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Ondansetron usato in gravidanza: rischio malformazioni

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Uso di ondansetron in gravidanza, avviso AIFA su possibili malformazioni orofacciali in caso di somministrazione entro i primi tre mesi. I risultati di due nuovi studi epidemiologici condotti negli Stati Uniti

L’azienda Novartis Farma S.p.A., in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), informa i medici sul rischio malformazioni legate all’uso di ondansetron in gravidanza.

Sono stati recentemente pubblicati da Zambelli-Weiner et al. (2019) e Huybrechts et al. (2018) due nuovi studi epidemiologici condotti negli Stati Uniti relativi all’uso di ondansetron in gravidanza.

Sulla base dei dati clinici, si sospetta che ondansetron possa provocare malformazioni orofacciali se somministrato durante il primo trimestre di gravidanza, mentre le evidenze disponibili sulle malformazioni cardiache mostrano risultati contrastanti.

Ondansetron non deve essere utilizzato durante il primo trimestre di gravidanza.

Le donne in età fertile devono prendere in considerazione l’utilizzo di misure contraccettive.

Informazioni relative al problema di sicurezza

Ondansetron è un antagonista della serotonina (5HT3) ed è stato approvato per la prima volta nell’Unione Europea nel 1990. Nell’adulto ondansetron è indicato per il controllo della nausea e del vomito indotti da chemioterapia antiblastica e dalla radioterapia e per la profilassi e il trattamento della nausea e del vomito post-operatori. Ondansetron non è approvato per il trattamento della nausea e del vomito in gravidanza. Sulla base di dati clinici derivanti da studi epidemiologici, si sospetta che ondansetron possa provocare malformazioni orofacciali se somministrato durante il primo trimestre di gravidanza. In uno studio di coorte comprendente 1,8 milioni di gravidanze, l’uso di ondansetron nel primo trimestre è stato associato ad un aumento del rischio di schisi orali (3 casi aggiuntivi ogni 10.000 donne trattate; rischio relativo corretto pari a 1,24 (IC al 95 % 1,03-1,48)). Gli studi epidemiologici disponibili sul rischio di malformazioni cardiache mostrano risultati contrastanti. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla tossicità riproduttiva.

Ondansetron non deve essere utilizzato durante il primo trimestre di gravidanza. Il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha esaminato questi dati e ha raccomandato di aggiornare i testi del riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) e del foglio illustrativo (FI) dei medicinali a base di ondansetron con le informazioni relative a tali rischi.

Informazioni per medici e pazienti

I medici devono assicurarsi che tutte le pazienti che presentano le condizioni cliniche per essere trattate con il farmaco siano adeguatamente informate e siano a conoscenza dei rischi potenziali per il feto associati al trattamento con il medicinale durante la gravidanza. Le donne in età fertile devono prendere in considerazione l’utilizzo di misure contraccettive se trattate con ondansetron.

Gli operatori sanitari sono tenuti a segnalare qualsiasi reazione avversa associata a medicinali contenenti ondansetron in conformità con il sistema nazionale di segnalazione spontanea. La segnalazione delle reazioni avverse sospette, che si possono verificare dopo l’autorizzazione di un medicinale, è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta, inclusi errori terapeutici, tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni-avverse o direttamente on-line all’indirizzo http://www.vigifarmaco.it. Con la segnalazione si prega di fornire il maggior numero di informazioni possibili.

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