapia iniziale in donne in post-menopausa (n=726). Lo studio includeva donne non precedentemente trattate con terapia endocrina, comprese quelle con diagnosi de novo e con recidiva oltre i 12 mesi, donne con recidiva entro 12 mesi di terapia adiuvante e donne la cui malattia era andata in progressione durante la terapia endocrina per la malattia avanzata. Gli eventi avversi di grado 3/4 di interesse speciale più comuni osservati in questa analisi nelle pazienti che hanno ricevuto ribociclib e fulvestrant rispetto a fulvestrant da solo erano neutropenia (57,1% vs 0,8%), tossicità epatobiliare (13,7% vs 5,8%) prolungamento del tratto QTc (3,1% vs 1,2%), disturbi respiratori (2,3% vs 3,3%) e malattia polmonare interstiziale (0,2% vs 0%).

I dati preclinici mostrano che ribociclib è diverso dagli altri inibitori CDK4/6 per la sua capacità di colpire e inibire selettivamente CDK4″, ha spiegato Jeff Engelman, MD, Global Head of Oncology Research, Novartis Institutes for BioMedical Research. “Il CDK4 è il più importante ‘driver’ di progressione del tumore della mammella e si è dimostrato che, inibendolo, si blocca la capacità di proliferazione delle cellule del tumore al seno”.

Attualmente non esiste cura per il tumore avanzato della mammella. Il cancro mammario è la prima causa di morte tra le donne in Europa, ed è stato responsabile di più di 150.000 decessi nel 2018.3

Ribociclib
Ribociclib è l’inibitore CDK4/6 valutato in un’ampia gamma di studi clinici di prima linea che ha dimostrato efficacia costante e sostenuta rispetto alla terapia endocrina da sola.Ribociclib è l’unico tra gli inibitori CDK4/6 ad aver dimostrato una sopravvivenza globale statisticamente significativa in due studi di fase III con due distinte popolazioni di pazienti.1 I risultati di sopravvivenza globale dello studio MONALEESA-7 sono stati presentati all’ASCO 2019, dove ribociclib in combinazione con la terapia endocrina ha dimostrato di prolungare significativamente la vita in donne in pre-menopausa con tumore mammario HR+/HER2- avanzato. Il follow-up di sopravvivenza globale per lo studio di fase III MONALEESA-2 è attualmente in corso.

Ribociclib è approvato in più di 75 Paesi in tutto il mondo, inclusi gli Stati Uniti e gli stati membri dell’Unione Europea. Ribociclib è stato inizialmente approvato dalla FDA (Food and Drug Administration) statunitense a marzo 2017 e dalla Commissione Europea (EC) ad agosto 2017, come terapia iniziale combinata endocrina in donne in post-menopausa con tumore mammario localmente avanzato o metastatico HR+/HER2- in combinazione con un inibitore dell’aromatasi sulla base dei risultati di un importante studio, MONALEESA-2. Ribociclib in combinazione con un inibitore dell’aromatasi è stato approvato per il trattamento di donne in pre-, peri- o post-menopausa come terapia combinata endocrina iniziale ed è anche indicato per l’utilizzo in combinazione con fulvestrant sia in prima che in seconda linea di trattamento in donne in post-menopausa dalla FDA a luglio 2018 e dalla Commissione Europea a dicembre 2018. Le approvazioni regolatorie sono in via di completamento presso altre autorità sanitarie mondiali.1

Novartis continua a re-immaginare la cura del cancro studiando ribociclib nel tumore mammario iniziale. Lo studio clinico di fase III NATALEE sta valutando ribociclib in combinazione con la terapia endocrina nel trattamento adiuvante del tumore mammario iniziale HR+/HER2- in collaborazione con Translational Research In Oncology (TRIO).1

Ribociclib è stato sviluppato da Novartis Institutes for BioMedical Research (NIBR) nell’ambito di una collaborazione di ricerca con Astex Pharmaceuticals.

Coinvolgimento di Novartis nel tumore mammario avanzato
L’approccio di Novartis al trattamento del tumore della mammella si basa sulla scienza, sulla collaborazione e sulla passione, con l’obiettivo di trasformare la cura delle pazienti. La nostra ricerca è caratterizzata da un approccio coraggioso perché include popolazioni di pazienti spesso ignorate negli studi clinici, identificando nuove vie o mutazioni che possono giocare un ruolo nella progressione della malattia e sviluppando terapie che non solo mantengono, ma migliorano anche la qualità di vita dei pazienti. La nostra priorità negli ultimi 30 anni, e ancora oggi, è produrre trattamenti che dimostrino di migliorare ed estendere la vita delle persone che ricevono la diagnosi di tumore avanzato della mammella.

Importanti informazioni di sicurezza dal Summary of Product Characteristics (SmPC) dell’Unione Europea per ribociclib
Ribociclib è un medicinale di prescrizione approvato in combinazione con un inibitore dell’aromatasi come terapia iniziale endocrina combinata in donne con tumore della mammella avanzato o metastatico positivo per i recettori ormonali (HR) e negativo per il recettore 2 del fattore umano di crescita epidermica (HER) (HR+/HER2-) o con fulvestrant come terapia iniziale endocrina combinata o in progressione durante la terapia endocrina in donne in post-menopausa con tumore mammario avanzato o metastatico positivo per i recettori ormonali e negativo per il recettore 2 del fattore umano di crescita epidermica (HR+/HER2-). Non è noto se ribociclib sia sicuro ed efficace in bambini o adolescenti. Ribociclib può causare un problema cardiaco noto come prolungamento del tratto QT. Questa condizione patologica può generare un battito cardiaco anomalo e portare alla morte. Ribociclib non è indicato in concomitanza con tamoxifene per l’aumentato rischio di prolungamento del tratto QT. Le pazienti dovrebbero riferire immediatamente al personale sanitario se hanno notato una variazione del battito cardiaco (veloce o irregolare) o se hanno avuto vertigini o svenimenti. Ribociclib può causare gravi problemi epatici. Le pazienti dovrebbero riferire immediatamente al personale sanitario se hanno osservato uno qualsiasi dei seguenti segni o sintomi, caratteristici dei disturbi epatici: ingiallimento della cute o della sclera oculare (ittero), colore delle urine scuro o bruno (colore del thé), sensazione di estrema stanchezza, dolore nella parte destra alta dello stomaco (addome) e sanguinamento o ematomi più frequentemente del normale. Un basso numero di globuli bianchi è molto comune quando si assume ribociclib e può portare a infezioni anche gravi. Le pazienti dovrebbero riferire immediatamente al personale sanitario se hanno notato segni o sintomi riconducibili a un basso numero di globuli bianchi o a infezioni, come febbre e brividi. Prima di assumere ribociclib, le pazienti dovrebbero riferire al personale sanitario se sono in gravidanza, o ne pianificano una, perché ribociclib può causare danni al feto. Le donne fertili che assumono ribociclib dovrebbero utilizzare metodi anticoncezionali molto efficaci durante il trattamento e per almeno 3 settimane dopo l’ultima dose di farmaco. Non allattare durante la terapia con ribociclib e per almeno 3 settimane dopo l’ultima dose. Le pazienti dovrebbero riferire al personale sanitario quali terapie stanno assumendo, sia quelle su prescrizione medica che i farmaci da banco, oltre a vitamine e supplementi naturali a base di erbe, perché possono interagire con ribociclib. E ancora, le pazienti dovrebbero evitare di assumere pompelmo o succo di pompelmo durante la terapia con ribociclib. Gli effetti collaterali più frequenti (incidenza ≥ 20%) includono infezioni, ridotto numero di globuli bianchi, cefalea, tosse, nausea, stanchezza, diarrea, vomito, costipazione, perdita dei capelli e rash. Gli effetti collaterali più comuni di grado 3/4 (incidenza > 5%) erano infezioni, basso numero di neutrofili, leucociti e globuli rossi, esami anomali di funzionalità epatica, basso numero di linfociti, bassi livelli di fosfato e vomito. Anormalità sono state osservate anche nei test ematologici e di laboratorio chimico-clinico.

Disclaimer
Il presente comunicato contiene dichiarazioni, implicite o esplicite, relative al futuro, che possono essere identificate dall’utilizzo di termini quali “lancia”, “lancio”, “impegno”, “impegnata”, “intende”, o espressioni simili. Tali dichiarazioni riflettono le attuali opinioni del Gruppo riguardo al futuro e coinvolgono rischi noti e ignoti, incertezze e altri fattori che possono far sì che i risultati effettivi siano sostanzialmente diversi da quelli implicati o espressi da tali dichiarazioni. Su queste aspettative potrebbero influire, tra le altre cose, rischi e fattori menzionati nell’attuale Modulo 20-F di Novartis AG depositato presso la Securities and Exchange Commission statunitense. Novartis fornisce le informazioni contenute in questo comunicato stampa così come sono alla data di oggi e non si assume l’obbligo di aggiornarle nel futuro.

Novartis
Novartis sta interpretando in modo nuovo la medicina allo scopo di migliorare e prolungare la vita delle persone. Come azienda tra i leader a livello globale nel settore farmaceutico, utilizziamo tecnologie scientifiche e digitali innovative per creare terapie trasformative in aree che presentano importanti bisogni medici. Impegnati a scoprire nuovi farmaci, siamo stabilmente tra le prime aziende al mondo negli investimenti in ricerca e sviluppo. I prodotti Novartis raggiungono più di 750 milioni di persone su scala globale e lavoriamo per individuare modi innovativi per espandere l’accesso ai nostri trattamenti più recenti. A livello mondiale, circa 108.000 persone di 140 diverse nazionalità lavorano in Novartis. Ulteriori informazioni su www.novartis.it e www.novartis.com. @NovartisItalia è anche su Twitter e LinkedIn.

Bibliografia

1. Slamon, DJ, et al. Overall survival (OS) results of the Phase III MONALEESA-3 trial of postmenopausal patients (pts) with hormone receptor–positive (HR+), human epidermal growth factor 2–negative (HER2−) advanced breast cancer (ABC) treated with fulvestrant (FUL) ± ribociclib (RIB). Presented at the European Society of Medical Oncology (ESMO) Congress, September 29, 2019, Barcelona, Spain (LBA7).

2.Slamon DJ, et al. Ribociclib (RIB) + fulvestrant (FUL) in postmenopausal women with hormone receptor-positive (HR+), HER2-negative (HER2-) advanced breast cancer (ABC): Results from MONALEESA-3. Journal of Clinical Oncology 2018.

3.Ferlay, J, et al. Global Cancer Observatory: Cancer Today. International Agency for Research on Cancer. Available at: https://gco.iarc.fr/today/home, accessed September 10, 2019.

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